Gesellschaft | La polemica

“Lo sanno anche loro che Libreoffice non va”

I responsabili informatici della Provincia rispondono alle critiche suscitate dall’abbandono dell’open source per Office nella pubblica amministrazione altoatesina.

Com’era ampiamente prevedibile l’articolo pubblicato su Salto relativo alla ‘marcia indietro’ della Provincia sull’uso del software open source ha suscitato un dibattito molto acceso sul nostro portale. Al punto tale da stimolare anche la reazione da parte di chi questa scelta ha consigliato, supportano quindi la decisione politica assunta dall’assessora provinciale competente Waltraud Deeg, con il benestare della giunta.
Contattati dai vertici tecnici siamo quindi stati invitati per un colloquio nella sede di Siag in via Siemens a Bolzano, presenti il direttore di ripartizione Kurt Pöhl, il direttore di Siag Stefan Gasslitter ed anche Christoph Moar della ditta Alpin che ha elaborato lo studio sul quale sono state basate le decisioni. 


LE MOTIVAZIONI DELLA SCELTA

Il primo punto che viene affrontato è il faro che illumina l’intero colloquio dal punto di vista dei vertici informatici provinciali: per loro la scelta di passare a MS Office 365 “è puramente tecnica ed economica”, fatta “perché scadono proprio in questo periodo tra l’altro tutte le licenze relative ai sistemi operativi (31 maggio)”. A proposito: si parla naturalmente di Windows, perché “nessuno nemmeno nel 2013 ha mai messo in discussione questo sistema operativo sulle postazioni degli sistema pubblico altoatesino". Alla nostra obiezionein merito al fatto che tale aspetto non era stato evidenziato a sufficienza nel 2013 gli interlocutori tecnici ammettono per la prima volta (non sarà l’ultima) che “a suo tempo il messaggio in questo senso non fu sufficientemente chiaro” (Kurt Pöhl). 
Dopo di che i nostri interlocutori anticipano quelle che sono le tre direttrici principali del loro messaggio chiarificatore. 
1) “Il realtà il perimetro dell’intervento nell’ambito dell’informatica provinciale è molto limitato e legato alle sole funzionalità Office e della mail” (Stefan Gasslitter). 
Che aggiunge 2) “ogni tanto vengono usate espressioni funeste, dicendo che per noi l’open source è morto ma non è vero, perché dove funziona e cioè su tutta la parte server e router e una miriade di altre cose nessuno pensa di toglierlo".
Il punto 3) sta particolarmente a cuore al direttore di ripartizione Pöhl che precedentemente è stato insegnante: “nelle scuole non parliamo di software per la didattica ma solo di quello per l’amministrazione". 

 
“LIBREOFFICE E’ MENO EFFICIENTE”

Di questo Gasslitter, Pöhl e Moar sono assolutamente convinti. Non solo, ritengono che l’opinione sia condivisa anche dai fan locali dell’open source raccolti nel forum Lugbz. Per questo motivo i tecnici provinciali hanno deciso di cambiare.

“Noi  abbiamo l’obbligo di garantire un’amministrazione efficiente. Qualora il nostro operato possa liberare risorse che possano essere investite in progetti di sviluppo per l’open source noi ne saremmo ben contenti. Ma il nostro compito è quello di dare i migliori strumenti e le migliori funzionalità ai 6mila e rotti dipendenti provinciali.”

Gasslitter azzarda anche un esempio ‘estremo’ in merito: ““se Kompatscher non riesce a stampare una delibera perché c’è un problema su Libreoffice non può che dirci che un programma deve funzionare e basta”. Alla nostra obiezione (“mi dite che Libreoffice ha problemi a stampare?”) Gasslitter replica, ampliando il discorso e facendo altri esempi ‘lampanti’. 

“Io posso portare le esperienze dei gruppi Rubner e Leitner, due realtà importanti del settore privato. Entrambi sono passati da OpenOffice ad Office 365. Tutti i giorni avevano piccoli problemi….”

