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Spremere tutto, spremerli tutti

Il Consiglio Provinciale asseconda le pressioni dell’HDS e spiana la strada per il lavoro dei 14enni. Moser: “Dobbiamo sfruttare l’esistente, ora tocca ai pensionati”.
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Foto: Pexels

Nella seduta del 28 luglio il Consiglio provinciale ha votato un emendamento alla legge di assestamento di bilancio per dare il via libera allo svolgimento di stage e lavori estivi a partire dai 14 anni. Dopo un breve dibattito, concentrato perlopiù su questioni tecniche, con 29 sì, 5 astenuti e nessun contrario è stata approvata la modifica della Legge provinciale 12 novembre 1992, n. 40, “Ordinamento della formazione professionale”. La controversa misura è il primo passo di quanto invocato a gran voce dall’Unione commercio turismo servizi e dallo stesso assessore Philipp Achammer che alcune settimane prima aveva incontrato a Roma la viceministra al Lavoro e alle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, per chiedere rassicurazioni in merito.

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Nessun contrario: Il Consiglio Provinciale spiana la strada per l'impiego di 14enni in mansioni lavorative

 

L’obiettivo manifestato dall’assessore era quello di adottare, a livello provinciale, la Direttiva europea 33/1994 che prevede, in alcuni limitati casi, la possibilità di derogare all'età minima di ammissione al lavoro (fissata a 15 anni e in ogni caso non prima di aver concluso l'obbligo scolastico) potendo far svolgere attività lavorativa anche ai quattordicenni, definiti “bambini” dalla direttiva stessa. In particolare, agli stati europei viene offerta la possibilità di prevedere, per via legislativa o regolamentare, di disapplicare parzialmente il divieto del lavoro dei bambini di età maggiore di 14 anni in caso di attività di carattere culturale, artistico, sportivo o pubblicitario; percorsi di alternanza o tirocinio presso un'impresa e lavori definiti “leggeri” (derogabili ulteriormente fino ai 13 anni). La direttiva pone in ogni caso importanti limitazioni all’impiego dei minori nella sfera lavorativa, decretando che l’obiettivo primario rimane sempre la tutela del bambino e dell’adolescente. Tutele spesso disattese, anche in Italia.


Sfruttamento minorile, piaga italiana (e altoatesina)
 

In occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, il 12 giugno scorso l'UNICEF ha presentato il primo rapporto statistico "Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro": 
Nel 2022 i lavoratori tra i 15 e i 17 anni risultavano 69.601, in netto aumento rispetto ai 51.845 del 2021, mentre le denunce di infortunio presentate da minorenni fino a 14 anni sono state 31.857. Dal 2017 al 2021, nella Provincia autonoma Bolzano sono stati denunciati 12.724 infortuni che hanno coinvolto lavoratori di età inferiore ai 19 anni (oltre il doppio dei 5799 registrati nella vicina Trento) su un totale di 223.262 a livello nazionale. Tra gli infortuni registrati in Alto Adige, ben 6215 riguardavano giovani di età uguale o inferiore ai 14 anni (di cui 1058 solo nel 2021) il che li configura come incidenti avvenuti in attività lavorative non regolamentate da legittime forme contrattuali (fatta eccezione per coloro che potrebbero aver appena iniziato il percorso di apprendistato) e, in ogni caso, non sufficientemente tutelate.

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L'Assessore Philipp Achammer: "Ci preoccupiamo di promuovere l'orientamento, anche attraverso piccole esperienze nel mondo del lavoro"

 

"Soprattutto nel passaggio dalla scuola media alle superiori, ci preoccupiamo di promuovere l'orientamento, anche attraverso piccole esperienze nel mondo del lavoro", dichiarava l’Assessore Achammer. Chissà se per esperienza si riferisse anche a quella sperimentata dai giovani altoatesini citati dall’Unicef.

