Chronik | Europa

Costruire l'Europa partendo dai mattoni

Il programma Xchange offre agli apprendisti artigiani ciò che l'Erasmus propone per gli universitari. L'esperienza di David Fischnaller, carpentiere della val di Funes.
David Fischnaller
Foto: David Fischnaller

Come si dice „cartongesso“ in alto alemanno, una delle lingue parlate in Liechtenstein? David Fischnaller, 24 anni, della Val di Funes l’ha imparato in pochissimo tempo. Come ha fatto? Lavorando per una ditta del minuscolo Stato alpino grazie al programma europeo Xchange. L’idea alla base di Xchange è quella di una specie di Erasmus per gli apprendisti delle imprese artigiane delle regioni alpine di Arge-Alp - che è la prima forma organizzata di collaborazione transfrontaliera fra regioni nata in seno all’Unione Europea - e di IBK, ovvero la conferenza internazionale del Lago di Costanza. Le tecniche che David Fischnaller ha imparato fra marzo e aprile 2018 nel mese trascorso in Liechtenstein – intonacatura, costruzione di muri in cartongesso e utilizzo dello stucco veneziano, ma anche regole più stringenti di quelle italiane in materia di sicurezza sul lavoro - sono state al suo ritorno ben presto insegnate e applicate all’interno della Dämmplus di Tiso in Val di Funes dove David sta svolgendo l’apprendistato.

"Investire sulla formazione internazionale degli apprendisti è vitale per un'impresa artigiana che voglia restare al passo con la modernità" dice Arnold Fischnaller, titolare della Dämmplus in val di Funes

 

“Investire sulla formazione degli apprendisti è di vitale importanza per un’impresa artigiana. Io ho 46 anni e ho ereditato l’attività da mio padre, ma il lavoro è molto cambiato dal 1961 quando fu fondata. Essere capaci di evolversi è decisivo per ogni imprenditore che voglia rimanere competitivo sul mercato” spiega Arnold Fischnaller, titolare della Dämmplus. E’ stato lui a proporre a David di aderire al programma Xchange. Eppure, nonostante i tangibili vantaggi per l’azienda e per il lavoratore di un’esperienza di questo tipo, il 24enne della val di Funes è stato l’unico altoatesino fra i 124 apprendisti europei che nel 2018 hanno trascorso un periodo di lavoro all’estero nell’ambito del programma, promosso a livello locale dall'associazione degli artigiani altoatesini lvh.apa Confartigianato Imprese.

La costruzione (letteralmente) di una coscienza europea passa anche attraverso la contaminazione reciproca degli artigiani

Ma cosa c’entrano, si chiederà il lettore, gli apprendisti artigiani con l’Europa? Risposta: c’entrano eccome. Perché è anche attraverso la loro contaminazione reciproca che passa la costruzione di una coscienza comune europea. Esperienze come questa costruiscono dal basso un “noi” fatto non solo di politica e di profili virtuali, ma anche e soprattutto di persone che ogni giorno si sporcano le mani per creare valore a vantaggio dei territori. Persone che hanno bisogno dell’Europa per poter ampliare i propri orizzonti, ma dei quali è anche l’Europa stessa ad aver bisogno.

"In Liechtenstein sono stato ospite di una famiglia altoatesina che si è trasferita lì molti anni fa" racconta David Fischnaller

E invece: “Il Parlamento e la Commissione europea sono così distanti dalle esigenze dei singoli paesi, e anche questo squilibrio di potere fra membri non fa bene all’Unione. Non vedo un futuro molto roseo” è il rilievo di David Fischnaller, che pure ha toccato con mano cosa significhi vivere in un’Europa senza confini, dove anche in Liechtenstein è possibile ritrovare un pezzo di Alto Adige o intendersi in tedesco, molto simile all’alto alemanno che si parla nel piccolissimo Paese alpino. “Durante il mese che ho trascorso all’estero sono stato ospite di una famiglia altoatesina. Lui è originario della val Sarentino, lei di Naturno e spesso ospitano studenti Erasmus o, come nel mio caso, apprendisti nell’ambito di programmi di scambio” racconta David.

"Nel mese in Liechtenstein ho lavorato con tedeschi, kossovari, italiani, parlando indifferentemente le lingue di ciascuno per farmi intendere" ricorda l'artigiano della val di Funes

"Generalmente non mi interesso di politica, ma se mi chiedi ti dico che il futuro dell'Europa non lo vedo molto roseo" spiega David. "Il cambiamento politico è troppo lento e segue solo molto dopo quello della società, che invece è già in atto da tempo" prosegue David. L'esperienza del Liechtenstein per esempio gli ha dimostrato come "i confini fra gli Stati sono un concetto astratto, ormai: nel mese trascorso all'estero ho lavorato con tedeschi, kossovari, italiani, e potevo intendermi con loro in tutte le lingue possibili. Eppure facevamo tutti lo stesso lavoro. Se non è Europa questa..." è la suggestone che lascia la conversazione con David, artigiano della val di Funes ma già cittadino del mondo a soli 24 anni.