Politik | Nel capoluogo

“Vigili-cowboy col laccio”

Parte a Bolzano la sperimentazione della pistola-lazo per la polizia municipale. Il “taser gentile” immobilizza alle gambe tramite un laccio. In Giunta si astiene Rabini.
pistola lazo
Foto: thesubmarine

Una pistola che “allaccia alle gambe il soggetto violento che vuole fuggire”. È questa la soluzione trovata dalla Giunta comunale di Bolzano per il suo corpo di polizia municipale, dopo le mozioni del centrodestra e (un po’ a sorpresa) del Team K a favore della pistola taser per i vigili urbani, entrambe poi ritirate in Consiglio. “Abbiamo trovato un’alternativa alla pistola taser”, annuncia il sindaco Renzo Caramaschi, ovvero “quella del laccio, sperimentata positivamente dal Comune di Genova: blocca la fuga di chi vuole fuggire o dei violenti”. “Con il taser ci sono stati diversi problemi tra quanti l’hanno già testato” fa sapere il vicesindaco Luis Walcher, “ora abbiamo l’opzione-cowboy col laccio”. Una variante sulla quale però, in Giunta comunale, si è astenuta l’assessora verde Chiara Rabini.

 

 

“Disumanizzante e crudele”

 

La cosiddetta pistola-lazo o bolawrap, scrive il Corriere della Sera, è stata utilizzata per la prima volta in Europa dalla città di Genova (amministrata dal centrodestra) e “si ispira alle bolas dei gauchos sudamericani che venivano utilizzate per immobilizzare le zampe del bestiame”. Lo strumento “già in uso in Serbia e negli Stati Uniti” sarà utilizzato in via sperimentale dai vigili di Genova "soprattutto per gestire i trattamenti sanitari obbligatori (TSO)”: “La mira è agevolata da una luce laser. Il lancio del laccio avviene grazie a una cartuccia a salve, che emette anche un forte rumore simile allo sparo di una pistola vera, che proietta la corda a una velocità di oltre 150 metri al secondo”, scrive il quotidiano.

Come riporta il portale milanese The Submarine, la pistola lazo è stata definita disumanizzante e crudele dagli esperi di salute mentale. Secondo il collettivo Fireweed, “è disumano partire dal presupposto che senza tetto, disabili, persone con problemi mentali o sordi possano essere legati come bestiame solo perché sono in uno stato alterato o non comunicano in una maniera ritenuta valida.”