Sfruttare tutto e tutti, pensionati compresi
 

Per l’Unione commercio turismo servizi la creazione di un quadro giuridico che permette l’utilizzo di 14enni come forza lavoro è una soluzione alla difficoltà nel reperire manodopera sul territorio, soprattutto nei settori commercio, gastronomia e servizi. “Sfruttare tutto il potenziale esistente – è quanto dichiara in una nota il Presidente dell’Unione, Philipp Moser – I giovani, già a partire dai 14 anni, possono utilizzare i mesi estivi per raccogliere esperienze estremamente preziose in vista della professione futura” aggiungendo inoltre che per affrontare il problema della carenza di personale, dopo i giovanissimi bisogna puntare a chi giovane non è più, introducendo sgravi fiscali per i pensionati intenzionati a svolgere un’attività lavorativa: “Il compito politico ora è quello di intervenire presso le autorità competenti”, è la linea indicata da Moser.

Philipp Moser, hds-Präsident
Philipp Moser e l'impiego di forza lavoro di 14 anni: “Sfruttare tutto il potenziale esistente"

 

“Un’azione di irresponsabilità verso una generazione”
 

I sindacati altoatesini mostrano perplessità e preoccupazione per le misure introdotte. “In Alto Adige esistono già numerose forme di avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro. Il lavoro estivo è previsto a 16, i tirocini, che devono essere pagati almeno 400 euro lordi al mese, a 15. Non era assolutamente necessario abbassare ulteriormente l’età – afferma Cristina Masera, segretaria provinciale della Cgil –. Considerare il 14enne un lavoratore è una follia. Quando parliamo di soluzioni alla carenza di manodopera stiamo dichiarando senza pudore che il 14enne è lì per sostituire un lavoratore. Diciamo, soprattutto nel turismo e nella ristorazione, che sono lì per formarsi, ma che tipo di percorso ci può essere se il personale è già oberato di lavoro e difficilmente avrà tempo per seguire la formazione? Allo stesso tempo, il giovane non riuscirà a comprendere con tutta la tranquillità necessaria il mondo del lavoro e si avrà l'effetto controproducente di allontanarla”.

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Cristina Masera: "Quando parliamo di soluzioni alla carenza di manodopera stiamo dichiarando senza pudore che il 14enne è lì per sostituire un lavoratore"

 

Per la sindacalista, il voto del Landtag è un’autentica azione di irresponsabilità verso una generazione di minorenni. “Questo è lavoro minorile a tutti gli effetti. Mi chiedo a quali 14enni stessero pensando quei 29 consiglieri che hanno votato sì a questo emendamento. Il termine sfruttamento applicato al lavoro minorile non dovrebbe esistere nel nostro vocabolario. Se per sfruttare l’esistente, come dice Moser, significa sfruttare il lavoro minorile ne deriverà un bel danno di immagine per la nostra Provincia". Perplessità anche sulle dichiarazioni di immissione nel mondo del lavoro dei pensionati: “Chiunque può decidere di lavorare anche dopo la pensione e su quel lavoro ci vanno pagate le imposte. Chi parla di detassare il lavoro dei pensionati parlando di imposte come svantaggio finanziario e non di dovere sociale è un qualcosa di inascoltabile – afferma Masera –. Con 920 milioni di evasione fiscale in Alto Adige stiamo ancora parlando di pizzo di Stato?”

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Donatella Califano:  "Questa iniziativa non nasce da un approccio formativo ma da un utilitarismo di fondo che vuole mandare a lavorare a basso costo chiunque capiti a tiro".​​​​​

 

Sullo stesso piano anche la Cisl: “Moser utilizza la parola sfruttare, e in questo caso l’ha usata bene – sottolinea Donatella Califano –. La nostra posizione è chiara. Quando parliamo di 14enni parliamo di persone che sono ancora nell’obbligo scolastico. Questa iniziativa non nasce da un approccio formativo ma da un utilitarismo di fondo che vuole mandare a lavorare a basso costo chiunque capiti a tiro e vede i ragazzini solo come braccia da impiegare. Non ci siamo. Quello dei pensionati è comunque un tema – aggiunge Califano –. Chi è portato a lavorare a 70 anni è chi non riesce a vivere con la propria pensione. La mancanza di manodopera in ogni caso va risolta in altra maniera, non utilizzando i ragazzini. Parliamo di commercio e turismo, categorie redditizie in Alto Adige. Non bisogna sfruttare l'esistente – conclude la Sindacalista – bisogna imparare a pagare meglio e si vedrà che il personale si trova”.
 

