Politik | Ripartenze

Giochi senza frontiere

Uniti si può, la senatrice De Pretis (Sel): “serve una nuova sinistra che includa Sel, Verdi e Rifondazione”. Margheri e Kronbichler: “siamo l'alternativa a Pd e Svp”.

“I nostri uomini politici non fanno che chiederci a ogni scadenza di legislatura un atto di fiducia. Ma qui la fiducia non basta: ci vuole l'atto di fede”, diceva Indro Montanelli. Un concetto che deve suonare familiare soprattutto nei ranghi della sinistra bolzanina che al grido di “ripartire dalla gente”, tenta, per il momento timidamente, di guadagnare terreno nel “riscaldamento” pre-campagna elettorale e, soprattutto, di tornare ad avere una identità comune, finora appannata.

Ieri, venerdì 6 novembre, al bar Piacenza è andata in scena “L’altra idea”, un dialogo in forma aperta con Loredana De Petris Capogruppo SeL al Senato, Florian Kronbichler (deputato Sel-Verdi) e Guido Margheri (coordinatore provinciale di Sel). Il bersaglio facile (per autosabotaggio comprovato) è il Pd, colpevole insieme alla Svp di aver tentato di rompere “con la parte migliore della storia della Città, della convivenza e dell'autonomia”, permettendo a ristretti gruppi di potere di condizionare giunta provinciale, istituzioni e politica, dicono Margheri e Kronbichler. Modus operandi che, secondo gli esponenti di Sel, ha spianato la strada agli estremismi di destra.

Prima di parlare di eventuali candidati e future alleanze vanno rimessi al centro del dibattito l’interesse pubblico e le esigenze dei cittadini facendoli protagonisti della vita politica (l’evergreen degli slogan; “basta che funzioni”, era il titolo di un film di Woody Allen) e insieme “ridefinire le scelte di governo per i prossimi anni e modificare profondamente gli iniqui meccanismi che hanno ingabbiato lo sviluppo economico, sociale e culturale del capoluogo”. Bisogna solo capire se i cittadini saranno disporsi a farsi arruolare. “Abbiamo scelto non a caso un bar di una zona popolare - rivela Guido Margheri -, l’idea di fondo è quella di fare non solo delle facili campagne di ascolto che fungano da sfogatoio per i cittadini ma anche di dare delle risposte positive, da questo dipende il futuro governo di questa città”.


Facebook/Guido Margheri

Fra i temi snocciolati dalla gente comune che ha partecipato al rendez-vous quello della sicurezza: “si può rispondere - prosegue l’esponente di Sel - con i dati forniti dalla questura che indicano chiaramente come la criminalità sia diminuita nel capoluogo ma questo non basta a tranquillizzare il singolo cittadino che ha subito un furto”. E ancora: “Una certa politica portata avanti spesso dalla destra e da alcuni settori della Volkspartei, insieme al taglio dei servizi pubblici e sociali e delle iniziative culturali nei quartieri, contribuiscono ad aumentare inevitabilmente la percezione di insicurezza. Non può dipendere tutto esclusivamente dalle forze dell’ordine, nei quartieri deve tornare ad esserci una qualità della vita più accettabile senza scaricare ogni responsabilità, come fa Casapound o la Lega, sulla presenza di profughi e immigrati. Occorre maggiore attenzione nei rioni da parte delle istituzioni pubbliche”.

La senatrice De Petris ha riferito poi della costituzione di una “nuova sinistra” popolare che guarda alle esperienze di Syriza e a Podemos includendo vari movimenti e varie sigle “rosse”. L’idea (plaudita anche dalla verde Maria Laura Lorenzini, presente all’incontro) è quella di un nuovo gruppo parlamentare della sinistra, uno strumento a disposizione dei territori in vista delle prossime elezioni comunali; un polo della riforma della politica che contrasti le politiche del governo Renzi. In ultimo De Petris ha parlato di Jobs act e di importanti mobilitazioni sindacali per i diritti del lavoro e, per cambiare la legge di stabilità, di un referendum che possa arrestare la manomissione della Costituzione in senso autoritario e centralista. 

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Max Carbone Sa., 07.11.2015 - 15:27

Nessun commento. Nessuna notizia. Ah, due anni per aspettare il verbo da Roma, ovvero unire Sel, Verdi e Rifondazione. Ma si, bene così.

Sa., 07.11.2015 - 15:27 Permalink
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Paolo Gelmo Sa., 07.11.2015 - 16:14

Una lista unitaria degli “ecosociali”? Ecco la solita iniziativa velleitaria. Possibile che a Bolzano ogni 10 anni venga proposta una lista di questo tipo?

Meglio aspettarne altri 10 o 20, così tra morti e ricoverati nelle case di riposo, in tre o quattro ex-zucconi (ex??) sarà più facile mettersi d’accordo.

- Ehi Toni? ‘Sa fente a ste votasion?
- Ma no l’asso de spade.. non te gavevi na briscolina? ...Votem la lista, no?
- L’ero incartà… ..Quala lista?
- La lista! La lista… osti!  ... Dai pesca!

Beh, meglio Mai che tardi.

Sa., 07.11.2015 - 16:14 Permalink