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A “Vele” spiegate!

Fucine Film presenta: “Vela”, un film realizzato con bottigliette PET riciclate, per combattere il Covid senza dimenticare il benessere del pianeta.
Team fucine film
Foto: Ufficio Stampa Trentino Sviluppo

Dalla Val di Sole un “film” per salvare la vita sociale. Si chiama “Vela” ed è l’ultima creatura della storica azienda di Ossana, produttrice di pellicole plastiche e film in Polietilene dal 1978. I suoi ideatori hanno pensato ad una barriera leggera, pratica, lavabile e di facile utilizzo, con base in fibra di legno di recupero a forma ricurva: uno strumento perfetto per separare tavoli della ristorazione, bar e mense. Dalla Val di Sole arriva ora un prezioso aiuto per i ristoratori in questa fase di ripartenza: “Vela” è già stata testata in alcuni locali di Trento e sarà commercializzata dai primi di giugno. Si prevede una produzione di 1.000 pezzi la settimana. Il mercato sarà inizialmente quello trentino e del nord-est Italia.

Si tratta di una risposta efficace e creativa a quella che è una grossa esigenza del mercato odierno. Così come efficace e creativa fu la risposta, nel 2017, alla crisi che l’azienda stava attraversando: quella che sembrava una realtà in fase di chiusura è stata rilanciata con grinta e competitività, diventando un importante esempio di innovazione locale grazie alla collaborazione tra Trentino Sviluppo, società di sistema della Provincia autonoma di Trento, e il gruppo vicentino Sogifi, solido partner industriale con sede a Thiene, che ha investito in Val di Sole 10 milioni di euro in nuovi macchinari ed impianti. Fucine Film ha oggi 75 dipendenti (dunque più dei sessanta che nel 2017 rischiavano di perdere il posto) ed esporta a livello mondiale film plastici flessibili, di PET, resina termoplastica adatta al contatto alimentare, PFT (resina fenolica) e PLA (polimero dell’acido lattico). L’85% dei clienti viene dall’estero: tra i più grandi acquirenti Francia, Gran Bretagna, Germania, Spagna, ma anche Turchia, Arabia Saudita, Canada e Australia.

Un esempio di investimento mirato ed intelligente che ha portato la nostra azienda a rilanciarsi sul mercato

E adesso l’ulteriore conferma che la scelta di “salvare” un’azienda nonostante la sua “difficile” posizione geografica si è rivelata vincente: una “Vela” che fa della leggerezza, della facilità di montaggio e dell’economicità (costa la metà del plexiglass) i punti di forza, senza trascurare la sostenibilità ambientale: si tratta di “fogli” in plastica PET, delle dimensioni di 48x52 centimetri, ottenuti dal riciclo delle bottigliette e completamente riciclabili, lavabili e igienizzabili. Un “film” più forte del covid, come lo definisce Trentino Sviluppo. L’idea è nata grazie all’inventività del team di ingeneri, progettisti e tecnici locali, con in testa Daniel Gionta, direttore tecnico e di produzione di Fucine Film, Silvio Plazzer, responsabile qualità e Francesco Mengon, addetto all’ufficio acquisti.

«L’idea ci è venuta in maniera estemporanea, in risposta all’emergenza coronavirus e in base ai prodotti che già produciamo. Ci siamo affrettati a riadattare in tempi utili il nostro processo produttivo (di modo da ottenere una lastra più spessa, che possa reggersi e fare da barriera): abbiamo iniziato a lavorarci a partire da metà aprile, quando si è iniziato ad intravedere che le linee guida dell’INAIL per la ristorazione e il settore terziaro avrebbero previsto questa tipologia di barriere. Il nostro obiettivo era realizzare un prodotto che rispetto al classico plexiglass fosse più dinamico, più gestibile per l’operatore, sostenibile e infine, ma non da ultimo, anche più economico. Un prodotto che a parità di efficacia costa praticamente la metà del plexiglass» dichiara a salto.bz Daniel Gionta. E riguardo alla rivalutazione di Fucine Film, grazie all’interessamento congiunto di Trentino Sviluppo e Sogifi, commenta: «Una rinascita per un’industria che negli ultimi anni ha attraversato non poche difficoltà. Un esempio di investimento mirato ed intelligente che ha portato la nostra azienda a rilanciarsi sul mercato: da ciò è nato anche l’investimento in risorse nuove, giovani e dinamiche, il cui contributo è stato indispensabile per la nascita di questo progetto».

«Siamo in presenza di una rinascita che si sta consolidando in tempi rapidi – osserva Achille Spinelli, assessore allo Sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento – segno che chiari obiettivi industriali, che non temono l’investimento in innovazione, possono portare a significativi risultati economici e produttivi anche in territori decentrati, considerati normalmente non ottimali per il business di attività manifatturiere».

Una bella vittoria, sia contro la crisi economica che contro il Covid, e il coronamento di tanti sforzi: «Oggi siamo fieri di avere a Ossana - spiega l’amministratore delegato Fabio Caumo - non solo le “braccia”, ma anche la “testa” dell’azienda, ovvero sia la produzione che le funzioni apicali e le professionalità più elevate provengono tutte dalle due Valli, di Sole e di Non. Certo, la nostra posizione geografica è particolare: qui i trasporti incidono sui costi, non c’è un gasdotto e l’energia costa di più. Ma gli investimenti stanno ripagando, sia dal punto di vista economico che sociale».