Chronik | RIFIUTI A BOLZANO

Il porta a porta non s’ha da fare

Niente raccolta nelle case del centro storico. "Spazi non idonei" sentenzia Seab. Lorenzini: "Ma miglioreremo il servizio". Ztl, solo il 30% differenzia umido e residuo.
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Foto: saltobz

Il porta a porta in centro non s’ha da fare. Troppo complicato, a causa degli spazi nei condomini e nelle case dentro la Ztl di Bolzano che risultano angusti: a tal punto da non poter collocare – non senza evitare gli inevitabili disagi per i residenti – i bidoncini del rifiuto organico. Lo ha stabilito lo studio preliminare di Seab, Servizi energia ambiente Bolzano spa, la multiutility che ci occupa di rifiuti nel capoluogo. Alla società il Comune ha affidato lo studio preliminare per capire la fattibilità del servizio.

Caramaschi: porta a porta impossibile

“Il porta a porta è di difficile soluzione, gli spazi per i bidoni con l’umido sono ristretti ed è quasi impossibile effettuare il servizio” riassume il sindaco Renzo Camaschi prima di passare la parola a Marialaura Lorenzini, assessora all’ambiente, e a Andrea Girinelli, responsabile dell’area servizi ambientali di Seab. “Ora – riprende il primo cittadino – abbiamo tutti i dati in mano e possiamo dire che il porta a porta è impossibile. Pensiamo quindi di potenziare il servizio attuale sul residuo”.

Ora abbiamo tutti i dati in mano e possiamo dire che il porta a porta è impossibile. Pensiamo quindi di potenziare il servizio attuale (Caramaschi).

Lorenzini e Seab

Lorenzini entra nel dettaglio, partendo dallo studio iniziato con la consulenza di Marco Ricci, esperto del settore. “Città come Mantova, Treviso e Trento fanno la raccolta porta a porta anche per carta, plastica, vetro. Noi, in tutta la città esclusa la Ztl e le aree attigue, per secco e umido”.

Città come Mantova, Treviso e Trento fanno la raccolta porta a porta anche per carta, plastica, vetro. Noi per secco e umido, in tutta la città esclusa la Ztl e le aree attigue  (Lorenzini).

Girinelli spiega poi il punto di partenza dell’indagine: “Verificare la fattibilità dell’esposizione di sacchi e contenitori per unità domestica e della possibilità per gli operatori di entrare velocemente nelle proprietà private per i prelievi con apriporta automatici, ad esclusivo uso di Seab”.

Metà utenze "non idonee"

L’esame degli spazi a disposizione nei vani di accesso – entrate dei palazzi, scale, cortili, atri, corridoi – ha decretato che il 47% delle utenze domestiche risulta “non idoneo” allo scopo di lasciare i bidoncini. “Non è pensabile di tenerli nella proprietà privata” riassume Girinelli, facendo riferimento agli effetti per cattivi odori e decoro degli spazi comuni condominiali.

È emerso inoltre che circa il 30% delle utenze domestiche nel perimetro della Zona a traffico limitato si è dotata del contenitore per l’umido. La parte restante, il 70% di 2.000 famiglie, non differenzia organico e secco.

Miglioreremo comunque la raccolta attuale (Lorenzini).

Cosa fare quindi? “Miglioreremo il servizio attuale” conclude Lorenzini, senza far svelare su quali soluzioni si stanno concentrando assessorato e Seab. In centro storico oggi si raccolgono sacchi e contenitori esposti fuori dalle abitazioni, 3 volte a settimana per l’organico e 2-3 per il residuo.

Il nuovo centro logistico di Seab

Ma non c’è solo la raccolta in centro. Seab sta lavorando al nuovo centro logistico per i servizi ambientali. Il progetto da 8,9 milioni prevede la realizzazione della struttura – per 190 mezzi e 140 collaboratori, con spazi verdi e ricreativi per il personale – a Bolzano sud, in via Lungo Isarco sinistro, tra il nuovo inceneritore e l’area Fercam. Dovrà essere pronta entro il 2021, come ha spiegato il direttore della spa Roberto Trevisson in Comune.