Politik | Storia

Il Sudtirolo NON é Italia.

Non si tratta di uno slogan politico. Ma di una veritá storica elementare che peró deve ancora essere spiegata.
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Il Sudtirolo non é Italia. Non lo é mai stato, né mai lo sará. Elementare quanto ovvio. Ed é necessario anche fare alcune importanti considerazioni. È possibile essere sudtirolesi italiani o di madrelingua italiana esattamente come nel contesto del Tirolo storico, si parlava di tirolesi italiani in riferimento al Welschtirol (Trentino). Il Tirolo storico come é noto era una regione trilingue sin dalla sua origine intorno al X secolo. Le compagnie di Schützen condotte in battaglia da Andreas Hofer erano anche costituite in una notevole parte da welschtirolesi dunque da tirolesi italiani. Lo stesso discorso vale per quanto riguarda i reggimenti di Kaiserjäger (cacciatori imperiali) attivi nella difesa del fronte alpino meridionale del Tirolo dal nemico aggressore durante la grande guerra: circa il 40% di ciascuno dei 4 reggimenti di Kaiserjäger dislocati in Tirolo era costituito da welschtirolesi. Questo presupposto storico, che ha radici molto antiche e che arrivano alle origini stesse della regione tirolese circa 1000 anni fa, deve essere certamente restaurato e recuperato in modo da rendere piú efficace una autentica integrazione culturale del gruppo linguistico italiano. 

Presupposto principale di tale integrazione culturale é la messa in atto, da parte degli italiani della provincia, di una rigorosa, massiccia e profonda rielaborazione storica del passato bellico, fascista (e post-fascista) di questa provincia. Con rielaborazione si intende una onesta ammissione da parte degli italiani di una grave colpa storica consistente nella ingiustissima annessione del Tirolo meridionale all'Italia (ora mi riferisco specificamente al Sudtirolo), alla criminale oppressione messa in atto dal regime fascista (oppressione proseguita almeno in parte negli anni '50 e '60). Questo rielaborazione, come ho detto in un altro articolo, non é solo un processo di conoscenza storica astratta. È un sentirsi in colpa. È un sentirsi come colui che ha totalmente torto e che é stato l'aggressore e il colpevole. Senza sconti. Senza dire "ah ma anche voi avete fatto...".

Gli italiani della provincia di Bolzano devono ammettere questo: "sí é vero, quello che abbiamo fatto qui in Sudtirolo é stato gravissimo. Abbiamo aggredito ingiustamente l'Austria. Abbiamo oppresso per decenni un popolo che a noi non aveva mai fatto niente. Questa oppressione si é caratterizzata per vessazioni, omicidi, pestaggi, umiliazioni, costrizioni linguistiche. Le vessazioni sono continuate nel secondo dopoguerra, e abbiamo trattato questo popolo con inaudita arroganza in una maniera tale che abbattere il monumento della Vittoria sarebbe ancora troppo poco per riparare il torto. Per riparare questi gravi torti dovremmo restituire il Sudtirolo all'Austria, non con un referendum ma con un decreto legge.

Sono costretto a questo punto anche a fare un ampio excursus e ricordare alcuni episodi della mia infanzia qui a Bolzano tra gli anni '80 e '90.  A carnevale sul Talvera in 2 occasioni distinte ho visto con i miei occhi una dozzina di giovani italiani neofascisti con delle maschere di plastica (il fascista é codardo per sua intrinseca natura) aggredire un sudtirolese tedesco il quale non aveva fatto assolutamente nulla. E in 12 contro 1. Queste cose le ho viste abbastanza spesso in altri frangenti e in altre situazioni qui in cittá nel corso degli anni '90. Ho sempre peró visto l'italiano aggredire il sudtirolese ma mai il contrario. Sempre sul Talvera notai una volta su una parete di legno bene in vista un disegno a dir poco allucinante. In mezzo era raffigurato un uomo inginocchiato e intorno altri che lo frustavano. E sull'uomo in mezzo c'era scritto "tedesco" e sugli omini disegnati intorno con la frusta in mano  era scritto "fascista, fascista, fascista...". Capito ? Il disegnino raffigurava dei neofascisti che frustavano un sudtirolese. E lí eravamo nei primi anni '90: sui prati del Talvera ! È un disegnino che nasconde una crudeltá d'animo inconcepibile. Quei pezzenti che hanno disegnato una cosa del genere dovrebbero inginocchiarsi di fronte alla lapide di Franz Innerhofer. 

