Se venite in Trentino potrete ritornare agli anni Ottanta della politica senza nemmeno accorgervene. I protagonisti della politica provinciale sono sempre gli stessi con ritorni di fiamma inesplicabili in altre lande: Mario Raffaelli, socialista doc degli anni del boom del debito pubblico, Silvano Grisenti, l'uomo ombra dell'ex governatore Lorenzo Dellai da almeno trent'anni, tuttora indagato per truffa, Alberto Pacher, attuale reggente della giunta provinciale, non proprio un fulmine di guerra, e re tentenna, mi ritiro forse sì forse no, garante della continuità e delle mille gabole di un'autonomia autoreferenziale come poche. Quest'ultimo è attorniato al capezzale da coloro che vogliono a tutti i costi un suo impegno diretto nella prossima legislatura, che si annuncia tutt'altro che semplice, visti i tagli di bilancio e i debiti delle società partecipate che emergono come punte di un iceberg all'orizzonte. Un PD che non decide nulla, gli autonomisti che considerano le primarie di coalizione il viatico per l'assessore alla sanità Rossi nella direzione dello scranno più importante della provincia, il partito di Dellai che non si sa nemmeno più come si chiama, tanti i nomi cambiati e "ci vuole un nuovo contenitore": un quadro deprimente anche nella provincia più conservatrice d'Europa. Nel centro destra il PDL annovera una finta opposizione da far paura, la Lega ha tentato di incastrare con la Digos l'unica esponente che l'opposizione la sa fare, Franca Penasa (una notizia in esclusiva per SALTO.BZ), per il resto in ventidue anni di vita non ha mai avuto un sindaco in Trentino (deve essere un record mondiale per un partito), i Pentastellati di Grillo sono attesi alle comunali di Pergine Valsugana del 28 maggio prossimo con un certo interesse, ma chissà. Intanto il 28 ottobre si avvicina e poco si muove per ora, i trentini dormono come spesso accade e il mondo produttivo li saluta da sempre più lontano...