Gesellschaft | sindacati

“Favorire i beni comuni, non le lobbies”

Si è svolto oggi a Bolzano il congresso del sindacato Cgil/Agb. Per la segretaria uscente Cristina Masera preoccupano l'inflazione e la sanità provinciale.
congresso.jpg
Foto: CGIL

Alla presenza di oltre 120 delegati, questa mattina (26 gennaio) si è svolto a Bolzano il congresso del sindacato Cgil/Agb. Tra le priorità ribadite dalla segretaria uscente, Cristina Masera, quella di arrivare a una contrattazione territoriale e aziendale per aumentare i salari affinché si riesca a far fronte agli affitti insostenibili della Provincia all’inflazione a doppio zero che si abbatte da mesi sui consumatori. Nel suo intervento in apertura ai lavori, Masera si è soffermata sul rischio che in vista delle prossime elezioni principali la campagna elettorale diventi un mood perenne della politica, a discapito delle vere necessità degli abitanti della Provincia: “Auspico che ci si concentri sul bene comune e sulla collettività e non sulla rincorsa alla rappresentatività di lobby – ha detto Masera puntando il dito contro le richieste provenienti dal mondo dell’economia di razionalizzare le spese pubbliche per dare più contributi –.Il sindacato chiede invece di razionalizzare per spendere meglio, non di meno. Per il nostro futuro è necessario selezionare i percettori di contributi, rispetto all’applicazione dei contratti e all’innovazione rivolta alla sostenibilità in termini di energia e ambiente”.

 

È stato ricordato anche l’importanza del fisco locale, della necessità di ridurre la precarietà e delle grandi incognite provenienti dal mondo della sanità. Non usa mezzi termini il sindacato quando definisce “allarmante” la mancanza del personale. Per di più, quest’anno sono solo 70 gli iscritti alla facoltà di infermieristica e c'è il concreto timore che il concorso per la formazione dei medici di famiglia possa andare deserto. Preoccupa anche il fronte del PNRR: “I settori – ha proseguito Masera – della sanità territoriale, del sociale, delle reti e dei trasporti potranno realizzare piccole e grandi opere che poi però, come nel caso della sanità, rischiano di non avere persone per farle funzionare. L’attrattività dell’Alto Adige per le lavoratrici e i lavoratori dovrà passare sì da politiche attive del lavoro, ma anche da politiche della casa che non possono prevedere come sbocco privilegiato l’acquisto, divenuto difficilissimo con questa inflazione, ma – conclude – che si concentrino anche sull’affitto a canoni sostenibili”.