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Con il cantiere in mano

“Il finanziamento è garantito”, ma cosa succede se finiscono i soldi per completare il Waltherpark? “Passa al Comune di Bolzano”, fa sapere la Provincia. “Contenziosi compresi”, aggiunge Foppa (Verdi).
Waltherpark
Foto: Seehauserfoto
  • La capogruppo dei Verdi Brigitte Foppa vuole vederci chiaro. Che succede al cantiere del Waltherpark a Bolzano se la società italiana di SIGNA dovesse fallire — ergo, terminare i soldi? Lo ha chiesto oggi (5 marzo) in Consiglio provinciale, con una domanda di attualità rivolta alla Giunta provinciale. “Il Waltherpark fa parte del Gruppo SIGNA che, come noto, ha dichiarato la propria insolvenza nel novembre 2023. I debiti del ramo altoatesino dovrebbero ammontare a 319 milioni di euro, proprio mentre il progetto bolzanino è in piena fase di realizzazione — ha ricordato Foppa — l’accordo di programma tra il Comune di Bolzano, la Provincia e il predecessore di Waltherpark Spa, KHB GmbH, è stato firmato nell'aprile 2016. L'enorme progetto di costruzione nel cuore di Bolzano comprende 110 appartamenti, 90 negozi, un centro fitness, bar, ristoranti, uffici e un hotel con 113 camere. Il completamento è previsto per la primavera del 2025”.

    Secondo la consigliera provinciale dei Verdi “un edificio in rovina in centro sarebbe un disastro per Bolzano” ma il sindaco Caramaschi si dice sereno “finché i camion entrano ed escono dal cantiere”. I Verdi chiedono “qual è la posizione del governo provinciale sul grande cantiere di Via Alto Adige? È certo che il progetto possa essere completato nonostante l'insolvenza di Signa? Cosa succede se il proprietario finisse effettivamente i soldi? Il Comune di Bolzano diventerebbe proprietario del cantiere, compresi i terreni acquistati da privati? E se i soldi finiscono, cosa accade coi progetti di mobilità che circondano il progetto? Chi dovrebbe finalizzarli?”.

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  • "Assicurato il completamento"

    A rispondere è il Landeshauptmann in persona, Arno Kompatscher: “Secondo l'articolo 18 dell'accordo di programma, un organismo di monitoraggio controlla l'esecuzione e l'attuazione del PRU. Il comitato è composto da cinque membri, ovvero il Sindaco di Bolzano, o un suo rappresentante autorizzato, e quattro esperti, due nominati dal Comune di Bolzano e due dalla Giunta provinciale. La Giunta provinciale ha delegato il Direttore generale Alexander Steiner e il Direttore di Dipartimento Daniel Bedin come rappresentanti dell'amministrazione provinciale. La Giunta provinciale viene periodicamente informata dai membri del comitato di sorveglianza su eventuali progressi, varianti e sviluppi in relazione al cantiere del Waltherpark”. “In considerazione dell'insolvenza della Signa holding — ha proseguito il Landeshauptmann — i rappresentanti dell'amministrazione provinciale hanno sollevato più volte la questione della solidità economica della Waltherpark Spa in sede di comitato di sorveglianza, al fine di garantire che gli obblighi contrattuali siano attuati in conformità all'accordo di programma da parte dell'esecuzione del progetto e che il progetto Walterpark non dipenda dalla procedura di insolvenza della società madre austriaca. La direzione del progetto, nel contesto del monitoraggio del cantiere del Waltherpark, ha assicurato che il finanziamento è garantito e che il completamento avverrà in conformità al programma”, spiega Kompatscher.

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  • Inoltre, “l’accordo di programma contiene tutte le clausole di protezione e salvaguardia specifiche nel caso in cui i lavori di costruzione vengano interrotti dall'esecutore del progetto. Il Comune di Bolzano può notificare un avviso di inadempimento e fissare un termine finale non inferiore a tre mesi per la piena ripresa delle attività indicate nell'avviso di inadempimento. In questo caso, riassumo, la proprietà del terreno viene effettivamente trasferita al Comune di Bolzano, che ha anche il diritto — se lo vuole — di demolire gli edifici e di chiedere i danni conseguenti, anche per i costi aggiuntivi. I diritti di costruzione concessi nel PRU per gli edifici privati diventano inefficaci e il Comune di Bolzano è libero di esercitare pienamente i propri poteri in materia di pianificazione territoriale, se necessario insieme alla Provincia di Bolzano, senza le restrizioni previste nel PRU. Il Comune di Bolzano potrebbe anche fare qualcosa di diverso per generare un valore aggiunto”. Secondo la Provincia “gli obblighi di costruire le opere di sviluppo infrastrutturali, che potrebbero non essere ancora stati soddisfatti dalla realizzazione del progetto, sono sostituiti per legge dall'obbligo di consegnare al Comune il terreno destinato a questo scopo e le strutture già erette su di esso. Tuttavia, resta riservato il diritto di determinare l'importo eventualmente ancora dovuto dall'esecutore del progetto inadempiente per queste strutture”. Infine, fa sapere ancora il presidente della Provincia, “le clausole di salvaguardia valgono anche per i progetti di mobilità”.

  • "Rischio esplosivo"

    Nella sua replica, Brigitte Foppa non usa mezzi termini: “Esiste la possibilità concreta che la città di Bolzano possa restare con questo progetto in mano, un fatto potenzialmente esplosivo e che dimostra quali insidie si celano nei Piani di riqualificazione urbana (PRU). Mi rivolgo anche al nuovo assessore provinciale all’urbanistica: se il progetto in questione non venisse effettivamente portato a termine, il Comune di Bolzano finirebbe in un eterno contenzioso legale, si ritroverebbe pieno di debiti o, peggio ancora, con l'edificio in rovina. Mi documenterò, ma questa risposta è la certezza che questo è effettivamente vero”, conclude la consigliera verde.

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Josef Fulterer Mi., 06.03.2024 - 05:55

Total unverständlich, dass sich die Bozner Gemeinde-Mütter + -Väter, vom Hager & Benco, den grausigen überflüssigen Konsum-Kasten, mitten in die historische Altstadt hinein sch... ...???

Mi., 06.03.2024 - 05:55 Permalink
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Josef Ruffa Mi., 06.03.2024 - 09:42

Schon interessant, in ganz Europa bleiben die Bauten stehen, eine Ruine nach der anderen, nur in Bozen drehen die Uhren anders. Wer glaubt wird selig.

Mi., 06.03.2024 - 09:42 Permalink
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alfred frei Mi., 06.03.2024 - 16:24

Kaum zu glauben. Frage: in welcher Schachtel versteckt sich die SIGNA - Waltherpark Spa - und gibt es schon Interessenten für einen möglichen Ankauf, wie für das Kaufhaus Tirol in
Innsbruck ? Wie lauten die Regeln des Versteckenspielens ? Hat es einen gewissen Herrn Benko in Bozen nie gegeben ? Ein gewisser Herr Manuel Pirolt (der wichtigste Mann an Benkos Seite - "Dolomiten 1.03.24") sitzt anscheinend im Verwaltungsrat der Bozner Waltherpark AG, vielleicht nur als Geheimdienstmitarbeiter ? Antwort demnächst in diesem Theater !

Mi., 06.03.2024 - 16:24 Permalink