Seconda obiezione: in occasione dei problemi ma non è che si tratti spesso anche di deficit di competenza da parte degli operatori? Gasslitter conviene: “beh, si tratta sempre di una combinazione delle due cose, ma resta il fatto che noi dobbiamo garantire che le persone possano lavorare in maniera efficiente”. E non può mancare a questo punto un riferimento al mitico call center per le richieste di aiuto informatico da parte dei dipendenti della Provincia, recentemente trasferito a Napoli (“se riduciamo il numero delle chiamate ed i tempi di inefficienza vuoi dire che siamo sulla strada giusta”).

 
L’INTERFACCIA DI OFFICE 365… TROPPO DIVERSA DALLE ABITUDINI?

A parlare in questo caso è Christoph Moar.

“Su questo tavolo ci sono 2 cellulari Android, 1 pc Windows, 1 Mac e probabilmente qualcuno ha un iPhone e un tablet. Oggi non siamo più nella situazione del ventesimo secolo in cui Office era una suite di produttività. Allora tu lavoravi con la tua unità personale. Oggi si parla di collaboration suite perché si parla di ‘ambienti distribuiti’ e di documenti condivisi anche su dispositivi diversi. Che per funzionare devono avere un’interfaccia responsiva, che oggi è state of the art.”

Insomma. Delle nuove interfacce, compatibili con i device mobili non si può fare più a meno, neppure nella pubblica amministrazione. E il direttore di ripartizione Pöhl ribadisce e integra: “la scelta non è tra Libreoffice o altro ma il cloud. E’ lì che si trova la nuova efficienza e la scelta sinonimo di innovazione”.
Moar quindi ne approfitta per fare di nuovo riferimento al mondo del privato.

“Una volta lavoravi per un’azienda e questa ti dava il cellulare e il pc. Oggi si lavora anche da casa, ognuno usando il proprio dispositivo personale, il cosiddetto 'bring your own device'. Per tutte le aziende è una fase di transizione in cui sono gli operatori con i loro dispositivi ad entrare nella rete o nel cloud aziendale. E in questo contesto a livello mondiale oggi ci son due grandi player: Google Apps for business (Apps for Works) e Office 365. Ci sono naturalmente altri 100 piccoli provider di questi servizi ma tutti non hanno al momento una rilevanza di mercato tale da poterli consigliare come investimento.”


MA QUAL E’ STATO IL PERCORSO PER ARRIVARE ALL’ATTUALE SOLUZIONE?

In sostanza La decisione è frutto dell’IT Governance istituita lo scorso anno dall’assessora Deeg che ha riunito tutta l’amministrazione attorno ad un tavolo, per evitare doppi investimenti. “E soprattutto per andare nella stessa direzione”, conferma Pöhl.
MS Office 365 è stato quindi presentato su quello che è stato un doppio tavolo, da una parte tecnico economico e dall’altra politico decisionale. A quello tecnico sedevano Gasslitter per Siag, Pöhl per la ripartizione, Ennemoser del Consorzio dei Comuni, Steurer per la Sanità e Amoretti per la Regione.
Di quello tecnico facevano parte invece oltre a Deeg, anche il direttore generale della Provincia Staffler, Schael per sanità, Schatzer per Comuni ed il segretario generale della Regione Steiner.
La decisione è stata unanime. “, - conferma Gasslitter - e purtroppo è stata giusta”. 
Come ‘purtroppo’? 
Gasslitter prima si blocca, ma poi subito riparte deciso. 

“Io posso capire che persone investano privatamente tanto tempo sull’open source e sono anche pervasi dall’idea di aver il controllo assoluto di tutto. Però la realtà la che ci troviamo ad affrontare quotidianamente è un’altra. Non ha senso investire in Linux e Libreoffice e poi non trovare a Bolzano le persone per sviluppare. Nei prossimi giorni assumeremo una persona per programmare in Linux, ma siamo dovuti andare a cercarla nel Trentino.”

