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Luce e gas a giugno aumentano

Si pagherà il 14% in più. Per confrontare le offerte c’è il portale ARERA. Tutti i dubbi del CTCU.
Luce e gas
Foto: upi

Prepararsi a tirare la cinghia. Poche ore fa sul portale dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) sono state aggiornate le tariffe di riferimento di luce e gas che aumenteranno di 7,6% per l’energia e di 6,1% per il gas. Sommando questi aumenti a quelli del trimestre luglio-settembre 2018, si arriva a un totale di oltre il 14% in pochi mesi, “una vera stangata per le famiglie e i consumatori”, scrive il Centro Tutela Consumatori Utenti. Ma non finisce qui: altri salassi sembrano profilarsi all’orizzonte (inizi 2019), visto che l’aumento programmato degli oneri di sistema, solo però quelli a carico delle famiglie, è stato posticipato al prossimo anno. Il tutto considerando che le famiglie italiane stanno già pagando prezzi dell’energia e del gas fra i più alti a livello europeo

Ci sono poi altre due novità he riguardano gli utenti dei mercati dell’energia e del gas. La prima: il decreto “Milleproroghe”, convertito in legge in queste ore, ha previsto che l’abolizione del cosiddetto mercato di maggior tutela sia posticipata al 1 luglio 2020, anziché al 1 luglio 2019, come previsto inizialmente. La seconda: dal 18 settembre è operativo il nuovo portale di confronto delle offerte di luce e gas sul sito di ARERA, che ha sostituito il vecchio portale Trovaofferte, attivo già da molti anni.

 

Le conclusioni del CTCU

 

Riguardo la prima novità l’associazione dei consumatori esprime la sua (parziale) soddisfazione per tale decisione di proroga. Ciò significa più tempo a disposizione di famiglie e consumatori per poter comprendere appieno il passaggio dal sistema a tariffe regolate (la “maggior tutela” appunto) a quello di mercato libero, cioè a prezzi fissati dai fornitori. Secondo il CTCU non si tratta di una decisione facile, ma prima o poi tutte le famiglie in Italia dovranno affrontarla. “Quello che, ad oggi, è tuttavia molto chiaro è che il mercato libero, così com'è, non funziona: per quel che era dato sapere attraverso il vecchio portale Trovaofferte, molte offerte di quelle che si potevano esaminare risultavano mediamente più care, a volte molto più care, delle offerte della maggior tutela”. 

In merito alla seconda novità, il nuovo portale di confronto messo a disposizione dall’Autorità “ci pare, almeno al momento, un passo indietro rispetto al precedente calcolatore Trovaofferte, che pur presentava dei limiti e cose da migliorare”. Al momento, infatti, il nuovo portale presenta un’elencazione soprattutto di offerte “placet” (Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela) e qualche offerta a prezzo fisso o indicizzato del mercato libero. A quanto risulta, solo dal 1 dicembre prossimo si potrà avere un elenco di “tutte” le offerte disponibili sul mercato libero, mentre l’attuale appare più come una situazione “transitoria”, di difficile comprensione ed utilità per il consumatore medio. Non era forse meglio lasciare il “vecchio” Trovaofferte online fino alla fine del 2018?, si chiede l’associazione.

E ancora: visto e considerato anche il probabile elevato numero di fornitori che si affacceranno sul mercato energetico nei prossimi anni (già ora pare siano iscritti al registro di ARERA oltre 500 soggetti, fra fornitori e sub-fornitori), sottolinea il CTCU, la prossima abolizione della maggior tutela toglierà, di fatto, qualsiasi possibilità di confronto fra prezzi delle offerte dei singoli fornitori e il valore di riferimento rappresentato dal prezzo di maggior tutela. “Oggi - conclude il Centro Tutela Consumatori Utenti - un tale confronto è possibile grazie anche alla ‘scheda di confrontabilità’ che il fornitore deve obbligatoriamente fornire al cliente finale in sede di offerta o di conclusione del contratto. In un mercato simile si rischierà dunque una corsa al rialzo dei prezzi, a tutto danno dei consumatori finali”.