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Chi gestirà l'aeroporto di Bolzano?

Per Riccardo Dello Sbarba (Verdi) il tema della compagnia aerea non si pone: "L'aeroporto va declassato, riconvertito e dato in concessione dalla Provincia".

salto.bz: Dello Sbarba, cosa ne pensa delle indiscrezioni secondo cui una compagnia aerea sarebbe interessata a investire sullo scalo bolzanino, bypassando l'esito referendario?
Riccardo Dello Sbarba: Sono chiacchiere con poco fondamento. Temi come i voli o le compagnie aeree non sono all'ordine del giorno, poiché la Provincia deve ancora individuare chi gestirà l'aeroporto di Bolzano. Con quale soggetto dovrebbe rapportarsi, tale fantomatica compagnia, dato che il gestore in questo momento non c'è? Dopo le dimissioni in blocco dei vecchi dirigenti di ABD, la Provincia ha incaricato i vertici provvisori di vendere la società o, se nessuno la compra, di liquidarla. Finché non c'è una società di gestione, non può esserci una compagnia aerea.

È possibile immaginarsi nuovi voli di linea su Bolzano?
Va chiarito il significato del voto referendario. La gente ha bocciato il piano di potenziamento dell'aeroporto, e non ha votato solo contro il suo finanziamento; ha votato contro il rumore e l'inquinamento, per la salute, per una mobilità basata sul treno. Ovviamente ha bocciato anche il finanziamento, che di questo piano era lo strumento. Ma non si può ridurre la volontà dell'elettorato al solo ritiro del finanziamento provinciale, magari sperando di trovare dei privati che facciano quel potenziamento che alla Provincia è stato impedito dal referendum. Se l'unica lezione tratta dal referendum fosse semplicemente la privatizzazione, ciò significa tradire la volontà espressa dalle elettrici e dagli elettori. Ritirare i finanziamenti provinciali per lasciare ai privati il gioco sporco sarebbe perciò una risposta distorta, ingannevole e irresponsabile.

Si troveranno dei privati interessati a gestire l'aeroporto?
Lo vedo difficile. Chi può volere uno scalo che è sempre stato in deficit, che ha enormi costi fissi e che ha avuto sempre bisogno del denaro della Provincia per far quadrare i conti? In questo senso, le voci su fantomatiche compagnie aeree potrebbero avere il solo scopo di rendere più appetibile un aeroporto che così com'è non trova nessuno che se lo pigli. Comunque sia, la politica deve creare le condizioni perché sia rispettata, e non aggirata, la volontà dei cittadini e delle cittadine.

Cosa dovrebbe fare la Provincia per dare attuazione all'esito del referendum?
Le priorità andrebbero rovesciate. Per prima cosa bisogna decidere cosa fare dell'aeroporto. Esiste una strada percorribile: proporre all'ENAC di declassarlo ad aeroporto di aviazione generale, abbandonando la strada fallimentare dell'aeroporto commerciale per i voli charter e di linea, un'illusione che non ha mai funzionato e che la popolazione ha bocciato. Occorre ripensare le funzioni dello scalo in termini polifunzionali al servizio del territorio: si potrebbe farne il centro dell'elisoccorso e della protezione civile, puntare sui servizi sanitari, quali il trasporto di malati o degli organi, diventando un centro di eccellenza in questi settori vitali per la popolazione. Su questo nessuno ha la ricetta già pronta, le soluzioni andrebbero ricercate aprendo un confronto tra tutti i soggetti che si sono attivati nel referendum, sia per il no che per il sì.

Scusi, ma la Provincia ha il potere di decidere le sorti dell'aeroporto, o meglio, di stabilirne le modalità di utilizzo? C'è chi sostiene il contrario.
La Provincia deve garantirsi il controllo su cosa si fa dell'aeroporto. Ho presentato in Consiglio provinciale un disegno di legge che tutela l'interesse pubblico e vieta qualsiasi prolungamento della pista, attribuendo alla Provincia il potere di dare in concessione l'aeroporto a un gestore, sulla base di un contratto di servizio, che fissi ad es. orari di volo e con un potere di co-decisione dei Comuni di Bolzano e Laives. A sovrintendere sulla gestione ci sarebbe un “Comitato tecnico di gestione” con due rappresentanti della Provincia, uno del gestore e uno ciascuno dei comuni territorialmente interessati dall'aeroporto.