Ma come? I fan dell’open source in realtà dicono che è il dietro front dalla Provincia a pregiudicare lo sviluppo di un settore promosso a suo tempo dal Tis. E  che avrebbe potuto far nascere in Alto Adige una piccola Silicon Valley….

Moar replica prontamente: “io ho 14 dipendenti e la mia azienda lavora molto con l’open source, non riesco a trovare programmatori, me ne servirebbero altri 10…”. 


E’ UNA DECISIONE DEFINITIVA?

“Se nel giro di 1, 2, 3 anni c’è una soluzione equivalente basata su Open Source si può cambiare. Da un giorno all’altro. Attualmente non c’è.”

Le parole sopra riportate sono di Christoph Moar. Che ribadisce: “c’è scritto nel mio studio”. E poi polemizza: “però quasi tutti, anche i critici, lo studio evidentemente lo hanno solo scorso, non letto sul serio”
Dunque quando un po’ ironicamente ci eravamo chiesti nel precedente articolo se la Provincia in futuro avrebbe potuto cambiare di nuovo idea non eravamo molto lontani dalla realtà. 


COSTERA’ DI PIU’?

Noi abbiamo esclusivamente lavorato sul piano tecnico ed economico, non su quello politico e socioeconomico che spetta ad altri” precisa ancora Moar. E Gasslitter sfodera una formula potenzialmente in grado di far capire ai più per quale motivo il passaggio a MS Office in fin dei conti è conveniente.

“Office 365 costa 7 euro al mese a dipendente. Un dipendente pubblico mi costa 35/40 euro all’ora. Se con Libreoffice quel dipendente mi perde anche solo 5 minuti al mese per un problema tecnico…”

Il discorso sembra non fare una grinza. Sembra.
Mentre Gasslitter insiste: “sono i cittadini stessi che ci chiedono di avere una macchina pubblica efficiente”. 


Il RAPPORTO CON LUGBZ

Nel colloquio al nono piano in via Siemens c’è tempo anche per qualche stoccata. A lanciarla è Gasslitter. 

“Sul blog di Lugbz abbiamo postato la nostra disponibilità ad incontrarli. Discutere e mettere tutti gli elementi sul tavolo. Non vogliono perché abbiamo ragione.”

E anche Moar ha le sue rimostranze da fare.

“Si lamentano perché sono intervenuto solo una volta per spiegare le cose nel forum. Io svolgo un’attività professionale, posso intervenire solo per un discorso complessivo insieme ai miei partner, non partecipare ad eterne discussioni sui singoli aspetti. E’ stato più semplice il dialogo con i partiti di opposizione che si sono presi il tempo di ascoltare per capire. E poi non hanno più criticalo la scelta che è stata fatta. Hanno capito che abbiamo avuto ragione.”

Le lamentele di Moar si caricano anche di aspetti personali. 

“La mia azienda ha 1,7 milioni di fatturato all’anno. Dal 30 al 50% del nostro fatturato viene fatto su sitemi open source. E il 95% della mia attività personale è su open source.”


LA PROPRIETA’ DEI DATI E LA PRIVACY

Gasslitter in merito mette le mani avanti: “acquistiamo attraverso una convenzione nazionale Consip e quindi sulla scia di verifiche legali già fatte”.
Chiediamo: il sistema è certificato? 
La risposta è… nì. Infatti Gasslitter ci dice che in realtà “la questione della proprietà resta complessa”. 
Però i tre tecnici ci spiegano che davvero, la questione del sofware per Word, Excel e Mail è un aspetto marginale dell’enorme macchina di applicativi che vengono gestiti dal settore informatico della Provincia. Stiamo parlando di sistemi di contabilità, gestione contributi, analisi a Laimburg, gestionali vari, database geografici… Che costituiscono il 95% del sistema.
E i tecnici ribadiscono, all’unisono,  che sul cloud non andrà nessun dato ‘sensibile
E che lo storage sul cloud sarà, comunque, “temporaneo”. 


E LA SANITA’?

