Gesellschaft | concerti

"Musica: situazione intollerabile"

Dopo la polemica sull'Altstadtfest, il frontman della Spolpo va giù duro con il Comune di Bolzano: "Ora basta, qualcuno si prenda la responsabilità di trovare soluzioni"
Agostino Accarrino
Foto: Agostino Accarrino

Lo stop ai concerti nei locali del centro durante la Altstadtfest “anche se precedentemente autorizzati” (è passato come uno stop al rock, anche se il divieto è generalizzato a prescindere dal genere ed è stato ufficialmente istituito per non penalizzare le associazioni), unito al surreale divieto di amplificazione per i giochi dei ragazzi del Grest, ha rianimato il dibattito scaturito mesi fa per i molteplici interventi dei vigili urbani per silenziare il concerto dell’Admo.

Una cosa è certa: per quanto riguarda la musica dal vivo e il traffico da metropoli asiatica, nel capoluogo il tempo è fermo da qualche decennio. Quello che vedrete dire da Agostino Accarrino, sindacalista e frontman della mitica Spolpo Blues Band, uomo che ha fatto almeno 500 concerti ed è stato fra il pubblico in un migliaio di occasioni, ricalca esattamente quanto detto da Roberto Tubaro quando esplose il caso Admo. Tubaro a sua volta portava avanti le istanze del movimento Freie Musika nato  nel 2013 . E c’è da giurarci, nel 2028, un altro musicista intervistato da un’altra testata bolzanina, dirà sempre le stesse identiche cose.

Mentre dieci anni fa l’allora sindaco e oggi senatore Gigi Spagnolli un minimo di dibattito e di incontri li faceva, per Renzo Caramaschi questo sembra l’ultimo, ma proprio l’ultimo dei problemi. Renzo dorme, ha scritto nella community di Salto.bz il sociologo Luca Fazzi. Una critica indubbiamente forte, ma va registrato che nonostante da giorni sull’argomento ci siano centinaia di commenti e post sui social, la Giunta comunale ieri (28 agosto) non ha speso nemmeno 3 secondi per parlare della questione. Niente. Silenzio. Chissà se anche a Vico Equense, città campana che a fine ottobre contenderà a Bolzano (si veda infobox) il titolo rilasciato dall’Unesco di “Città Creativa nel settore della Musica” i vigili urbani arrivano quattro volte tra le 10 del mattino e le 14 per far abbassare la musica ad un concerto di un’associazione o per togliere l’amplificatore alla parrocchia fracassona.

SALTO.BZ. Sono passati poco di più di tre mesi dal dibattito apertosi dopo il concerto dell’Admo in piazza Municipio. Siamo sempre allo stesso identico punto.

Agostino Accarrino: Alla festa dell’Admo io c’ero e posso confermare che quella è stata una situazione veramente oscena, intollerabile, il tutto per assecondare un commerciante che ha pure offeso l’associazione. Incredibile.

Bolzano non è mai stata una città progressista, non solo per quanto riguarda la musica dal vivo. La sensazione, però, è che la situazione stia degenerando.

A Bolzano la situazione è insostenibile da tanti anni ma non c’è dubbio che stia peggiorando notevolmente. Invece di prendere spunto dalle città limitrofe, da Laives, da Merano, da Brunico, Bolzano si è chiusa a riccio. Trovo sinceramente incredibile che non si capisca che gli ottimi e importanti eventi istituzionali musicali nei teatri non siano sufficienti. Manca del tutto la volontà di dare ai giovani e ai musicisti che stanno nelle sale prove dei posti per esprimersi. C’è una fetta di popolazione interessata a queste proposte che ha gli stessi diritti degli altri, ma la cosa sembra non interessare a nessuno. Il punto è che bisognerebbe venissero coinvolte persone che sanno come far funzionare queste cose. Per l’Alstadtfest sono stati tolti ai locali dei permessi che avevano già ottenuto. Che fastidio poteva dare avere qualche concerto in più nell’area del centro storico? Ho sentito che non si sono volute penalizzare le associazioni che hanno sofferto durante il Covid. Bene, e i bar non hanno sofferto? Questa è una spiegazione che non convince affatto, e sembra semplicemente frutto di una chiusura mentale che altrove non hanno. Se qualcosa non funziona si discute e si trova una soluzione, non si fanno divieti. A Merano c’è l’Est Ovest, a Brunico l’Ufo, a Bolzano c’era il Papperlapapp. E oggi? Che proprio il capoluogo non abbia un punto di riferimento fa veramente riflettere.

