Gesellschaft | La denuncia

Privacy violata

Il CTCU: nelle farmacie altoatesine manca la privacy. “La prossima volta faremo seguire segnalazioni”. Pöder (BU): “Vergognosa la mancanza di interesse di Stocker”.
Farmacia
Foto: upi

Era stata effettuata nel 2016 la prima rilevazione in merito alla privacy (rispetto delle distanze di cortesia e misure adottate per tale fine) nelle farmacie della provincia e i risultati non erano stati incoraggianti. Il  Centro Tutela Consumatori Utenti ha ripetuto l’indagine anche quest’anno e la situazione non pare essere cambiata molto. Ad essere visitate, stavolta, 21 farmacie, dislocate in vari centri della provincia (di cui 6 a Bolzano). È stata innanzitutto osservata l'eventuale presenza di linee demarcartici a terra nonché di cartelli di avviso oppure di divisorie, strumenti volti a garantire la riservatezza nel servizio offerto dagli operatori della farmacia ai propri clienti. Nel corso dell'indagine sono state anche testate le reazioni ad un'eventuale intrusione di terzi, durante un colloquio tra cliente e farmacista.

Il risultato

C’è stato un certo margine di miglioramento rispetto all'anno passato, ma ancora non soddisfacente. Delle 21 farmacie oggetto dell'indagine in 7 erano apposti cartelli che invitavano al rispetto della riservatezza; solo in una, tuttavia, il cartello risultava collocato due metri prima del bancone ed era facilmente visibile. Nelle sei nuove farmacie visitate l'indicazione è stata trovata solo dopo lunga ricerca tra adesivi pubblicitari e prezzi ed era appesa proprio sul bancone. Chiari indicatori di rispetto delle distanze sul pavimento sono stati rinvenuti solo in quattro farmacie, ma erano collocati troppo vicino al bancone e questo li rendeva praticamente inutili. La distanza di cortesia richiesta non è risultata comunque mai essere stata rispettata correttamente, con la sola eccezione di una farmacia, e non è stato rilevato nemmeno alcun avviso da parte del personale di invito a rispettarla. Nel mirino anche la distanza tra le postazioni degli operatori: accettabile solo in 8 farmacie su 21; nelle altre si poteva tranquillamente seguire la conversazione anche della postazione vicina. Generalmente non è stato mai comunque un problema avvicinarsi al bancone e poter ascoltare tutto quello che cliente e farmacista si stavano dicendo, sottolinea il CTCU.

E ora?

Visti gli esiti anche di tale seconda indagine, il CTCU si attende ora, da parte di Martha Stocker, assessora alla Sanità, l'adozione da parte delle farmacie di idonee misure di tutela della privacy per l'utenza, che soddisfino le richieste dei clienti. “La riservatezza nelle farmacie va tutelata, in particolare negli spazi in cui vengono venduti farmaci ai clienti dove deve essere prevista una distanza minima tra le postazioni degli operatori e tra ciascuna postazione e i clienti che sono in attesa - afferma il direttore del CTCU Walther Andreaus -. Visto che gli avvertimenti vengono ignorati, è indispensabile un intervento ufficiale da parte delle istituzioni. Alle farmacie viene data un'ultima chance di adeguarsi alla legge. La prossima volta seguiranno sicuramente segnalazioni alle Autorità di vigilanza”. “Una tale mancanza di interesse da parte dell’assessora di fronte a questo problema è vergognosa”, commenta il consigliere provinciale di BürgerUnion Andreas Pöder.