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“Non rinnoverò la tessera del PD”

Carlo Bassetti, membro dell'Assemblea provinciale dem, getta la spugna e critica la segreteria Huber: “Non parteciperò al congresso, nel partito non c'è più dibattito”.
Carlo Bassetti
Foto: Carlo Bassetti

Salto.bz: Si accendono i motori del congresso provinciale PD. Come si sente?

Carlo Bassetti: È aperta questa stagione di congresso, sì, aimé decisamente sottotraccia. Vengo da una scuola in cui i congressi erano fatti di documenti, mozioni, prese di posizione, sui programmi. Invece ancora una volta – e sulla stampa anche oggi – si ha l'impressione che sia sempre solo una sorta di riorganizzazione. Si procrastina uno status quo che non è neanche uno status quo. Sono veramente amareggiato e triste. Sicuramente non partecipo a questo congresso e sto maturando l'idea di non rinnovare la tessera del PD l'anno prossimo. La cosa mi pesa molto. A 17 anni ero coordinatore della Sinistra giovanile: ora ne ho 47 esatti, significa che sono passati trent'anni ininterrotti.

È l'esperienza con il PD altoatesino, dunque, che ha deciso di archiviare.

Nel progetto PD nazionale credo, ne potrei anche discutere, sono dubbioso. È nel PD bolzanino in particolare che non mi riconosco. Faccio parte della classe dirigente dagli ultimi 10 anni. Sono sempre stato nella Assemblea provinciale, sono stato in segreteria con Liliana Di Fede, ho coordinato commissioni... Credo che questo congresso dovesse discutere di cosa sia e cosa faccia il PD in Alto Adige. La situazione è profondamente cambiata.

In che modo?

Innanzitutto il PD non è più l'alleato di governo della SVP in Provincia. Nei grandi centri vediamo cosa sta accadendo, ad esempio a Merano. Francamente fare dopo qualche anno un nuovo congresso riconfermando la segreteria senza un'elaborazione politica, dopo tutto ciò che è successo, lo trovo davvero avvilente. Sono di vecchia scuola, nei congressi si parla di politica, si fa elaborazione politica, e dopo le sconfitte ci si mette in discussione. Il PD ha un deficit nel non mettersi in discussione.

Il PD all'opposizione non ha un'identità?

Il PD è in attesa non si sa di cosa, sembra debba farsi carico delle contraddizioni della Volkspartei come quando eravamo gli alleati in Giunta provinciale – e già allora ero in disaccordo. Il ragionamento secondo cui la SVP “attacca” le nostre posizioni ma dobbiamo capirla perché si deve coprire a destra ed è nostra alleata già all'epoca non reggeva: adesso che siamo all'opposizione lo trovo ancor più inaccettabile. Tutto questo perché si pensa che la prossima volta si debba tornare a governare con un consigliere, magari con due...

Quali responsabilità ha l'attuale segretario Alessandro Huber?

Il Segretario – e candidato Segretario – è stato prima contro Renzi, poi con Renzi, poi con Zingaretti, e ora si ripresenta in linea con la nuova segreteria di Letta: un partito per tutte le stagioni, insomma. Ha avuto, soprattutto, la leadership del partito nel periodo in cui abbiamo perso malamente le elezioni provinciali – uscendo dal governo della Provincia – e abbiamo perso in rappresentatività ancora più che in eletti. Per fare un paio di esempi, l'ex Vicesindaco di Egna Alex Pocher era molto attivo ed è uscito. Il Vicesindaco di Ora Stefano Sgarbossa pure. All'ultimo congresso si provò a ragionare su alcuni temi, tra cui il progetto “il PD nelle città e le civiche democratiche nei territori” in cui credevo molto. Ebbene: un minuto dopo il congresso si è smesso di fare qualsiasi cosa, tornando a fare la gestione del governo, delle nomine. È molto doloroso.

Alessandro Huber ha avuto la leadership del partito nel periodo in cui abbiamo perso malamente le elezioni provinciali – uscendo dal governo della Provincia – e perso in rappresentatività ancora più che in eletti. 

Le Civiche sono ancora rappresentate nel simbolo del gruppo consiliare di Sandro Repetto in Consiglio provinciale. Tra quelle Civiche ci stavano le stesse forze politiche che ora governano Merano grazie a un'alleanza di centrodestra.

Sono le solite questioni non presidiate: se si fosse riempito il partito di progettualità, anche di alcuni giovani che si erano proposti nel precedente congresso, qualcosa sarebbe successo. Invece siamo tornati a una gestione ordinaria, spesso rivolta all'interno, tutta autoreferenziale. Dal PD si fa fatica anche a far uscire un documento. Quando ne elaborai uno con Stefano Fattor, farlo uscire fu faticosissimo... sembrava non si dovesse infastidire, e non ci fu alcun rilancio.