Quindi la Provincia si attribuirebbe il potere di affidare in gestione l'aeroporto, sottraendo tale competenza allo Stato. Non sembra una strada così facile.
Le novità insorte a livello nazionale consentono alla Provincia di fare una legge in cui si attribuisce la competenza di assegnare la concessione. L'attuale articolo 117 della Costituzione pone gli aeroporti nella legislazione concorrente, è vero, ma gli aeroporti in quanto tali non esistono più. Il piano nazionale degli aeroporti entrato in vigore il 2 gennaio 2016 individua aeroporti di interesse nazionale e aeroporti civili di interesse regionale, trasferendo questi ultimi alle Regioni, compresa la proprietà dei beni. La legislazione concorrente dev'essere dunque letta in un'altra maniera: allo Stato spetta la competenza primaria per quanto riguarda gli aeroporti d'interesse nazionale, mentre alle Regioni per quelli regionali. Ciò viene ulteriormente confermato dal testo di riforma costituzionale Renzi-Boschi, che cita tra le competenze esclusive dello Stato solo gli aeroporti d'interesse nazionale, e quindi tutto il rimanente è di competenza delle regioni e province autonome. Anche non passasse la riforma della Costituzione, resta valido il ragionamento: se l'aeroporto commerciale è stato bocciato dai cittadini, la Provincia entri in trattativa con ENAC per declassarlo, attribuendo a se stessa il potere di concessione con legge provinciale. Poi diventa indifferente chi lo gestisce.

L'allungamento della pista è davvero fuori discussione?
Il prolungamento della pista da 1294 a 1432 metri previsto dal Masterplan del 2011 in effetti è stato ottenuto dalla Provincia grazie alla sentenza del Consiglio di Stato sul cambio d'ufficio del PUC (piano urbanistico comunale) di Laives – che aveva impugnato la decisione al TAR e in un primo momento aveva vinto. Ma bisogna tenere conto che qualsiasi prolungamento è stato bocciato dalla popolazione. In questo senso il disegno di legge dei Verdi è in consonanza con la richiesta fatta ufficialmente dal Comune di Laives di revocare la decisione, altrimenti avvierà autonomamente la procedura di ripristino del PUC. Che comunque dovrà passare al vaglio finale della Provincia.

In altre parole, chiede alla Provincia una decisione definitiva.
Deve rinunciare al prolungamento e declassare l'aeroporto, abbandonando il sogno, o meglio l'illusione, di avere un aeroporto commerciale, che tra l'altro ha fatto esplodere i costi fissi dello scalo. Il nostro disegno di legge vuole essere uno stimolo per la giunta Kompatscher: bisogna colmare il buco legislativo che si è creato. La Provincia si prenda i poteri che le spettano.

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F. T. Do., 01.09.2016 - 18:38

Che divertimento. Adesso si accorgono di cosa hanno votato, cercando di
raccontarla diversamente . Tutte balle inventate di sana pianta, per cercare di nascondere la propria incompetenza. La provincia vendera la societa a quattro soldi ed i nuovi proprietari organizzeranno l aeroporto secondo le leggi statatli in vigore, fregandosi di verdi e compagnia bella che solo adesso si accorgono
della loro ignoranza in materia.

Do., 01.09.2016 - 18:38 Permalink
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Riccardo Dello… Fr., 02.09.2016 - 11:27

