Umwelt | Orso M90

Tra abbattimento necessario e "omicidio"

Dopo l'uccisione LAV annuncia mail bombing al ministro Fratin e OIPA chiede di vedere gli atti. Messner e CAI nazionale invece difendono la scelta di Fugatti.
Orso
Foto: Unsplash
  • Martedì (6 febbraio) è stato abbattuto l'orso M90, dopo il via libera dato dal decreto del Presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti. Il corpo forestale è stato dunque incaricato di identificare l’animale ed ucciderlo, a scatenare la decisione un episodio del 28 gennaio, in cui l’orso aveva seguito una coppia a Mezzana, in Val di Sole, oltre ad altri episodi di avvicinamento a centri abitati. 

    La decisione non è stata condivisa da tutti, in particolare dagli ambientalisti. La LAV, in un comunicato stampa del 7 febbraio, annuncia un mail bombing al ministro dell’ambiente Picchetto Fratin. La richiesta è semplice: “Ministro, argini furia sanguinaria di Fugatti, uccidere orsi come M90 non mette al sicuro i trentini!”. Lo stesso ministro Fratin ha sollevato dubbi, dichiarando che “la soppressione non può essere l'unica alternativa”.

    Per Simone Stefani, Vicepresidente nazionale e responsabile LAV di Trento, “il sangue non è mai la risposta giusta. L’unico modo per garantire la convivenza tra umani e animali selvatici è la conoscenza, l’educazione al rispetto della natura e del mondo animale. Solo così potrà essere garantita la sicurezza dei cittadini del Trentino e delle centinaia di migliaia di turisti che ogni anno attraversano i suoi boschi”. La critica di LAV riguarda anche le modalità utilizzate dalla Provincia di Trento: il decreto di cattura ed esecuzione è stato quasi contestuale all’abbattimento, rendendo praticamente impossibile alle Associazioni e alla società civile di ricorrere al TAR in difesa della vita dell’orso.

    Anche Oipa, l'Organizzazione internazionale protezione animali, annuncia l'intenzione di chiedere l'accesso agli atti per conoscere i dettagli della vicenda e per sapere come è stato eseguito l'abbattimento. “Abbiamo sperato fino all'ultimo in un ripensamento - scrive l'Oipa in una nota - in considerazione della speciale protezione di cui gode la specie anche a livello europeo e nel rispetto dell'articolo 9 della Costituzione che tutela la biodiversità, ma il presidente Fugatti è stato sordo anche alle istanze dell'opinione pubblica che vorrebbe un Trentino amico degli animali”. 

  • C'è chi dice sì

    C’è chi invece condivide la scelta trentina di uccidere l’orso. Tra gli altoatesini a difendere Fugatti c’è il senatore Luigi Spagnolli, ex sindaco di Bolzano, che critica la visione edulcorata della natura di molti animalisti. Anche Reinhold Messner, il celebre alpinista, afferma in un’intervista a La Stampa che l’abbattimento era necessario: “Gli orsi in trentino sono troppi. Abbatterli quando sono pericolosi, oppure mandarli nei Carpazi, dove lo spazio c’è. Il mio timore è che su questi temi si faccia una guerra di parole, non certo di opinioni sensate”. Prosegue Messner: “Sono vicino al mondo dei contadini, che ora hanno un problema in più, quello dei grandi carnivori, dagli orsi ai lupi. L'orso ha bisogno di grandi spazi. Per questo dico che ce ne sono troppi. Diventano pericolosi se non hanno abbastanza territorio e si avvicinano ai centri abitati”.

    Anche il CAI nazionale ritiene la scelta di abbattere M90 necessaria, “nonostante il dispiacere per la morte dell’orso, che di per sé è sempre una sconfitta, il Club alpino italiano ritiene che si sia agito in linea con le indicazioni tecniche presenti nel Pacobace (protocollo tecnico-scientifico), troppe volte disattese”. Prosegue l’associazione aplinistica: “La strada della contrapposizione ideologica, della strumentalizzazione politica, del muro contro muro tra associazioni, privati cittadini, comitati e istituzioni ha portato questa situazione a essere ingovernabile a scapito di orsi e popolazione locale. Ora è necessario un abbassamento dei toni e un nuovo corso basato su una vera collaborazione, che abbia come faro le scelte tecniche per la reale conservazione della popolazione di orsi e la sicurezza degli abitanti locali in un contesto antropizzato”.