Qui il tono diventa perentorio.
Gasslitter: “su questi sistemi cloud non andrà assolutamente nessun dato clinico”. Lo incalza Pöhl: “esiste un regolamento che impone agli operatori comportarsi responsabilmente, ad esempio evitando assolutamente dimandare dati clinici via mail”. Ancora Gasslitter: “quelli della sanità hanno iniziato a discutere con noi solo quando hanno avuto in questo senso la certezza assoluta”. Che però aggiunge: “anche se tecnicamente oggi il garante accetta anche dati clinici in cloud se sono crittografati”.
Insomma: i dati sensibili resteranno in locale. O, meglio, nel datacenter costato milioni di euro, al primo piano del palazzo dove noi ci troviamo a dialogare. 

 

IL CASO (DOLOROSO) DELLA SCUOLA

Un capitolo a parte è quello della scuola. In cui i nostri interlocutori vanno controcorrente, dichiarandosi assolutamente a favore dell'open source. Rivelando qualche aspetto interessante ed inedito. 
Il primo a parlare è Moar. 

"A scuola bisogna andare assolutamente sull’open source. Agli studenti bisogna dimostrare che c’è anche qualcosa di diverso. Ma lì non parliamo di dipendenti che devono lavorare in maniera efficiente."

Kurt Pöhl ci tiene invece ancora una volta  precisare: "una cosa è amministrazione a scuola e l’altra alla didattica". Ma si prende i ltempo anche per togliersi un sassolino dalla scarpa.

"Il progetto Fuss lo stiamo proponendo alle scuole tedesche. Però non lo vogliono. Io ero insegnante e sono d’accordo con Moar. Alle professionali dicono che poi nel mondo del lavoro vogliono MS Office. Ma perché non dare l’open source in tutta la scuola dell’obbligo?"


UN PROBLEMA DI COMUNICAZIONE

Gli ultimi minuti del colloquio sono dedicati ad una riflessione comune sul sistema di comunicazione adottato dalla provincia per spiegare motivazioni, procedura, tempistiche e previsti effetti del passo compiuto. Anche in questo caso la posizione da parte del direttore di Siag e del direttore di ripartizione è unanime. 

“Noi siamo tecnici, ma senz’altro bisogna migliorare, ne parleremo con la Provincia, bisogna avere una strategia, anche per tranquillizzare molti nostri dipendenti…”.

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Martin B. Sa., 30.04.2016 - 09:36

