Wirtschaft | La classifica

Bolzano cede il posto a Trento, ancora

Lo studio condotto dall’università La Sapienza di Roma per "Italia Oggi" incorona Trento come città con la migliore qualità di vita. Seguono Bolzano e Mantova.

Ebbene sì, la prima della classe – per la quinta volta – è di nuovo Trento, la città in cui si vive meglio. Lo testimonia la sedicesima indagine di “Italia Oggi” sulla qualità della vita nel 2014 che fotografa l’Italia della crisi e che vede il capoluogo trentino nel primo gruppo in 7 dei 9 settori esaminati (affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, tempo libero); nel secondo per tenore di vita (vince Milano) e nel terzo per la salute (Pisa al top).

Le laboriose autonomie – con poca sorpresa – continuano a costituire un esempio da imitare per molte città del Belpaese: Bolzano, con l’amarezza di chi arriva sul podio ma non raggiunge il primato, può comunque vantare una posizione di tutto rispetto. Il secondo posto, del resto, non è certo da buttar via, l’importante è prenderla con filosofia, sindaco docet:

 

 

Il terzo posto - e qui davvero a sorpresa - va a Mantova.
Nella visione d’insieme sono 55 su 110 le province nelle quali la qualità della vita è risultata buona o accettabile contro le 59 (sempre su 110) della passata edizione.
Quello che emerge dal rapporto è che, generalmente, nei medi centri del nord si vive meglio mentre il meridione è sfiancato dalla disoccupazione e fin qui nessuna novità. Curiose, al contrario, le voci che riguardano, ad esempio, il verde pubblico, il cui primato va singolarmente a Matera, la città dei sassi; oppure la criminalità il cui minor tasso si registra, a dispetto di quanto si possa pensare, proprio nel sud: Agrigento al primo posto seguita da Pordenone e Treviso. Perfino la Roma ladrona degli scandali di Mafia Capitale resta comunque dietro a città come Bologna, Rimini e Milano per quanto riguarda l’infatuazione per il malaffare.

Fanalino di coda della classifica la sarda Carbonia-Iglesias, nel quarto gruppo in 4 settori su 9 (lavoro, ambiente, disagio sociale, servizi finanziari e scolastici); nel terzo gruppo per 2 settori (popolazione e tenore di vita); nel secondo per salute e nel primo per criminalità.