Penso che in una discussione seria bisognerebbe partire dai fatti. Mi pare che F.T. si è dimenticato su cosa si votava: sì o no a una legge (verificate qui da soli: ‪http://www2.landtag-bz.org/documenti_pdf/idap_408394.pdf) di 6 articoli in cui:
• il primo definiva l'aeroporto una struttura strategica per il territorio,
• il secondo disponeva il potenziamento secondo il "piano di sviluppo" con gli obbiettivi minimi in termini di passeggeri
• e solo al terzo articolo fissava il finanziamento pubblico per attuare questo piano di potenziamento.
Dunque io mi sono battuto per il NO perché:
1. non ritengo l'aeroporto di importanza strategica;
2. sono contrario al piano di potenziamento e di conseguenza,
3. sono per non finanziare questo piano di potenziamento.
Per questo che la Provincia ritiri il finanziamento è solo il 3. punto, e non mi basta.
Mi batto affinché:
1. la Provincia non consideri più strategico l'aeroporto,
2. faccia il contrario del potenziamento, cioè "depotenzi" l'aeroporto e abbandoni il sogno dell'aeroporto commerciale e infine
3. non lo finanzi più, almeno come aeroporto commerciale.
Infine, mi batto perché la Provincia si attribuisca con legge il potere di controllo su cosa si fa dell'aeroporto, chiunque lo gestisca. Per questo ho presentato un disegno di legge sui poteri della Provincia (poteri, non proprietà) che potete leggere qui: ‪http://www2.landtag-bz.org/documenti_pdf/IDAP_419027.pdf
Considero invece un aggiramento del risultato del referendum l'operazione, sognata da qualcuno, di far fare ai privati quel potenziamento che la Provincia non può fare in proprio avendo perso il referendum. Voglio insomma impedire che chi ha perso il referendum si prenda la rivincita con una privatizzazione, che ritengo molto improbabile, ma da cui mi voglio tutelare.
Per questo voglio che la Provincia regoli per legge i suoi poteri sull'aeroporto, come regola per legge le concessioni, per esempio, dei servizi di trasporto pubblico (anche se li fanno i privati, ma è la Provincia che fissa corse, orari ecc..).
Così chiunque gestirà l'aeroporto (se qualcuno lo gestirà) dovrà rispettare vincoli precisi fissati dalla Provincia (es: divieto di allungamento della pista, piano di gestione deciso insieme ai comuni limitrofi ecc...). Cioè voglio che con questi poteri la Provincia fissi paletti precisi al fine di rispettare l'esito del referendum che ha bocciato i progetti di potenziamento e allungamento della pista.
Resta la domanda: ma l'Enac accetterà il depotenziamento dell'aeroporto? Io credo di sì, se la Provincia va a Roma e dice: mi sono resa conto che la strada dell'aeroporto commerciale è sbagliata e voglio cambiare. L'Enac non si opporrà: è la politica che in questi anni ha tenuto in piedi artificialmente il cadavere aeroporto, la politica e nessun altro.
Gli spazi di manovra (anche giuridici) che la Provincia può avere nell'attribuirsi poteri sull'aeroporto li ho spiegati nella relazione accompagnatoria alla legge, che potete leggere qui: ‪http://www2.landtag-bz.org/documenti_pdf/idap_419028.pdf
Infine, caro/a F.T., a proposito di incompetenza: la Provincia non può "vendere la società a 4 soldi". ABD oggi a bilancio vale 40 - 45 milioni. Nel caso la prima gara di vendita andasse deserta, la Provincia può ribassare la richiesta ma solo limitatamente. Sul tutto, infatti, sorveglia la Corte dei Conti.

Fr., 02.09.2016 - 11:27 Permalink
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F. T. Fr., 02.09.2016 - 15:32

Mi fa piacere di vedere confermata la mia tesi. Infatti il referendum (tra l' altro solo consultivo) prevedeva nient' altro che la domanda se la provincia doveva
o meno continuare a finanziare la società aeroportuale. Punto e basta.
Che Lei ora mi viene a raccontare che si batterà per il "depontenziamento",
il passaggio dal stato alla provincia, l' eliminazione dell' Enac ecc.ecc. mi fa piacere, perchè vedo che si è accorto di quanto affermavo, e cerca di correre ai ripari. Però, mi permetta, penso che le sue proposte di legge relative facciano la stessa fine di tante altre. Per quanto riguarda la vendita delle strutture, vorrei farle osservare che il valore di un immobile non è certo avre dnita

Fr., 02.09.2016 - 15:32 Permalink
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F. T. Fr., 02.09.2016 - 15:37

Per quanto riguarda la vendita delle strutture, vorrei ricordare che il valore di
un immobile non è certo quello di bilancio, ma quello di mercato, e delle stime
relative.

Fr., 02.09.2016 - 15:37 Permalink