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Martin Daniel Do., 03.08.2023 - 10:31

Es ist immer wieder verwunderlich, wie ungeniert die diversen Standesvertreter auftreten und unverblümt in aller Öffentlichkeit Bestellungen an die Landespolitik aufgeben, die baldigst zu bedienen sind.
Philipp Moser sticht dabei in den letzten Jahren besonders heraus. Am liebsten ließe er wohl Amazon und den gesamten Onlinehandel per Dekret des Wirtschaftslandesrates (und Namensvetters) verbieten. What's next? Seit Jahren ringt die Volkspartei mit Rom im (politischen) Auftrag des hds um die autonome Zuständigkeit bei der Regelung der Öffnungszeiten im Handel. Auf gut Deutsch gehts um die "Ladenschlusszeiten", was es besser trifft, denn es geht darum, allen Detailhandelsbetrieben auf dem Landesgebiet die Sonntagsschließung aufzuzwängen. [Wenns nicht ohne jegliche Erfolgschance wäre, dann wohl auch jene am Samstagnachmittag...].
Ebendieser Moser fordert jetzt wegen steigender Bankzinsen die Reaktivierung des Rotationsfonds des Landes, um, durch günstigere Finanzierungsbedingungen, den von ihm vertretenen Betrieben das Investieren zu erleichtern. Genau das will die EZB aber verhindern, um durch eine geringere Kreditgewährung die Inflation abzubremsen. Hierzulande sollten also mit Steuergeldern die Maßnahmen der europäischen Währungshüter unwirksam gemacht werden. Kein Wunder, dass Südtirol so teuer ist.
Derweil lobbyieren Bauernbund und HGV ihrerseits regelmäßig erfolgreich dahingehend, dass die SVP-Parlamentarier in Rom den zuständigen Minister dazu bringen, das Jahreskontingent für Nicht-EU-Bürger aufzustocken, um die gewünschte Anzahl an, nun ja, 'kostengünstigen' Arbeitskräften zu erhalten. [Man stelle sich die Reaktionen vor, wenn andere politische Kräfte diese Vorschläge im Sinne der gesamten Volkswirtschaft einbrächten!]
Dirigismus und Protektionismus wohin das Auge reicht.

Do., 03.08.2023 - 10:31 Permalink
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Claudio Campedelli Do., 03.08.2023 - 10:41

Dal "Primo rapporto Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro
Osservatorio UNICEF per la prevenzione dei danni alla salute da lavoro minorile" giugno 2023
"...
Infatti, attività lavorative intraprese all’età di 14 anni o meno infrangono l’articolo 32 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (2000) sul Divieto del lavoro minorile e protezione dei giovani sul luogo di lavoro, secondo il quale l’età minima per l’ammissione al lavoro non può essere inferiore all’età in cui termina la scuola dell’obbligo, che in Italia corrisponde a 16 anni, 15 nei casi di alternanza scuola-lavoro. Pertanto, le denunce di infortunio sul lavoro da parte di giovani di età pari o minore a 14 anni, che hanno quindi intrapreso attività lavorative almeno un anno prima dalla fine dell’obbligo scolastico, si configurano come infortuni avvenuti in attività lavorative non regolamentate da legittime forme contrattuali. Così, quelle che possono sembrare apparenti differenze di età nelle denunce di infortunio sul lavoro, rappresenterebbero scarsa o mancata attenzione a procedure di sicurezza sul lavoro quando questo è, appunto, irregolare.
..."

Ma come al solito in Alto Adige Südtirol siamo i migliori al mondo.
Pagando un elevato prezzo: la saltue delle lavoratrici e dei lavoratori.

La votazione in consiglio provinciale (scritto in miniscolo) 28 a favore, 5 astenuti, nessuno contrario mostra un bassissimo livello culturale ed etico delle persone pagate con soldi pubblici che dovrebbero garantire il bene comune.

Do., 03.08.2023 - 10:41 Permalink