Gesellschaft | Vaccini

“Stop con le minacce”

L’Asl: no all’ultimatum dei medici igienisti della Val Venosta che vorrebbero recedere dalla loro attività “non essendo in grado di contribuire al decreto sui vaccini”.
Vaccini
Foto: upi

Non è comprensibile che un gruppo di professionisti voglia, unilateralmente e senza alcun chiarimento a priori, esimersi dalle proprie responsabilità”. Secca è la risposta del direttore dell’Azienda sanitaria altoatesina Thomas Schael alla volontà espressa dai medici igienisti distrettuali della Val Venosta di recedere, a partire dal prossimo 1° agosto, dalla loro attività non essendo in grado di contribuire all’applicazione del nuovo decreto nazionale sulle vaccinazioni. Una presa di posizione che, secondo i vertici dell’Asl, mette in cattiva luce l’intera categoria dei medici. Senza contare, prosegue l’Azienda sanitaria locale, che non è ancora nemmeno chiaro come si presenterà nel dettaglio la nuova regolamentazione per le vaccinazioni; come noto il decreto dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni e si parla, tra l’altro, di un numero inferiore di vaccinazioni obbligatorie nonché di una riduzione delle multe. Tutto ciò premesso, stupisce ancora di più, prosegue la nota dell’Asl, l’ultimatum dei medici igienisti distrettuali della Val Venosta.

“Una reciproca e buona cooperazione andrebbe a favore di entrambe le parti. Sarebbe importante incontrarsi per trovare insieme le migliori possibilità di implementazione - afferma il direttore sanitario Thomas Lanthaler -, siamo tutti corresponsabili per l'assistenza sanitaria alla popolazione altoatesina. Non può essere che i medici igienisti distrettuali della Val Venosta vogliano prenderne le distanze. Dove va a finire la responsabilità di fronte ai propri compiti?”. Rincara la dose Dagmar Regele, direttrice del Dipartimento di Prevenzione ed organizzatrice delle vaccinazioni all’interno dell’Azienda sanitaria: “Abbiamo già comunicato il nostro fabbisogno di personale aggiuntivo alla Direzione generale. Allo stato attuale questa è una polemica assolutamente inutile. La situazione, per quanto riguarda il personale da impiegare, è difficile e l’atteggiamento di mettersi gli uni contro gli altri è senz’altro quello sbagliato”.

“Queste azioni - conclude Schael - vanno ancora una volta a rafforzare quelle voci che ormai da anni sottolineano che, accanto all’assistenza erogata dai medici di Medicina Generale e dagli igienisti distrettuali, dobbiamo costruire i processi assistenziali anche con il nostro personale. La chiusura degli ambulatori pediatrici in Val Pusteria avvenuta nella primavera di quest'anno, il supporto dato con il 'contagocce' per l’attivazione del servizio di guardia medica all’ospedale di Bolzano ed ora questo 'ultimatum' che arriva ancor prima che si sia approvata la legge sulle vaccinazioni obbligatorie, per noi, come Azienda, fanno emergere la necessità di pensare a delle alternative nel momento in cui si tratta di assistere la popolazione della nostra provincia in modo affidabile e sicuro”.