Das erste offizielle Livefoto der Band: Spolpo Blues Band im fernen 1981.
1981 La prima foto ufficiale della  Spolpo Blues Band  (Foto Spolpo Blues Band

 

Il nodo sembra quello dei vigili urbani, che a Bolzano hanno una specie di potere discrezionale assoluto e dicono di avere l’obbligo di intervenire ogni volta che li chiamano. Ovvio che nessuno si sbatte più per organizzare concerti.

Credo che questo sia proprio il nodo centrale. Che regola è quella per cui si danno degli orari per la musica, si danno dei permessi, ma si mette una generica indicazione che non si deve arrecare disturbo al vicinato. E poi quando i vigili arrivano non hanno gli strumenti per misurare i decibel? E se io sono disturbato dai decibel delle auto e dei camion in via Roma, cosa facciamo? Chiudiamo la strada?.

In tutte le città del mondo c’è probabilmente qualcuno che chiama i vigili ma in poche città del mondo si interrompe tutto come a Bolzano anche alle 11 del mattino. L’impressione è che la politica abbia deciso di essere in balia di pochi intolleranti e si nasconda dietro la regola dei vigili. Se ci fosse la volontà politica, i vigili farebbero semplicemente rispettare i permessi che lo stesso Comune concede.

Sì, c’è indubbiamente una volontà politica che va in questa direzione. Bisogna chiedersi come mai questo succeda solo a Bolzano. Io ho girato ovunque, nelle città si vedono anche gli anziani che si portano la sedia in balcone e ascoltano la musica che viene proposta. Poi è ovvio: a mezzanotte deve esserci il silenzio. Ma non alle 22. A Bolzano manca del tutto la tolleranza. Poi ci lamentiamo che la gioventù si “incasina”. I ragazzi che suonano hanno la sala prove e basta. Bisogna reagire, non può andare avanti così, questa non è una situazione normale. Va trovato un accordo. Non è normale che non ci siano quasi più locali che fanno suonare.  A Merano hanno i giovedì lunghi, altrove i martedì, qui abbiamo la “festa della bevuta”  il 10 agosto e ogni due anni l’Alstadtfest. E poi, sì, c’è il Jazz Festival, che però in gran parte propone musica fuori Bolzano. Bisogna chiedersi cosa non va.  

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Dieci anni fa Il movimento Freie Musika 10 anni fa provò ad avere regole chiare per la musica dal vivo

 

La politica ha deciso che va bene così. Neppure le forze “progressiste” come PD e Verdi dicono nulla. Decidono Caramaschi, il vicesindaco Walcher e l’assessora Ramoser.

E chi ha la delega alla cultura? E ai giovani? Perché non viene individuato un solo referente.?Va fatta chiarezza. Non esiste che si vada a discrezione dei vigili e del vicinato. Se uno ottiene il permesso fino alle 23 e i vigili vengono chiamati alle 22, devono rispondere che l’evento è autorizzato. Punto. E altrimenti va dimostrato con la tecnologia che la musica è troppo alta. Ma nessuno sembra disposto a prendersi la responsabilità di mettersi contro una parte della popolazione. Solo che non facendo nulla, i politici non si rendono conto che così vanno contro un’altra parte della popolazione. La situazione è davvero intollerabile. Per i sindacati organizzare la Festa del primo maggio sul Talvera è sempre più complicato burocraticamente ed è sempre una battaglia sugli orari.

Lei e la sua band suonate ovunque, ma a Bolzano non vi si vede spessissimo. O è solo una sensazione?

No, non è una sensazione. A breve faremo una serata di beneficenza per la lotta ai tumori e un’altra al Cristallo. Ma a Bolzano suono pochissimo, qui non c’è un “giro” come a Merano, a San Candido o a Dobbiaco, Che questo avvenga nel capoluogo è uno scandalo. Non è più giusto stare zitti. Il Blues Festival, per dire, lo organizziamo a Laives perché lì ci hanno aperto le porte. A Bolzano non credo che interessi propri. Pare giusto?”.