Bild
Profil für Benutzer Heinrich Zanon
Heinrich Zanon Do., 08.02.2024 - 16:10

Schöne Tiere töten zu müssen, kann niemanden froh machen.
Aber wenn es ihrer zu viele geworden sind, gibt es wohl keine brauchbaren Alternativen. Die Verbannung von überzähligen Tieren in sichere Gehege oder ihre Umsiedlung in (kaum mehr vorhandene) weitgehend menschenleere Landstriche würde hohe Kosten verursachen, die viel ergiebiger in andere Umweltprojekte bzw. Tierschutzinitiativen investiert werden sollten.
Ein Halten von wilden Tieren hinter Gittern wäre überdies (abgesehen von der Kostenfrage) wohl abzulehnende extreme Tierquälerei.
Und gut jedenfalls, dass diesmal kein Verwaltungsgericht tätig werden und wertvolle Ressourcen opfern musste.
Die Bärenüberpopulation im Trentino (und ihre Ausuferung in benachbarte Gebiete) wird ohne zukünftiges größeres Blutvergießen wohl nur über eine effiziente Geburtendosierung zu beheben sein.

Do., 08.02.2024 - 16:10 Permalink
Bild
Profil für Benutzer Massimo Mollica
Massimo Mollica Do., 08.02.2024 - 20:31

Antwort auf von Heinrich Zanon

Gentile Dott. Zanon, vista la mia stima nei Suoi confronti (data da ciò che mio papà mi ha sempre raccontato su di Lei) mi permetta di rispondere al Suo comprensibilissimo ragionamento. In linea di massima potrei essere d'accordo con quanto da Lei affermato. Ma approfondendo tra le pieghe dei di Lei concetti trovo alcuni chiaroscuri che mi permetto di esporre. Purtroppo, ad oggi, uccidere bellissime creature ad alcuni rende felici, ad altri lascia totalmente indifferenti. E questo credo che sia un retaggio di vecchi usi e costumi che non sono scomparsi con il progresso umano. Inoltre, le confesso, che non ho le competenze per asserire se gli orsi siano troppi. I miei studi vertono su altri ambiti, e quindi necessariamente non mi esprimo. Parimenti non ho studiato economia ma posso palesare un giudizio prettamente politico nel dire che trovo assurdo spendere più di 100 milioni di euro per una pista da bob che nessuno vuole, e poi fare la cresta sulla la sopravvivenza di un orso, che poteva essere portato in luoghi più isolati. E sì, concordo con Lei, che si è evitato un costo di risorse e spese in ambito giudiziario, il quale però, mi permetta, risulta per sua natura costoso e inefficiente, e andrebbe riformato per il bene della comunità. Il Suo finale mi trova chiaramente d’accordo, ma, secondo me, arriviamo al nocciolo della questione. Perché sono certo che, come fatto fin’ ora, non vi sarà alcuna gestione ne tantomeno prevenzione. E questo semplicemente per incapacità di chi ci governa e gestisce tutti gli aspetti della comunità. L’uccisione dell’orso, indipendentemente dalla sua inevitabilità, decreta il fallimento dell’operato (o meglio della sua assenza) di chi poteva e doveva decidere e gestire. La storia, mi creda, sarebbe potuta andare diversamente. E diventa metafora di tante altre realtà, nelle quali però non è possibile concludere il tutto sbrigativamente con uno sparo. Ecco allora che non si fa nulla, ad esempio, per evitare 66 morti e 4.090 feriti in 3121 incidenti stradali, come avvenuto nel 2023 nella nostra regione. Si fa davvero ben poco per evitare l’atroce realtà dei femminicidi e violenza sulle donne. Per non parlare poi della non gestione dei migranti. E toccare anche l’annoso problema dei prezzi assurdi degli immobili, per chi vuole farsi una famiglia. E così potrei andare avanti nell’elenco, dimostrando che esistono tante tipologie di “orsi”. Questa è la mia personale interpretazione di questa vicenda. Con l’occasione colgo l’occasione per salutarLa.

Do., 08.02.2024 - 20:31 Permalink