Ivo Muser, vescovo
Foto: Diözese Bozen-Brixen
Gesellschaft | Chiesa cattolica

Con quale faccia

Ivo Muser la spara grossissima sul patriarcato.
  • Nell’incontro con i giornalisti per il giorno del loro patrono, tra le varie facezie elargite alla platea dal vescovo di Bressanone ce n’è una che rasenta la psichedelia. Sentite qui:

    Il ruolo che gli uomini hanno nel mondo non può essere quello di presentarsi come più forti, più bravi, più importanti. […] Bisogna sconfiggere il maschilismo come metodo e il patriarcato come struttura.

    Considerando che la Chiesa cattolica è l’unica istituzione del mondo occidentale dalle cui gerarchie le donne sono escluse per principio, le parole del vescovo hanno lo stesso effetto di Erode che parla di diritti dell’infanzia. Del resto, la Chiesa non ha mai lasciato spazio a dubbi sul ruolo della donna al suo interno. Giovanni Paolo II nel 1994 pubblicò la lettera apostolica Ordinatio Sacerdotalis in cui stabilì, ex cathedra, che “la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa.” Nella sua dotta argomentazione, Karol Wojtyla cita la lettera che il 30 novembre 1975 Paolo VI rivolse alla Chiesa Anglicana: “[La Chiesa Cattolica] sostiene che non è ammissibile ordinare donne al sacerdozio, per ragioni veramente fondamentali. Queste ragioni comprendono: l’esempio, registrato nelle Sacre Scritture, di Cristo che scelse i suoi Apostoli soltanto tra gli uomini; la pratica costante della Chiesa, che ha imitato Cristo nello scegliere soltanto gli uomini; e il suo vivente magistero, che ha coerentemente stabilito che l’esclusione delle donne dal sacerdozio è in armonia con il piano di Dio per la sua Chiesa.

    D’altro canto, sul ruolo della donna nella società anche la parola di Dio è inequivocabile, guardate le perle di saggezza che ci regala a questo proposito il Nuovo Testamento:

    Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea.” (Prima lettera ai Corinzi, 14:34-35)

    E infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo.“ (Prima lettera ai Corinzi, 11:6-9.)

    Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo. E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto.” (Lettera agli Efesini, 5:22-24)

    La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione.” (Prima lettera a Timoteo, 2:11-15)

    Che Ivo Muser parli di lotta al patriarcato senza sprofondare nel sottosuolo dalla vergogna, la dice lunga sulla sua assuefazione all’ipocrisia. Ci vuole una bella faccia, possibilmente rotondeggiante.