Nun gut, immerhin möchten sie zu dritt "aufklären". Einiges Wichtiges bleibt für mich offen und/oder nicht gut erklärt:
1) der Gemeindenverband ist offenbar mehrheitlich sehr zufrieden mit seiner Entscheidung pro LibreOffice. Wenn nun das MS-Produkt derart besser im Support bzw. LibO derart öfter Support bedarf, dann möchte ich schon einmal eine konkrete Liste an Beispielen und Fällen wo MS im Vorteil ist, ansonsten bleiben das abstrakte Generalisierungen wie jene zum Drucken des LHs. Und bitte keine Beispiele wie jene bei Übernahme von alten MS-Macros oder Skripten; da brauch es natürlich Programmierer/Experten wie sicher auch bei Migration von alten MS-Offices zu der neuesten Version.
2) Datenschutz und Unabhängigkeit: dieser Punkt wurde nur angeschnitten und das unbefriedigend: “la questione della proprietà resta complessa” "sul cloud non andrà nessun dato ‘sensibile’. E che lo storage sul cloud sarà, comunque, “temporaneo”" Das kann ich nicht einordnen: Was soll denn konkret in der Cloud gespeichert werden und besteht dann wirklich so der Bedarf dafür? Was heißt "Cloud-Speicher ist temporär"?
3) “Se nel giro di 1, 2, 3 anni c’è una soluzione equivalente basata su Open Source si può cambiare. Da un giorno all’altro. Attualmente non c’è.” Von einem Tag zum Andern? Ernsthaft? Sind nicht schon viele an einer schnellen Migration gescheitert? Wirkt das jetzt nicht unprofessionell? Ich glaube auch nicht, das die Migration zu dem Office365 jetzt so schnell vonstatten gehen kann. Es geht m.E. ja nicht um eine App mit 5-10 Funktionen...
4) Wieso brauchen italienisches Verteidigungsministerium und die britische Verwaltung scheinbar keine MS-Cloud-Lösung? Gibt es noch mehr Anwendungsfälle von Alternativen zu MS? München scheint mir kein interessanter Vergleichsfall, da dort noch mit Uralthardware (512 MB RAM) gearbeitet wird?
https://joinup.ec.europa.eu/community/osor/news/%E2%80%98public-adminis…
http://www.computerweekly.com/news/4500256578/Free-software-gains-groun…
5) Ist die Art der Abspeicherung abhängig von den Landesentscheidungen? (ODF vs. DOCX usw.). Wie werden in Zukunft Formulare für Bürger von der Provinz zur Verfügung gestellt? https://en.wikipedia.org/wiki/OpenDocument_adoption#Europe
6) Kommunikation: Christoph Moar beschwert sich an einer Stelle, dass die Kritiker seine Studie nur überflogen hätten; an anderer Stellen geben die Provinzverantwortlichen zu, dass die "Entscheidungsfindung" nicht genügend gut kommuniziert wurde. Was denn nun? Ich bin kein Experte in der spezifischen Materie und würde gerne anstatt eines sehr technischen 46-Seitigen Berichts oder einer nichtssagenden Presseaussendung eine maximal 5-seitige sehr spezifische Zusammenfassung lesen, welche eben nach einer Diskussion mit Kritikern (wie gerade stattfindend) erstellt wurde. N.B.: ich bin kein LUGBZ-ler und verdiene mein Geld nicht mit Software, aber ich bin eben ein vielleicht etwas neugierigerer Bürger.

Sa., 30.04.2016 - 09:36 Permalink
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Profil für Benutzer Markus S.
Markus S. Sa., 30.04.2016 - 10:28

Ich kann nur davor warnen auf eine Microsoft-Monokultur zu setzen. Lock-In heisst das grosse Problem für die Zukunft, wenn man mal doch wieder auf eine Open-Source-Lösung umsteigen will. Eine Migration zu einer anderen Plattform ist dann so gut wie unmöglich und ohne die proprietären Apps von MS kann man dann nicht mal mehr die selbst erstellten Dokumente öffnen - es soll ja alles möglichst verschlüsselt gespeichert werden... eine Horrorvision!
Die Cloud? Wozu braucht es diese? Laut Privacy-Gesetz dürfen eh keine Daten auf ausländischen Servern gespeichert werden - und safe-harbour kann Microsoft nicht anbieten (wie sie es selbst zugeben mussten), obwohl sie gerne was anderes behaupten.
Ich selbst benutze OpenOffice seit über einem dutzend Jahren, oft und gerne auch auf veralteter Hardware - habe damit absolut kein Problem.

Ein Problem habe ich hingegen, wenn ich von der Grundschule Wolkenstein eine Mitteilung erhalte, die als MS-Word-Dokument im Anhang einer E-Mail über einen MS-SMTP Server zugeschickt bekomme und diese unter MS-Windows 8 auf einem MS-Surface öffnen will, aber nicht kann, weil der MS-Antivirus (zu Recht!) mich nicht Anhänge im MS-Format öffnen lässt, weil er diese als gefährlich einstuft da sie durch Viren infiziert sein könnten. Ja, ich weiss wie man den Antivirus abstellt, aber dies bei allen Eltern zu erzwingen, kann doch nicht der didaktische Auftrag einer Schule sein?!?

