Politik | Dal blog di Argante Brancalion

Il potere, il denaro, l'etica e l'indignazione

Da anni la politica ci fa indignare, dobbiamo continuare così per sempre?
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Da settimane i media non parlano d'altro, i nostri rappresentanti politici si sono appropriati di 90 milioni di euro provenienti dalle nostre tasse un vero e proprio furto legale. La notizia segue di alcuni giorni un taglio alla sanità e di conseguenza anche al sociale di 20 milioni di euro, il teorema è semplice: la nostra salute, gli aiuti ai più deboli tra noi, sono posti in secondo piano rispetto alle tasche senza fondo di quanti sono stati eletti al servizio dei bisogni della popolazione. L'indignazione è generale, le lettere ai media non si contano e mostrano lo sdegno della gente costretta a subire una volta di più l'arroganza di un potere alla deriva, fine a se stesso. Sappiamo però come i media gestiscono le notizie, fra qualche giorno la vendita dei giornali tornerà ai numeri di prima e piano piano tutto tornerà nel dimenticatoio e ogni cosa sarà nel silenzio rimessa al suo posto. A leggere tra le righe le parole dei politici coinvolti si capisce che stanno prendendo tempo, aspettano che i media la finiscano e la gente dimentichi, il malloppo è troppo ricco e rinunciarci subito, senza combattere è stupido.

L'attuale scandalo delle pensioni ai politici è però solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso; ci sono altri sperperi di denaro pubblico da mettere all'indice di una decennale disastrosa gestione: l'inceneritore: 140 milioni di euro spesi inutilmente, era ed è possibile gestire i rifiuti senza spendere cifre astronomiche ne inquinare il pianeta. La galleria di base del Brennero: 65 miliardi di euro di debiti sulle spalle delle presenti e future generazioni per un'opera inutile dal momento che l'attuale ferrovia è sotto utilizzata. L'aeroporto: oltre 60 milioni di euro per un servizio che va a singhiozzo ed è utile solo ai pochi che se lo possono permettere e questo perché lo paghiamo noi. Il caos di SEL e delle centrali elettriche: il conto non è ancora arrivato ma sarà milionario e saremo sempre noi a saldarlo. Intanto si taglia senza scrupoli sui servizi che stanno alla base del benessere della popolazione.

I cittadini di questa provincia hanno fatto un errore; hanno lasciato alla politica carta bianca nella gestione della cosa pubblica con l'idea che gli amministratori siano sempre buoni amministratori. È stata una stupidaggine! Ad ogni elezione centinaia di persone si accalcano nelle liste per raggiungere potere, poltrone e naturalmente denaro, tanto denaro con poca fatica e ancor meno responsabilità. La questione etica vi entra con forza ma l'etica non è una virtù universale uguale per tutti, è filtrata dai pensieri e dalle idee dei soggetti che la adattano alla proprie necessità. Se nel recente passato il consiglio provinciale (con questi consiglieri) avesse approvato la legge di iniziativa popolare sulla Democrazia Diretta, non saremmo arrivati a questo. La maggiore facilità concessa ai cittadini di impugnare delibere come quella che ha portato alla distribuzione tra i consiglieri presenti e passati di ben 90 milioni di euro sarebbe stata un freno ai loro appetiti e gli stessi vi avrebbero fatto una figura migliore. Avremmo ora uno strumento in grado di incidere profondamente su un disastro del genere. Di questa classe – casta politica non ci fidiamo più, occorre ora più che mai chiedere con forza che la legge per la partecipazione che giace in consiglio provinciale, accompagnata da ben 18,000 firme venga accolta senza modifiche perché è ormai dimostrato che questa politica non è più in grado di gestire la cosa pubblica nell'interesse pubblico e i cittadini di questa provincia non hanno più l'intenzione di lasciar loro assegni in bianco.

Mi pare giunto il momento che i cittadini facciano sentire la loro voce non solo sulle pagine dei giornali ma anche e soprattutto nelle piazze, davanti ai palazzi del potere. È necessario che la società civile con le proprie istituzioni, associazioni, club ecc. si faccia vedere, contare per farsi sentire si organizzi per fare una pressione tale che convinca gli attuali amministratori a cambiare definitivamente rotta e darci gli strumenti necessari alle correzioni degli abusi del potere.

Non potendo far sentire la nostra voce nelle urne siamo costretti a forza a scendere nelle strade per resistere, per esistere, per non doverci più indignare.

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Francesca Lombardo Mi., 05.03.2014 - 09:37

Gli abusi dei potenti hanno l'effetto di ogni violenza....o riesci a reagire con una gran rabbia e determinazione...per avere giustizia...o ti senti svuotato e impotente. Avere - come cittadini - degli strumenti istituzionali di intervento, controllo e indirizzo significa restituire dignità anche a chi altrimenti tenderebbe a subire passivamente (ossia molti di noi). Le piazze sono importanti...ma ancora di piú il passaggio a regime degli istituti di democrazia diretta....ossia la fine di una delega senza condizioni.

Mi., 05.03.2014 - 09:37 Permalink