Politik | AUTONOMIA

La rivoluzione nei concorsi pubblici

Ok in Commissione dei Sei: nei concorsi pubblici si dovrà sostenere almeno una prova scritta e l’orale nella lingua corrispondente alla dichiarazione di appartenenza

Per una volta l’uso del termine “rivoluzione” non è improprio: nel prossimo futuro i partecipanti a i concorsi pubblici dovranno sostenere almeno una prova scritta e l’orale nella lingua corrispondente alla loro dichiarazione di appartenenza linguistica. Lo prevede una norma di attuazione approvata ieri in commissione dei Sei. Quando la norma di attuazione sarà varata definitivamente dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – prima dovrà essere approvata dall’esecutivo Draghi - le dichiarazioni di comodo saranno dunque più difficili.

Oggi, infatti, può accadere che una persona di lingua italiana (o tedesca), possa dichiararsi di lingua tedesca (o italiana) ma poi chieda di svolgere gli esami in lingua italiana (o tedesca). E’ un diritto che per decenni è stato considerato sacrosanto. Ma le storture, nel tempo, sono state moltissime. Così fino ad oggi poteva capitare che un posto destinato ad un appartenente ad un gruppo linguistico venisse occupato da una persona dell’altro gruppo con una conoscenza solo "certificata" della lingua che in realtà avrebbe dovuto essere la sua madrelingua.

Il grande cambiamento deciso in commissione paritetica dovrebbe dunque contribuire a ridurre le dichiarazioni di comodo. La certificazione linguistica non basterà più. La norma di attuazione approvata dalla paritetica presieduta dal leghista Roberto Calderoli – nata fra le polemiche perché interamente composta da esponenti del centrodestra e della Svp e senza alcuna presenza femminile – andrà a modificare il Decreto del presidente della repubblica 26 luglio 1976, n. 752 che  regola l’applicazione della “proporzionale negli uffici statali siti nella provincia di Bolzano e la conoscenza delle due lingue nel pubblico impiego”. Ora sarà previsto che “almeno una prova scritta e comunque le prove orali” vadano sostenute nella lingua di appartenenza. La norma sarà applicata all’intera pubblica amministrazione (compresi gli uffici giudiziari), e nelle aziende concessionarie dei servizi pubblici (come i trasporti o le poste).