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Il nuovo rettore

Con ogni probabilità il 26 gennaio il Consiglio dell'università nominerà il prof di finanza quantitativa, Alex Weissensteiner, alla guida dell'ateneo bolzanino.
Alex Weissensteiner
Foto: Unibz
  • E’ stato un processo più lungo e laborioso del previsto anche per via della concomitanza con le elezioni, ma ora il Consiglio dell’università è quasi pronto alla nomina del nuovo rettore dell’Università di Bolzano che succederà a Paolo Lugli. Dopo le prime indiscrezioni di settembre in cui si parlava di una rosa di tre nomi “locali”, per un paio di mesi era sembrato che i vertici dell’ateneo avessero deciso di virare verso una figura esterna con un profilo internazionale. Invece, stando alle indiscrezioni delle ultime ore, dopo aver battuto alcune strade, i vertici sono tornati alla decisione originaria. Il 26 gennaio il Consiglio dell’Università si riunirà per nominare nuovo rettore Alex Weissensteiner, attuale prorettore alla didattica e docente di finanza quantitativa della Facoltà di Economia. 

    Preliminarmente vale la pena di ricordare che, mentre nelle altre Università il rettore viene eletto da professori e ricercatori, Unibz, fin dalla sua fondazione ad opera di Luis Durnwalder – ovvero l’uomo politico  conosciuto urbi et orbi come un grande accentratore -  prevede che sia il Consiglio dell’Università a procedere alla nomina. E Il Cdu è composto in maggioranza da figure nominate dalla Giunta provinciale. Anche se poi Arno Kompatscher si è proposto come non -accentratore in realtà lo Statuto finora non è mai stato cambiato. 

    A fine settembre era rimasta una terna di nomi con i prorettori Alex Weissensteiner e Johann Gamper e l’ex prorettrice Stefania  Baroncelli

    Ed è infatti anche per ragioni politiche che la procedura per trovare il successore di Lugli è stata così lunga. A fine settembre, e cioè un mese prima del voto, Alto Adige innovazione pubblicava un’indiscrezione secondo cui a quel punto i tre candidati rimasti in lizza sarebbero stati i prorettori Alex Weissensteiner e Johann Gamper e l’ex prorettrice Stefania  Baroncelli. Il preside di Agraria, Marco Gobbetti, invece, (né scrisse l’Alto Adige) era stato  escluso per la non sufficiente conoscenza della lingua tedesca. Il portale AAI annunciava quindi che la settimana successiva, ai primi di ottobre, ci sarebbe stata la nomina definitiva, dando Weissensteiner in pole position e Baroncelli come sfavorita in quanto da poco uscita dal Pd. Poi, il silenzio. 

    Il motivo? Una nomina a poche settimane dal voto del 22 ottobre sarebbe stata poco opportuna. Dopo l'italiano trapiantato in Germania Paolo Lugli, succeduto al germanico Walter Lorenz, in teoria sarebbe stato di nuovo il turno di un “tedesco”. Il timore era forse che  qualcuno, magari dell'ultradestra italiana, avrebbe protestato, anche perché con un rettore di lingua tedesca tutte e tre le caselle più importanti ai vertici dell’ateneo sarebbero state occupate da figure di madrelingua tedesca (Ulrike Tappeiner, presidente, Günther Mathà, direttore generale, e, appunto, il futuro nuovo rettore). Un’italiana (e pure proveniente del PD) avrebbe forse fatto scatenare la destra tedesca, che poche settimane prima aveva protestato perché l’ateneo sarebbe  “troppo italiano”. Insomma, si è temuto che potessero emergere le solite bassezze identitarie in salsa sudtirolese/altoatesina per le quali in molti – a sprazzi – sono pervasi dalla voglia di migrare altrove. 

    Nei tre mesi e mezzo trascorsi fino ad oggi si sono susseguiti le voci più disparate. Fino a poco prima di Natale sembrava si fosse riaperta, come detto, la pista internazionale, ed in alcuni casi i sondaggi nell'area germanica sembra siano stati approfonditi. Ma forse era semplicemente già tutto deciso e si è soltanto atteso lo sviluppo della trattativa per la nuova Giunta, in modo che la nomina non diventasse oggetto di polemica, o, peggio, di trattativa. Non è, infatti, un caso che il nuovo Cdu sia stato convocato il 26 gennaio e il limite ultimo per il varo del nuovo esecutivo sia il 20 gennaio. 

  • Alex Weissensteiner: Il futuro rettore di Unibz durante uno degli eventi del Piano Clima. Foto: USP/Fabio Brucculeri
  • Ma chi è dunque Alex Weissensteiner? Bolzanino, prorettore alla didattica da giugno 2020, il nuovo rettore, che è stato peraltro coinvolto da Arno Kompatscher anche nella stesura del piano Clima, è professore di finanza quantitativa alla Facoltà di Economia. Ha ottenuto un Ph.D. alla Leopold-Franzens Università Innsbruck ed ha esercitato la docenza in Financial Engineering all’Università Tecnica della Danimarca (2013-2014). Alla Libera Università di Bolzano, ha ricoperto i ruoli di coordinatore del Presidio di Qualità (2016-2020), Vice-Preside per la Didattica (2018-2020) della Facoltà di Economia e direttore del corso della laurea BSc in "Economia e Management". Tra le materie insegnate: matematica finanziaria, gestione del rischio finanziario e finanza quantitativa. I suoi interessi di ricerca si concentrano sulla gestione del portafoglio finanziario e l’asset pricing teorico ed empirico. Ha pubblicato articoli in riviste scientifiche come il Journal of Financial and Quantitative Analysis, il Journal of Financial Markets e il Journal of Banking and Finance. Weissensteiner, bolzanino, ha studiato economia nella “Landesuniversität” di Innsbruck, dove ha conseguito il dottorato in finanza. 

    Chissà, anche se finora nessuno ci ha mai provato davvero, magari un professore sudtirolese può avere la forza per attuare, assieme a Kompatscher, una riforma dello Statuto di Unibz che sarebbe importante anche solo a livello simbolico, visto che le dinamiche di nomina dei rettori anche altrove non sono immuni ai condizionamenti più vari. L'ateneo  sembra infatti aver raggiunto la maturità necessaria per emanciparsi dalla smania di controllo della politica (a questo proposito si legga l'ottimo intervento pubblicato dal prof Roberto Farneti su SALTO un mesetto fa)

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Max Carbone Mi., 10.01.2024 - 08:56

i conservanti, nei prodotti alimentari, rendono il consumo possibile, ma non del tutto naturale; la SVP produce tutto con i conservanti dentro (leggi, norme, statuti a tutela di). Di naturale c'è poco.

Mi., 10.01.2024 - 08:56 Permalink