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"La priorità è giustamente il salario"

Costanzo (Filcams): "Assistiamo alla costante umiliazione di donne e uomini, costretti a scegliere tra un lavoro che li soddisfi e l’esigenza di arrivare a fine mese".
filcams antonella costanzo twenty
Foto: SALTO
  • “Fatico a capire perché ci si stupisca quando i lavoratori dichiarano la loro esigenza di salario, qualificato come retribuzione stabile, certa ed esigibile”. A dichiararlo è Antonella Costanzo, segretaria provinciale della Filcams Cgil, in merito alla recente indagine condotta dall’Istituto promozione lavoratori. Con il titolo “Ciò che conta davvero nella scelta del lavoro”, è stato certificato da Ipl che l’elemento retributivo fisso si posiziona in cima alla classifica dei desiderata dei dipendenti. 

    “In Alto Adige – ancora Costanzo - la qualità della vita è notevolmente peggiorata. Con un lavoro a tempo pieno, magari anche facendo straordinari, non ti puoi permettere nulla di più del necessario. Se hai famiglia devi scegliere accuratamente cosa mangiare e come redistribuire le risorse economiche familiari. Se hai più figli se costretta a scegliere a chi di loro far fare lo sport più caro, oppure devi scegliere di non accontentare nessuno, perché il senso di colpa verso l’altro sarebbe troppo grande. Così vive un alto atesino medio. Lavorando, ma sentendosi sempre non sufficientemente attrezzato a vivere una vita degna e soddisfacente. Donne che scelgono di lasciare il lavoro perché non potrebbero pagare la baby sitter o la retta del nido”. 

    La Filcams porta alcuni esempi, facendo notare che, per i prodotti primari, la media dei prezzi si riferisce a quelli acquistati nei discount. Il costo medio della casa è 4.500 euro al mq in periferia, perché in centro sale di abbondanti 1.000 euro. Quello del pane è di 6,50 (puoi sempre comprare quello del giorno prima, ma non lo paghi molto meno), quello del caffè 1.38, quindi lo bevi a casa; il latte va a 1.32 al litro, eppure è cibo essenziale per un bambino. Il costo medio dei cereali per la colazione, certo non essenziali, è di 5.68 euro, quello delle mele è di 2,50 al chilo, gli asparagi sono a 6 euro per 400 grammi: ma quelli li lasciamo mangiare ai ricchi. Il costo medio delle patate è 3 euro al kg, quello della carne rossa 22.71 euro kg (I figli di una commessa il filetto o la costata non se la possono permettere). Costo medio pizza in compagnia: 13.42 margherita, senza coperto e bevande. 

    “Quello a cui stiamo assistendo – sottolinea la segretaria provinciale - è la costante umiliazione di donne e uomini, costretti a scegliere tra un lavoro che li soddisfi e l’esigenza di arrivare a fine mese in pareggio e senza debiti. In riferimento al commercio, rinnovati finalmente i contratti nazionali, ora è necessario, attraverso la contrattazione territoriale, affrontare il costo della vita che in Alto Adige è riconducibile a voci Astat molto più alte rispetto all’Istat nazionale”.