Politik | scuola italiana

”Incapacità o volontà discriminatoria?”

Il Coordinamento degli insegnanti precari di Bolzano assieme al Consigliere provinciale M5S Diego Nicolini chiedono di intervenire sulla situazione della scuola italiana.
Conferenza Stampa 29 ottobre insegnanti precari
Foto: Diego Nicolini

La vicenda si trascina già da diverso tempo: gli insegnanti delle delle scuole italiane in Alto Adige, alcuni con alle spalle più di 15 anni di lavoro, versano tuttora in una condizione di precarietà, essendosi abilitati prima del 2009 (ai tempi dell cosiddetta SSIS, la scuola di specializzazione all'insegnamento secondario) oppure non avendo avuto la possibilità di abilitarsi affatto. Ogni anno ad agosto, decine di precari attendono l'arrivo di un nuovo incarico, destinati - nella maggior parte dei casi - a cambiare scuola e comune, mentre in certi casi la chiamata per il nuovo incarico non arriva per nulla.
Da oltre 3 anni, ha spiegato ieri in conferenza stampa il Consigliere provinciale M5S Diego Nicolini accompagnato da una delegazione del Coordinamento degli insegnanti precari di Bolzano, esiste una norma di attuazione del 2018 (Art.12bis DPR 89/1983) assegna la competenza per tutti i percorsi di formazione iniziale di ogni ordine e grado scolastico per tutti e tre i gruppi linguistici della Provincia, da attivare attraverso la Libera Università di Bolzano. La scuola tedesca e ladina si sono mosse nell’immediato, attivando nel 2019 dei percorsi straordinari per stabilizzare i docenti con anni di servizio e, nel 2020, istituendo una serie di altri percorsi abilitanti. La scuola italiana, denuncia l’esponente pentastellato, è invece rimasta immobile.


Nonostante sia fatto obbligo di osservare le norme di attuazione con più interrogazioni e mozioni, ci è stato risposto all’inizio che non si potevano attivare questi percorsi abilitanti, né bandire dei concorsi, perché mancava il naturale filtro linguistico -  denunciano insegnanti e Movimento 5 Stelle -. In un tempo successivo, concretizzandosi con una tale risposta una oggettiva discriminazione linguistica, ed avendo noi proposto un percorso limitato ai soli iscritti nelle graduatorie provinciali, si è prima ricorsi al pericolo di incostituzionalità ovvero impugnazione per questa limitazione territoriale e poi si è temporeggiato e perseguito una strategia degli annunci a vuoto. Nel frattempo - aggiungono - la Provincia di Trento, che addirittura non gode di questa legge esclusiva, ha bandito recentemente un concorso straordinario abilitante per tutte le classi di concorso, ma limitato agli iscritti nelle graduatorie della provincia di Trento. Questo ha smentito nei fatti l’assessore provinciale quando dichiarava che un tale concorso non si poteva fare in quanto sarebbe stato impugnato”.

Ancora una volta l’assessorato vuole impedire parità di trattamento ai docenti della scuola italiana


Nicolini, che a fine settembre aveva presentato un’interrogazione per chiedere perché la provincia non avesse ancora attivato un analogo bando di concorso definisce gravissime le risposte dell’Assessore Vettorato: “Ci si richiama al MIUR per ottenere una “intesa” non ancora arrivata. Questa è una dichiarazione molto grave nell’ottica della nostra autonomia. Quando mai ricevuta una competenza esclusiva su una materia (quella della formazione iniziale) si chiede ancora un’intesa con il Ministero? - si interroga il consigliere -. Anche il Ministero ci ha confermato che non serve nessuna intesa e che la Provincia di Bolzano, sempre ai sensi della famosa norma di attuazione del 2018 (Art 12bis), può attivarsi autonomamente per individuare la propria formazione iniziale. Questa interpretazione era stata ribadita anche in una nota della FLC della CIGL, che sottolineava espressamente “non è prevista alcuna intesa con il Ministero”. Inoltre - aggiunge - l’assessore Vettorato dichiara nero su bianco che l’università nega al momento l’autorizzazione ai percorsi. Fatto gravissimo se confermato, visto che non può negare un accordo stabilito per legge. Questo nonostante una nota della provincia di agosto prospettasse un accordo con l’Università di Bolzano a settembre, che dava sostanzialmente il via libera a questi percorsi. In realtà, interpellata l’università, ci è stato comunicato che nei loro corsi di formazione vi possono partecipare tutti quelli che hanno i requisiti di accesso generali, assolutamente non connessi all’appartenenza di un gruppo linguistico determinato, quindi aperti a tutti. La mancanza di attivazione di percorsi supplementari dipende soltanto dalla non volontà dell’intendenza”.
Nicolini ribadisce inoltre che Vettorato continua a dichiarare che verrà bandito un concorso di cui però ancora non vi è traccia : “Ancora una volta l’assessorato vuole impedire parità di trattamento ai docenti della scuola italiana. Adesso siamo già nei tempi supplementari, se vi è realmente la volontà di bandire un concorso straordinario simile a quello di Trento va fatto subito, altrimenti - conclude il Consigliere - scordiamoci di poter entrare nelle graduatorie di ruolo anche nel 2022/2023”.