Kunst | Gastbeitrag

Tre proposte per il Museion

Lettera aperta di Stefano Fattor all’assessore provinciale ai musei Philipp Achammer: "Nel podcast di SALTO mi ha quasi sfidato chiedendo idee concrete: eccole". Il politico comunale indica gli esempi di Londra, Nord Europa e New York.
  • Egregio assessore Philipp Achammer,
    in occasione del dibattito pubblico sul Museion organizzato da SALTO e presente il direttore Bart  van der Heide, mi ha invitato (direi quasi “sfidato”) a presentare delle proposte di iniziative,  mostre, progetti di rivitalizzazione di un’istituzione museale a cui ho mosso ampie critiche che hanno avuto una peraltro non inaspettata eco e vasta condivisione. Parto dai criteri generalmente utilizzati per la valutazione dei musei;

  • In der Streitergasse: Achammer, Fattor e Van der Heide poco prima della registrazione del podcast. Foto: Seehauserfoto
  • - Performance economica (che considera l’aumento del numero di visitatori, di membri, nonchè la creazione di lavoro e di fondi)
    - Performance di mercato (che considera la percezione del visitatore e la sua valutazione in  termini di soddisfazione, interesse nelle attività proposte e reputazione del museo)
    - Performance sociale (ovvero la capacità di diffusione di un’attitudine positiva verso la cultura, la ricerca e la conservazione del patrimonio, ovvero la ricaduta culturale sulla comunità ospitante)

    Ebbene, non pare che Museion eccelga in nessuna delle tre categorie. Posto che l’obbiettivo di un museo non deve essere quello di avere un grande successo di pubblico per “incassare soldi” (altrimenti i grandi musei londinesi, gratuiti, sarebbero immediatamente squalificati), la capacità di attrarre un vasto pubblico da parte di alcune iniziative, mica tutte per carità, ma di alcune sì, aiuterebbe ad accompagnare la crescita culturale di una comunità verso altre più complesse.
    Faccio quindi tre esempi di iniziative da cui trarre ispirazione e che potrebbero essere riprocessate nel contesto bolzanino;

  • Successo di pubblico: Una Summer Exhibition alla Royal Academy Foto: Wikipedia

    1. La Summer Exhibition è una mostra d'arte aperta che la Royal Academy organizza ogni anno a Burlington House, Piccadilly, nel centro di Londra, in Inghilterra, nei mesi di giugno, luglio e agosto ed è la più grande e popolare mostra aperta del Regno Unito. La Royal Academy fu fondata nel 1768 e uno dei suoi obiettivi principali fu quello di istituire una mostra annuale, aperta a tutti gli artisti di merito, che potesse essere visitata dal pubblico. La prima mostra estiva ebbe luogo nel 1769; da allora si è tenuta ogni anno senza eccezioni. Oggi, ogni anno, vengono selezionate circa 1.000 opere tra le 10.000 pervenute, in rappresentanza di circa 5.000 artisti. Ogni artista (vivente, noto o sconosciuto) può presentare fino a due opere, pagando una quota di 35 sterline per ogni pezzo, per essere selezionato dal Comitato di selezione della Summer Exhibition formato dal Consiglio degli 80 Accademici (l'organo direttivo della Royal Academy) che hanno a loro volta diritto ad avere sei opere proprie in mostra. Ogni anno viene proposto un tema diverso e le regole per gli artisti selezionati sono semplici; i prezzi delle opere sono comprensivi di tasse, le spese di trasporto sono a carico dei partecipanti e sulle opere vendute il museo trattiene una quota del 30% che viene reinvestita nella formazione di nuovi talenti creativi. Perchè no qualcosa di simile a Bolzano?

  • Konstvägen Sju Älvar: Una delle opere esposte Foto: Wikipedia

    2. La “Konstvägen Sju Älvar” (il percorso artistico dei Sette Fiumi) è stato creato e sviluppato  attraverso vari progetti e in diverse fasi a partire dal 1994 fino ad oggi tra le città svedesi di  Umea e Storjola lungo un percorso di 350km. Si tratta del percorso artistico più lungo del mondo ed è gestito da un’associazione no profit di cui sono soci cinque comuni. L’idea, assai più modesta, da sviluppare a Bolzano sarebbe quella di partire dal giardino del Museion per conquistare i prati di Bolzano, ma anche le rovine dei castelli e delle piazze della provincia per far prendere aria all’arte chiusa negli spazi museali e confrontarsi, finalmente, col mondo, ma anche per richiamare e incuriosire chi in un museo di arte contemporanea non avrebbe mai messo piede. Questa seconda ipotesi di iniziativa potrebbe essere facilmente combinata con la prima, nel senso che determinate opere selezionate per la Summer Exhibition bolzanina potrebbero essere trattenute per concorrere alla formazione del percorso scultoreo.