C'è vita dentro il PD locale? In altre parole, qual è il suo stato di salute?

Faccio parte dei riformisti, della destra interna. Beh, non c'è più nessuno. Abbiamo avuto una stagione di buona elaborazione ai tempi di Renzi, ma molti poi se ne sono andati... Altri dati ancora: il Segretario dovrebbe nominare una Segreteria collegiale, con una manciata di persone. Eppure non si sa nemmeno chi siano i membri: alcuni sono usciti dal PD, altri si sono dimessi... Quest'organo mi risulta non si riunisca da anni, o perlomeno, da moltissimi mesi. L'Assemblea provinciale non ha mai il numero legale. Il congresso ora è oggetto di un ricorso da parte della cosiddetta “sinistra che rompe le scatole”, come viene definita; di fronte a una richiesta di un piccolo manipolo, da me per giunta lontano, di prenderci una pausa e non andare come ai soliti ricorsi, la risposta è stata “no, andiamo avanti a testa bassa”.

Cosa dice invece dell'annunciato ritorno di Christian Tommasini?

Sono cascato dalla sedia. Christian Tommasini è un caro amico, ho apprezzato la serietà e dignità con cui fece una riflessione verso il PD – e il PD verso di lui – e senza alcun momento di chiarimento nella successiva stagione congressuale ricompare nella lista unica per gli organi dello stesso segretario? Non c'è più dibattito politico, così si finisce ai tecnicismi e agli organigrammi. Il dibattito dovrebbe essere attorno al ruolo di Bolzano, sul sistema altoatesino-sudtirolese, sui progetti per tornare a governarlo. Non è che la prossima volta dobbiamo fare il minimo sforzo per avere i numeri per governare – male – come fa la Lega. Non condivido niente e perciò, con la morte nel cuore, ho deciso di non partecipare a questo congresso e di non rinnovare la tessera l'anno prossimo.

Non ci stava scritto da nessuna parte che Stefano Fattor non sarebbe potuto diventare assessore all'urbanistica.

In Provincia non sedete più in Giunta, ma in compenso il PD è ancora al governo della città di Bolzano.

Sono amico di Fattor e Andriollo. Stanno facendo un lavoro eccellente e qualificano l'azione di governo della città di Bolzano – che nella media pesata prenderebbe un 6 scarso. La qualità che Stefano Fattor riesce a mettere sulle sue azioni e nel comunicarle dimostra che sarebbe stato un eccellente assessore all'urbanistica, che in questo momento manca alla città. Non c'era scritto da nessuna parte che non sarebbe potuto andarci lui all'assessorato all'urbanistica. Quando fu deciso, ero nel coordinamento cittadino e ho saputo solo dopo l'incontro tra SVP e Sindaco che il PD aveva accettato l'ultimatum della Volkspartei. Credo che questa sia stata la goccia che fa traboccare il vaso, in quest'ultima mia crisi politica.

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Massimo Mollica Fr., 10.12.2021 - 21:59

Scopro che ha la mia stessa età. Solo che io per fortuna non ho partecipato ad alcun congresso. Di politica mi sono appassionato sin da quando avevo 14 anni. E le mie origini sono leggermente differenti (centro sinistra). Non appartengono a nessuna corrente e mi mi sento progressista, anti fascista e seguo la logica.
Per me fare politica significa interessarsi dei bisogni della comunità. Risolvere i problemi della stessa. E democrazia significa ascoltare tutti! L' ultima volta che mi sono candidato nelle file del PD (il mio partito) mi ritrovai a dibattiti fatti su whastapp. C'è gente che è morta per le nostra libertà. E noi l' abbiamo sprecata su whatsapp. Intendiamoci, dobbiamo essere consapevoli che tutto cambia. La società è diventata liquida, avanza la blockchain e molte cose cambieranno. Ma non possiamo lasciare che concetti come comunità e solidarietà scompaioano. Onestamente tra chi oggi fa parte del mio partito faccio fatica a distinguerlo, a capire cosa pensa. Possibile che nessuno non sui esponga in una nuova agorà con' è Salto? Possibile che non si confrontino? Io rimango basito. Io mi ricordo del blog di Silvano dove si discuteva, mi ricordo di un partito che ascoltava.
Concludo, la crisi della politica è mondiale e in Italia siamo salvati da Draghi (e dall' unico partito esistente, anche se sgangherato, il PD). Qui in Alto Adige il PD è figlio di coloro che credettero nella convivenza, che andarono oltre i confini. Spero che se lo ricordino.

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