Wirtschaft | Lo scontro

Sciopero a metà

Al 50% l'adesione in Alto Adige allo sciopero (poi sospeso) dei benzinai. Il presidente dei gestori di distributori Walter Soppera: “La colpa del rincaro dei carburanti è del governo”.
Prezzi benzina e gasolio gennaio 2023
Foto: Rai TGR Bolzano

Secondo i dati della hds, l'Unione commercio turismo servizi, in Alto Adige la partecipazione all’iniziativa nazionale di protesta dei benzinai è stata particolarmente elevata, se confrontata ad altre situazioni simili in passato. “Una simile partecipazione ha sorpreso anche me, ci attendevamo un’adesione inferiore. Molti distributori hanno tenuto chiuso anche sul territorio provinciale, non solo a Bolzano e dintorni”, afferma il presidente dei gestori di impianti stradali nell’Unione Walter Soppera. Lo sciopero dei benzinai, rispetto all'annuncio di due giorni di braccia incrociate, dopo le prime 24 ore si è fermato ieri (25 gennaio) a metà strada, "per gli automobilisti, non certo per il governo" hanno spiegato le sigle sindacali.

 

 

Dei circa 120 distributori in Alto Adige iscritti alle associazioni aderenti alla protesta, circa 50 percento ha preso parte alla protesta. “Il settore si lamenta non solo per un cartello (l'indicazione del prezzo medio, proposto dal governo). Decisivo, per l’elevata adesione alla protesta, è il fatto che il nostro settore è stato immediatamente indicato – anche dal governo – come unico responsabile per il rincaro dei prezzi dei carburanti. Sarebbe invece il governo, riducendo le accise, a poter invertire la spirale dei prezzi”, aggiunge Soppera. Un altro fattore, spiega l'hds, è che il governo "potrebbe andare a individuare le vere cause della fluttuazione dei prezzi", per esempio la politica dei prezzi applicata dalle società petrolifere. “Colpire i più deboli, però, è sempre la strada più semplice”, sostiene Soppera.