  • Hall des Lumieres: Una mostra dedicata a Klimt Foto: Wikipedia

    3. Ipotesi “museo immersivo”. Come già scritto sulle pagine del quotidiano Alto Adige si potrebbe configurare per il Museion una nuova identità rendendolo riconoscibile nel panorama culturale europeo organizzando una mostra immersiva all’anno. Esempi non mancano. La Halldes Lumieres di New York ad esempio, che occupa l’ex sede di una storica banca. Vi si proiettano in scala gigantesca le immagini della Vienna di fine ‘800 con gli ori di Klimt che piovono sui visitatori grazie all’arte digitale. Pare di essere “dentro” le immagini, che richiamano folle entusiaste di vivere un’esperienza sensoriale totale. A Parigi un’analoga mostra su Van Gogh ha attratto un milione e mezzo di visitatori. Certo, esiste il rischio della spettacolarizzazione fine a sè stessa, ovvero di creare macchine neo-barocche il cui unico scopo è quello di meravigliare il visitatore. Non mancano però i casi in cui l’esperienza immersiva si utilizza per far conoscere opere in maniera inedita come ad esempio il ciclo di Peter Greenway intitolato “Classic Paintings Revisited” che parte da 3 capolavori classici (“Le nozze di Cana” del Veronese, il “Cenacolo” di Leonardo e “La ronda di notte “ di Rembrandt) per costruire delle installazioni immersive potentissime in cui le opere sono colte anche attraverso particolari altrimenti invisibili. E straordinario è stato l’85enne David Hockney che a Londra ha allestito nel 2023 la sua mostra “Extravaganza”, un clamoroso successo di pubblico (meno di critica) capace di coinvolgere tutti i sensi. La spettacolarizzazione giocosa diventa il propulsore di un rinnovato interesse per l’arte contemporanea che attira empatia, disarticola il pensiero, diverte, meraviglia, fa rimanere a bocca aperta e con i sensi storditi. Ma non è solo questo; è anche saper mettere le tecnologie immersive al servizio di processi conoscitivi, trasformando l’apprendimento in divertimento. La Francia ha investito 30 miliardi con il piano France 2030 per finanziare “contenuti culturali e ceativi”. Da lì in avanti le mostre immersive sono diventate un obbiettivo nazionale con fatturati e presenze impensabili soprattutto di under 30.

    Sono solo tre idee. Attirare ogni tanto molto pubblico deve essere un obbiettivo se si vuole che una città sia orgogliosa del suo museo senza farglielo percepire ancora come il giocattolino di una ridottissima élite fatta di qualche privato e un gruppetto di funzionari provinciali.
    Sempre a disposizione.

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Simonetta Lucchi Mo., 11.03.2024 - 23:16

Il problema di esposizioni come quelle della Summer Exhibition non è tanto introdurre l'idea, di fatto simile ai Salons francesi dell'800, ma dalle commissioni giudicatrici, come ben sanno gli Impressionisti. Cioè: quali criteri di selezione stabiliamo? Per quanto riguarda le esperienze immersive sono già state effettuate ad esempio con i lunghi cicli de "Il Cerchio dell'Arte", al Centro Trevi, che hanno coinvolto anche le scuole con visite guidate e molti visitatori. È un'idea interessante che si può efficacemente proporre in dimensioni maggiori al Museion ma queste esperienze immersive - io stessa ne sono stata curatrice- sono iniziate a BZ già nel 2010, se ben ricordo. Potremmo far tesoro di quanto già fatto .

Mo., 11.03.2024 - 23:16 Permalink
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Andrea Terrigno Di., 12.03.2024 - 11:32

L'arte a mio avviso non è intrattenimento, non deve essere piaciona e arruffianarsi il pubblico. È qualcosa che ti scardina dai soliti schemi nei quali vivi. Ti fa scendere dal piedistallo della propria tracotanza. Vabbè, io sono solo un semplice plebeo, non ho tutti questi intrallazzi nell'intellighenzia...

Di., 12.03.2024 - 11:32 Permalink