Politik | La ripartenza

Semaforo verde per la scuola italiana

Il 7 settembre gli studenti delle scuole in lingua italiana rientreranno negli istituti senza ricorrere alla didattica a distanza.
Lorenzo Gullotta e Giuliano Vettorato
Foto: Salto.bz

La scuola italiana riparte e lo fa adottando pienamente il modello della “presenza”. È questa la novità principale emersa dalla conferenza stampa tenuta oggi a Palazzo Widmann dall'Assessore Giuliano Vettorato e dal Sovrintendente Vincenzo Gullotta (a corredo anche gli interventi di Raffaella Lago, Laura Cocciardi e Tonino Tuttolomondo) che prelude l'inizio effettivo dell'anno scolastico (il 7 settembre) e l'inaugurazione ufficiale (il 24). A differenza della scuola tedesca, quindi, in cui si comincerà invece adottando il cosiddetto “codice giallo” (un mix di presenza e didattica a distanza), in tutte le classi degli istituti in lingua italiana della provincia la cosiddetta didattica digitale integrata resta qualcosa di aggiuntivo, a portata di mano in caso di necessità, ma per il momento solo sullo sfondo, così come era stato richiesto espressamente da studenti, insegnanti e anche dalle famiglie. Il motivo di una tale differenza viene spiegato adducendo il motivo di un numero più contenuto di studenti, sperabilmente sfavorevole – o non così favorevole - alla creazione dei temutissimi “assembramenti”.

Ritorno alla presenza non significa comunque abbassamento della guardia. In effetti le linee guida adottate dispongono orari di entrata e di uscita sfasati, obbligo di indossare la mascherina al di fuori delle classi (e anche dentro le classi, se la distanza interpersonale dovesse ridursi sotto la soglia del metro) e un'attenzione particolare all'igiene personale (quindi ripetuti lavaggi delle mani) e degli ambienti (sanificazione costante). Anche i servizi mensa restano garantiti, puntando alla collaborazione tra le scuole e i comuni di appartenenza.

Un eventuale caso di contagio non porterà alla chiusura delle scuole

Altro punto saliente riguarda le misure che verranno prese nel caso sciagurato (ma purtroppo non improbabile) che un allievo, un'allieva o un operatore scolastico dovessero esibire una sintomatologia preoccupante. Nei giorni scorsi si erano diffusi sui social informazioni sbagliate e allarmanti. In realtà: allorché si dovesse riscontrare un soggetto sospetto la scuola informerà tempestivamente la famiglia; in attesa dell'arrivo di un genitore (o di chi ne fa le veci), la persona verrà ospitata in un'area dedicata, in compagnia di un adulto, che dovrà tenere una protezione (mascherina) e osservare il distanziamento di un metro. Se il test virologico dovesse risultare positivo, il caso sarà notificato e ogni scuola verrà dotata di un medesimo protocollo d'intervento utile a contenere l'ulteriore contagio (non verranno sospese le attività didattiche, e la persona rientrerà poi a scuola dopo l'attestazione di guarigione clinica certificata dal medico curante). In caso di dubbi o domande urgenti, il dirigente scolastico o l'amministrazione possono contattare un numero di servizio di sorveglianza approntato appositamente. Particolare interessante: la temperatura corporea non verrà rilevata all'ingresso degli edifici scolastici, ma chiunque abbia una sintomatologia respiratoria, o presenti una temperatura superiore ai 37,5 gradi, dovrà restare a casa. 

 

Per concludere, il messaggio che viene dalla scuola italiana dell'Alto Adige è intonato a un cauto ottimismo. Vettorato, dopo aver sottolineato che la ripartenza della scuola, pur nella criticità dei tempi che stiamo attraversando, non significa che in realtà si sia mai fermato il lavoro di programmazione e discussione sulle modalità più efficaci per continuare a garantire a studenti, docenti e famiglie il miglior servizio formativo possibile, ha sintetizzato con tre parole chiave lo spirito con il quale dovrà essere affrontato il prossimo anno scolastico: collaborazione, sicurezza e passione. Sperando ovviamente che la recrudescenza del contagio non deprima nuovamente le aspettative di tutti.

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Ursula Pichler Do., 27.08.2020 - 09:21

Ich finde es einfach nur unglaublich, dass das deutsche und italienische Schulamt nicht fähig ist, sich eine gemeinsame Strategie zu erarbeiten. Was gibt das bei unseren Kindern für ein Bild ab? Und dabei wären die wichtigsten Lernprinzipien dieser Zeit, die Fähigkeit und der Wille globale Probleme global und vereint zu lösen.

Do., 27.08.2020 - 09:21 Permalink