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“Smantellarla? Non esiste”

Bidonvia sul Sassolungo, l’assessore alla mobilità Daniel Alfreider replica alla presa di posizione del CAI: “L’impianto è parte del nostro patrimonio culturale”.

SALTO: Assessore Alfreider, il CAI di Bolzano ha espresso la sua ferma contrarietà al potenziamento del contestato impianto di risalita tra Passo Sella e la Forcella del Sassolungo. Il CAI si è detto altresì favorevole a smantellare la vecchia cabinovia. Cosa ne pensa?

Daniel Alfreider: L’impianto è tra i più belli, storici e più importanti in assoluto di tutto il comprensorio. Tutti conoscono da una vita questa piccola infrastruttura sul Sassolungo, quasi “nostalgica”, e ne andiamo fieri. Indipendente da nuovi progetti, l’impianto esistente è parte di una mobilità funiviaria nata e cresciuta grazie a dei pionieri in Alto Adige. E io vado fiero di quanto questi pionieri hanno ideato e creato a suo tempo, perché fa parte della nostra storia. Anche questo - ne siamo pienamente convinti - è oramai parte integrante del patrimonio culturale del nostro territorio.

Un patrimonio, secondo lei, da preservare a tutti i costi?

Sarebbe fondamentale mantenere quest’infrastruttura, nel pieno e assoluto rispetto di quanto c’è oggi e della natura che viviamo sul Sassolungo, modernizzando l’impianto con interventi di rinnovo non troppo impattanti. Non penso che l’ovovia sia in discussione, lo sono idee future di grandi potenziamenti. Ma quello è un altro argomento.

La Giunta provinciale è favorevole al potenziamento dell’impianto?

Non vogliamo creare qualcosa di completamente nuovo, né intendiamo potenziare l’impianto attuale, sebbene questo vada chiarito innanzitutto assieme a chi oggi è il concessionario.

Smantellare la cabinovia, dunque, è proprio fuori discussione?

Smantellare un’opera storica di mobilità elettrica, così ben integrata nell’ambiente e nella società, che esiste da sempre e nessuno ha mai messo in dubbio? Non esiste, io sono addirittura contrario a smantellare qualcosa che è già esistente.

Smantellare un’opera di mobilità elettrica così ben integrata nell’ambiente e nella società, che nessuno ha mai messo in dubbio? Non esiste. È parte integrante del nostro patrimonio culturale.

A metterla in discussione sono le associazioni ambientaliste. Che si domandano se già sia stata rinnovata la concessione decennale.

Scade appena tra un anno e mezzo. Ma assolutamente vogliamo che la stessa identica concessione vada avanti, com’è stato negli ultimi decenni. Detto questo, non ci riguarda in questo momento.

Ma per la società concessionaria, la Piz da Sella Spa di Marzola, sarà economicamente sostenibile mantenere un così vecchio impianto?

Questo è un altro tema, che andrà affrontato partendo dai ragionamenti dei concessionari. Le considerazioni economiche sono legittime e sono possibili vari scenari, ma pensare addirittura di smantellare l’idea di un impianto esistente a impatto ridotto, che fa parte dell’area ed è sempre stato visto dalla comunità come un’opera pionieristica, parte integrante di questo scenario, lo vedrei come una perdita.

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Manfred Gasser Do., 29.06.2023 - 10:28

Patrimonio culturale? Ja dann würde ich mal das Denkmalamt vorbeischicken, um das ganze offiziell unter Schutz zu stellen. Ich wäre da sehr auf die verschiedenen Stellungnahmen gespannt.

Do., 29.06.2023 - 10:28 Permalink
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Dietmar Nußbaumer Do., 29.06.2023 - 22:13

Bestens, unter Denkmalschutz stellen und genau so belassen. Was einer abbruchreifen Kaserne recht ist, muss einer altersschwachen Gondel billig sein. Es geht logischerweise schlicht und ergreifend um Wählerstimmen im Reich der bleichen Berge.

Do., 29.06.2023 - 22:13 Permalink