Umwelt | Sustainability Days

"L'AI a beneficio delle zone rurali"

Nell'ultimo giorno dei Sustainability Days Sabina Jeschke illustra le potenzialità della IV rivoluzione industriale, destinata a cambiare la nostra quotidianità
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Foto: @salto.bz

Nella giornata conclusiva dei Sustainability Days gli organizzatori hanno deciso di dedicare un incontro all’intelligenza artificiale (AI). A salire sul palco è stata Sabina Jeschke, che, dopo una collaborazione alla NASA e 12 anni da professoressa ordinaria, è entrata a far parte del CdA di Deutsche Bahn (DB) per la digitalizzazione e la tecnologia, continuando a fornire supporto e assistenza alle startup attive nel campo dell’innovazione. Seguendo le grandi crisi che sono attualmente in corso, da quella demografica a quella ambientale, da quella pandemica a quella bellica, Sabina Jeschke ha voluto illustrare le innumerevoli applicazioni che la tecnologia di nuova generazione sta apportando, e apporterà in futuro, nella vita quotidiana di ognuno di noi: siamo, infatti, all’interno di una nuova rivoluzione industriale, la IV dopo la macchina a vapore, l’elettricità e la prima digitalizzazione. Caratterizzata dalla crescente interconnessione tra sistemi digitali e biologici questa nuova rivoluzione è ancora in atto e ha ricevuto una spinta proprio dal periodo pandemico, gli strumenti digitali già utilizzati, infatti, hanno subito una grande professionalizzazione e le attività da remoto, considerate come occasioni residuali, si sono diffuse tra la maggior parte della popolazione. Questo ha radicalmente cambiato il modo di lavorare e ha creato, per la prima volta, una distinzione forte tra luogo di lavoro e luogo di residenza: se prima era necessario trasferirsi nel posto in cui operava l’impresa o l’ente nel quale si lavorava, ora si può accedere a moltissime attività da remoto, basti pensare alle interazioni medico paziente durante il Covid. Un’opportunità, quindi, anche per le zone rurali e per le loro imprese, che nei decenni precedenti hanno vissuto uno spopolamento e una fuga di manodopera verso le città e le grandi aree industriali.

 Siamo all’interno di una nuova rivoluzione industriale, la IV dopo la macchina a vapore, l’elettricità e la prima digitalizzazione

L’AI continuerà a modificare il mondo del lavoro, non solo mediante lo smartworking, ma anche attraverso una rinnovata automazione: ci saranno nuovi tipi di macchine che svolgeranno compiti tuttora demandati alle persone, ma, ad attenuare i timori per la perdita di posti di lavoro, Sabine Jeschke ricorda le prospettive demografiche del continente, che si avvia verso un invecchiamento degli abitanti e una riduzione della popolazione attiva. Le influenze di tale invecchiamento si fanno già sentire e in molti Stati si investe nell’intelligenza artificiale non solo per ridurne l'impatto, ma anche per cambiare radicalmente il sistema dei trasporti ed avvicinarsi alla mobilità autonoma. Proprio durante l’esperienza in DB, Sabina Jeschke ha potuto contribuire direttamente al processo, riflettendo sulle diverse implicazioni di una rete capillare, che possa raggiungere più persone possibili, anche chi non ha accesso ai mezzi, come anziani o non patentati. Il trasporto pubblico permette poi di abbattere le emissioni, non solo liberando dal vincolo dell’auto privata, ma costruendo un sistema di viaggio continuo, con modalità di velocità e affidabilità costanti, esenti dalle interruzioni e riprese che l’automobile comporta. L’AI, infatti, non è studiata per allontanare gli essere umani dalla natura, al contrario aiuta a risolvere le problematiche ambientali, in una compenetrazione dei vari livelli mediante cui trovare un equilibrio tra le attività umane e una collaborazione con gli ecosistemi.