Sa., 30.04.2016 - 10:28 Permalink
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Bernhard Oberrauch So., 01.05.2016 - 08:46

In den Oberschulen wird nur Microsoft Office unterrichtet, obwohl von mehrmaliger Seite Libreoffice vorgeschlagen wurde. Wenn wenigstens beides unterrichtet würde, derzeit ist es zu einseitig. Und dann brauchen wir uns nicht wundern, wenn Nachwuchs-Techniker nur Microsoft Office kennen.
Ich arbeite mit Libreoffice mit großer Zufriedenheit, und seit den letzten Versionen gibt es auch keine technischen Probleme. Vielleicht hatte der LH eine Uralt-Version? Ich arbeite auch manchmal mit Microsoft Office, bevorzuge aber Libreoffice weil besser.
Eine Cloud kann auch mit freier Software auf eigenen Servern installiert werden, ich kenne da die "Owncloud".
Eine effiziente Verwaltung versucht vor einer Entscheidung mehrere Alternativen zur Problemlösung zu finden. Ist das hier wirklich passiert?

So., 01.05.2016 - 08:46 Permalink
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Markus S. So., 01.05.2016 - 11:32

Antwort auf von Bernhard Oberrauch

Meines Wissens gibt es in LibreOffice auch Support für Ladinisch, während man bei MS-Office für zusätzliche Language Packs extra bezahlen muss, und unter den Optionen gar kein Ladinisch aufscheint - wurde dies beim Gutachten berücksichtigt? Bei unserer mehrsprachlichen Verwaltung müsste die Open-Source-Variante hier klar im Vorteil sein.

So., 01.05.2016 - 11:32 Permalink
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Massimo Mollica So., 01.05.2016 - 12:25

Con tutto il rispetto le risposte date sono piene di contraddizioni! Si parla di CLOUDcome fondamentale, dicendo poi che le informazioni importanti non stanno nel CLOUD (?). Negli articoli precedenti si parlava poi della scelta di Office 360 in quanto quella Google richiedeva internet, ma il CLOUD si basa su la rete!
E ancora. Quante funzionalità di Office 360 verranno utilizzate mediamente dai dipendenti della provincia? 10%-20% E verranno fatti dei corsi sulle nuove piattaforme?
Ma poi, e questo è il punto!, serve davvero un Office? Quanti documenti che vengono creati e poi stampati potrebbero essere risparmiati? Davvero ogni dipendente ha bisogno di creare documenti? E qui veniamo al discorso dei dati,i DATABASE. Quante volte il record MASSIMO MOLLICA è presente all'interno della provincia? Ogni volta che il record MASSIMO MOLLICA è presente significa che vi è un database da gestire, con relativi costi! Non si può unire gli sforzi e centralizzare i DATI? Creare un unico DATABASE a cui attingono i vari uffici! Non potete immaginare il risparmio che si verrebbe a creare, anche nei processi burocratici! E la burocrazia sarebbe più leggera. E l'economia ringrazierebbe oltre che la vita di ogni cittadino!
E comunque, che sia chiaro, usare Office non significa essere informatici! E chi non lo sa fare non meriterebbe nemmeno di lavorare come non lo merita chi non sa scrivere.
Possibile che non si possa convogliare i soldi spesi per foraggiare una multinazionale nel creare una classe informatica locale? Possibile che la provincia non possa imporre il software libero nelle scuole di lingua tedesca, anche perché non è eticamente corretto utilizzare i soldi dei contribuenti per i propri capricci!
O si cambia la mentalità di chi gestisce le cose, e si cambia la visione e i processi, o altrimenti non cambierà nulla. E l'informatica rimarrà in secondo piano, buona solo per creare documenti. Documenti sempre più belli, stampati con tecniche sempre più avanzate, ma che non miglioreranno per nulla la vita di noi cittadini. E soprattutto non abbatteranno la burocrazia e i relativi costi!

So., 01.05.2016 - 12:25 Permalink
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Profil für Benutzer Martin Senoner
Martin Senoner Mi., 04.05.2016 - 15:31

Io lavoro in provincia e uso tutte le parti di libre office. Ci sono problemi solo con file che girano tra diversi applicativi e con le lettere tipo quando sei abituato ad usare word con excel oppure odbc!

Mi., 04.05.2016 - 15:31 Permalink