Books | Tra gli scaffali

Quando Hitler tradì

Un libro sul Führer e i sudtirolesi: "Adolf Hitler entlarvt!, Die Südtirolfrage im öffentlichen Diskurs 1920 bis 1928"
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Quando, nel corso degli anni 20, dal confuso ed eterogeneo panorama delle formazioni di estrema destra nella Germania di Weimar emerge, con sempre maggiore rilevanza, il ruolo del Partito Nazionalsocialista e del suo Führer Adolf Hitler, una delle questioni sulle quali si scatena una virulenta polemica all’interno e all’esterno della stessa NDSAP è proprio quella del destino della minoranza sudtirolese rimasta entro i confini italiani dopo la Grande Guerra.

Nella sua opera fondamentale, il Mein Kampf, ma anche in altri volumi, in numerosi scritti, nei discorsi tenuti nelle birrerie strapiene della Baviera, Hitler ripete un concetto dal quale non si allontana nonostante le violente contestazioni. Il futuro della Germania, egli pensa, è legato ad una revisione totale dell’assetto uscito dai trattati di pace del 1919. La Germania deve recuperare il suo ruolo di potenza nei confronti del nemico ereditario francese e deve potersi espandere verso est per conquistare quel Lebensraum che fa parte del suo diritto atavico al dominio di vaste parti del continente.

Uno dei presupposti essenziali perché quest’opera si possa compiere è l’alleanza con l’Italia fascista di Benito Mussolini che Adolf Hitler vede, in questo momento della sua storia politica, come un esempio da seguire, un mito da imitare a tutti i costi.

Sull’altare di questa alleanza strategica è necessario sacrificare la sorte dei sudtirolesi, il cui destino non può diventare sabbia da gettare negli ingranaggi di un’amicizia e di una fratellanza inossidabili.

Su questa posizione si scatena, come detto, una tempesta di polemiche che non scuoteranno la decisa volontà del Führer. Se ne è parlato in molte occasioni ma ora la questione viene affrontata in modo completo e sistematico nel libro scritto da una storica sudtirolese, Sabine Viktoria Kofler, e pubblicato con il titolo Adolf Hitler entlarvt!, Die Südtirolfrage im öffentlichen Diskurs 1920 bis 1928 dall’editrice Raetia di Bolzano. L’autrice ripercorre passo per passo il susseguirsi delle prese di posizione di Adolf Hitler e delle reazioni che esse ebbero nel mondo germanico ma anche e soprattutto in quegli ambienti della diaspora sudtirolese di cui rapporti, da sempre strettissimi con la destra germanica vennero improvvisamente ad incrinarsi proprio per l’atteggiamento della forza politica che, anno dopo anno, non senza momenti di estrema difficoltà e di crisi ed altrettanto rapide resurrezioni, veniva acquistando un peso sempre più marcato nel panorama politico del paese tedesco.

È un viaggio che permette di capire le radici di scelte politiche che, un decennio più tardi, condurranno, dopo la stipula del Patto d’acciaio tra Roma e Berlino, alla drammatica sintesi delle opzioni di cittadinanza.

Il libro conta anche su un interessante prefazione di Sven Felix Kellerhoff, giornalista e storico, autore tra l’altro di un volume dedicato proprio alla genesi e ai contenuti del Mein Kampf.

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Josef Fulterer So., 02.04.2023 - 06:56

Der Mussolini-Bewunderer-Hitler hat es bereits in seinem "Mein Kampf" klar ausgesagt, das er die Südtiroler "für seine groß-deutschen-Wahnsinns-Ideen opfern wird."
Die Hitlers Bewunder in Südtirol, haben bei der damals vorwiegend agrarischen deutsch-sprachigen Bevölkerung, "mehr Unruhe, Unannehmlichkeiten, ja sogar Feindseligkeiten in die Dörfer und Streit in den Familien gebracht, wie der Mussolini."

So., 02.04.2023 - 06:56 Permalink