L’AI, infatti, non è studiata per allontanare gli essere umani dalla natura, al contrario aiuta a risolvere le problematiche ambientali

La tecnologia non può risolvere tutto, ma è necessario imparare a fidarsi, nonostante in molti infatti continuino a temere cambiamenti così repentini, ancora trattati con diffidenza. Un atteggiamento tipico di tutte le grandi innovazioni, basti pensare a quanto le automobili, inizialmente viste come mostruosi artifici, siano poi diventate parte integrante di ogni famiglia, mentre l’uso diffuso ne ha incrementato lo sviluppo e la sicurezza, riducendone i pericoli. E come l'ABS o gli airbag sono arrivati con il tempo, allo stesso modo, mano a mano che l’AI si sviluppa, nascono rimedi per affrontare i rischi derivanti da questi nuovi sistemi. Bisogna, però, guardare con curiosità alle loro enormi potenzialità, sostenendo una decisa collaborazione tra istituzioni e scienza, che guidi la IV rivoluzione verso un generale benessere, a beneficio di tutti. 

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Gianguido Piani Sa., 10.09.2022 - 10:16

Citazione "Il trasporto pubblico permette poi di abbattere le emissioni, non solo liberando dal vincolo dell’auto privata, ma costruendo un sistema di viaggio continuo, con modalità di velocità e affidabilità costanti, esenti dalle interruzioni e riprese che l’automobile comporta."
E' quello che in Svizzera hanno capito da diversi decenni, introducendo la tarifficazione integrata in tutto il paese, una cosa simile fanno in Austria, in parte anche in Germania. Anche in Sud Tirolo il Pass dei servizi pubblici e' un'ottima soluzione di questo tipo. Migliorabile, ma pur sempre fatto bene e adeguato allo scopo.
Il problema non e' di AI, la maggior parte delle soluzioni AI potrebbero essere affrontate con buon senso, responsabilita' e volonta' politica. Che a DB hanno e a Trenitalia molto meno. Basta provare ad acquistare un biglietto a una macchinetta in Italia e in Germania. Oppure prendere decisioni sulla base delle informazioni mostrate sugli schermi nelle stazioni e installati a bordo treno. Si confrontino Germania, Austria, Sud Tirolo e Italia e si traggano le opportune conclusioni. La mia, molto personale, e' che in A, D, CH abbiano considerato la questione dell'interfaccia passeggero-macchina anche dal punto di vista dell'utente-viaggiatore, in Italia no.

Sa., 10.09.2022 - 10:16 Permalink
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Josef Fulterer Mo., 12.09.2022 - 07:15

Antwort auf von Gianguido Piani

Die E I S E N B A H N, "großteils in öffentlicher Hand die für die jährlichen Verluste aufkommt," hätte das Potenzial wieder den überregionalen Personen- und Güterverkehr zu übernehmen:
> dazu sind auf den Transitstrecken 4spurige Geleise notwendig und 1 bis 2 Container Umladeplätze je Provinz notwendig (die aber deutlich weniger kosten und "viel weniger Grund fressen," wie die derzeit wuchernden Straßen-Bau-Lösungen / Flickereien bei jeder Häusergruppe.)
> ein einfaches Fahr-Kosten-Abrechnungssystem, vom 0 Tarif für Schüler und Studenten, passenden Preisen für Berufspendler und Rentner, sowie "den vollen Kosten für die Gäste."
> die Frachtkosten könnten bei der Eisenbahn, die mit 2 Lokomotiv-Führern auch 1.000 Tonnen bewegen kann, "deutlich günstiger liegen" wie beim Überland-Sattelzugverkehr, der mit einem Fahrer, mit kostspieligem Treibstoff, aufwändigen Gummirädern, auf Energie-fressenden Bergstrecken, mit viel höheren Abschreibungen, nur höchstes 25 Tonnen bewegt.

Mo., 12.09.2022 - 07:15 Permalink