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Walter Donegà Di., 29.08.2023 - 09:15

C'è poco da chiedersi cosa non va. Non va questa amministrazione stanca e che vede la città solo come un grande centro commerciale per turisti. Il caos e il rumore indotto dal traffico turistico va bene, la musica no.
Non escluderei che molte pressioni arrivino anche dai ricchi proprietari di alloggi che fanno affitti brevi e non vogliono che i loro ospiti vengano disturbati da "rumori molesti". Sia mai che le recensioni su Aribnb riportino "non si poteva dormire dal rumore di una musica fracassona".
Il "razzismo musicale" poi è totalmente ridicolo. Chi può arrogarsi il diritto di determinare quale tipo di musica vada suonata? Su questo hanno poi corretto il tiro, ma il dubbio rimane.
Bisogna capire se questa amministrazione lavora per interessi di pochi o per i cittadini. Anzi no, c'è poco da capire, è fin troppo evidente.
Sembra che la città sia solo la zona centro, tutto il resto è periferia...già perché lì i turisti non ci vanno dunque poco importa cosa si fa per i bolzanini.
Oltre ad un necessario cambio di mentalità vanno anche identificati degli spazi idonei dove magari non si pone neppure il problema degli orari. La Sill ad esempio è un luogo facile da raggiungere e che ben si presta a costanti attività per i giovani.
Ma va anche rivalutata tutta l'area extra centro organizzando e magari spostando eventi dal centro.
Ci vorrebbe un po' di coraggio e lungimiranza.

Di., 29.08.2023 - 09:15 Permalink
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Massimo Mollica Di., 29.08.2023 - 18:41

Antwort auf von Walter Donegà

Il problema lo capiranno gli animali, soprattutto quelli che vivono nel bosco limitrofo. Ci sono cani che tremano ogni volt che sentono un tuono. Ribadisco che ci sobo tanti più spazi anche più raggiungibili. Cerchiamo ripeto di essere più sensibili con i deboli e meno con i prepotenti.

Di., 29.08.2023 - 18:41 Permalink
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Gianguido Piani Di., 29.08.2023 - 10:10

Antwort auf von Walter Donegà

"vanno anche identificati degli spazi idonei dove magari non si pone neppure il problema degli orari. La Sill ad esempio è un luogo facile da raggiungere e che ben si presta a costanti attività per i giovani.
Ma va anche rivalutata tutta l'area extra centro organizzando e magari spostando eventi dal centro."

Sottoscrivo in pieno. Non si parla da anni dell'areale ferroviario? Ci sarebbe poi un esempio geniale, Uzupis https://it.wikipedia.org/wiki/U%C5%BEupis Gli abitanti la chiamano "La nostra Trastevere", con riferimento esplicito a Roma.

Di., 29.08.2023 - 10:10 Permalink
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pri pru Di., 05.09.2023 - 14:38

Ich finde ab und an Konzerte in der Altstadt ok, jedenfalls genauso oft wie anderswo. Laute Plein-air-Events sollten überall in der Stadt stattfinden, da die umwohnende Bevölkerung sie lieben oder hassen kann und immer wird. Ich mag Rock und Musik im Allgemeinen. Aber nicht Tecno-Bumbums und sinnlose Lautsprecheransagen nach 23 Uhr im Sommer, wenn man mit offenem Fenster ruhen muss! Wichtig also, überall verteilen, damit die Belastung/und Freude daran auf alle gerecht verteilt wird. Sill ok und warum nicht an der Talfer weiter südwärts statt alles in Gries? Es ist unverständlich, warum so viele leiden müssen, weil einige wenige sich laut unterhalten müssen: mehrmals auf den Talferwiesen beobachtet. Wann zudem die Stadtgendarmen auftauchen ist hier einerlei und ihr Geschäft. Dass sich nur AirB&B-ler gequält fühlen, ist nicht nachvollziehbar, ich kenne viele BZner, die in der City wohnen. Aber solche Ansagen eignen sich halt super für Polemik. Also: Verteilung auf alle Viertel oder Events ziemlich abseits - und kontrolliert bis max. 23 Uhr. Dann könnte Frieden einkehren.

Di., 05.09.2023 - 14:38 Permalink