Quando poi un noto giornale italiano bolzanino si scandalizza percependo come un'onta intollerabile la scritta "Walsche fockn" su un cartello da montagna, a me viene letteralmente da vomitare perché in confronto a queste altre cose che ho detto sopra, quella scritta é una battutina da nulla. Anzi: é una scritta per certi versi comprensibile perché é una protesta contro la insopportabile e fasulla toponomastica fascista. Ricordiamoci anche nei dettagli i caroselli nazional-sportivi davanti al monumento littorio. Frasi come "tralli bavosi", "tirolesi tutti appesi" etc etc etc erano consuetudine ancora negli anni '90. Ma nessuno condannava quei comportamenti: tutti zitti, ipocriti, conniventi, falsi fino al midollo. Ma cosa si aspettano gli italiani ? Di essere trattati con riguardo dopo essersi comportati in un modo cosí indecente ? Ma questa é una ipocrisia spaventosa, una doppia arroganza assolutamente intollerabile.

Questo che ho detto dimostra un fatto elementare. Gli italiani di Bolzano sono un corpo estraneo sociale e hanno fatto di tutto per rimanere tale. La colpa é loro al 100%. Gli italiani di Bolzano non hanno fatto N I E N T E per intraprendere un processo di integrazione culturale e linguistica. Hanno anzi fatto esattamente l'opposto. E poi ? Hanno il disagio ! Piangono perché si sentono esclusi ! Ma non si puó essere cosí tremendamente infantili. Abbiamo avuto politici nazional-bolzanini (fortunatamente quasi estinti) che gridavano all'"apartheid" degli italiani della provincia. Ma una dichiarazione del genere é semplicemente indecente. Sono gli italiani bolzanini che si sono messi in una situazione di apartheid con le proprie mani. È solo colpa loro se é cosí. Sono loro stessi a essere causa del proprio disagio. Punto e basta. E cosa fanno oggi ? Sono ancora talmente attaccati ai relitti fascisti che pur di non abbatterli si inventano dei pretesti ridicoli come la "contestualizzione storica".  Si attaccano ostinantamente alle invenzioni toponomastiche di uno psicopatico fascista di nome Tolomei che era impegnato nel suo delirio a "scrutare il limes dell'impero". Inorridiscono quando leggono la frase "Südtirol ist nicht Italien" che di fatto é una semplicissima ed elementare veritá storica. 

Quindi tutto questo dimostra che gli italiani della provincia devono ancora integrarsi in una terra che italiana NON é. Spero che sia chiaro. Il Sudtirolo NON é Italia. Non lo é mai stato. Ne mai lo sará. Quindi tutti questi continui discorsi sulla "convivenza" sono talmente falsi da essere inascoltabili. La convivenza ci sará se gli italiani di Bolzano capiranno che qui é terra tirolese e che quindi o ci si assimila in questa cultura e se ne diventa parte oppure si finisce per autoescludersi e quindi restare un corpo estraneo sociale. Questa é la realtá. Diventare tirolesi significa acquisire la cultura del Tirolo, la sua storia, conoscere il tedesco. Insomma significa diventare innanzitutto dei tirolesi di madrelingua italiana. Devo dire che per chi ha radici trentine come me, é un processo certamente piú facile. Ma va fatto in ogni caso. Non esistono altri modi. Dopodiché la autodeterminazione per la riannessione all'Austria é un fatto che in potenza c'é giá. 

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utente cancellato Mi., 16.07.2014 - 23:42

Premetto che non ho intenzione di "mettere il culo nelle pedate" (passatemi il termine bitte) e dunque, data l'assoluta sicurezza (arroganza?) con la quale l'autore tratta il tema, non commenterò minimamente nel merito.

Sono però rimasto sbalordito dalla foga con la quale è scritto l'articolo. Ti stordisce. Dà l'impressione di uno scatto d'ira, uno sfogo urlato a squarcigola. Trasuda sicurezza e sentenzia senza ammettere, ne invogliare, replica alcuna.
Non riuscendo a capire il senso di un tale articolo, navigo sulla pagina del Sig. Catalano in cerca di risposte:

14.07.14 - "quando l'Italia si scuserà con il Sudtirolo?"
15.07.14 - " cosa è veramente la rielaborazione storica." (PS. non è una domanda. C'è un punto alla fine!"
16.07.14 - "Il Sudtirolo non è Italia." (punto!!!)
(i restanti sapete dove trovarli).

Signor Catalano, non riesco a inquadrarla, sono disorientato ma soprattutto sinceramente incuriosito; perchè? perchè scrivere COSì? in tali termini, con tal foga e frequenza?

Forse capirlo mi aiuterebbe ad elaborare i suoi schiaffi di parole!!

PS. la prego, respiri, mentre risponde!;-)

Mi., 16.07.2014 - 23:42 Permalink