Politik | Bolzano 2016

Bolzano si divide sull'asparago!

Il capoluogo vota, mentre un nuovo Commissario è alle porte.
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Analisi semiseria del voto alle elezioni comunali di Bolzano, prima del ballottaggio che vedrà scontrarsi il centro-centro-sinistra guidato senza patente da Renzo Carmaschi e il centrodestra leghista pilotato a vista da Mario Tagnin.

Una approssimazione, quella centrosinistra – centrodestra, che meriterebbe una pagina di distinguo.

Infatti, nel centrosinistra bolzanino non c'è traccia della sinistra, ormai scomparsa; non c'è traccia della parità di genere; non c'è traccia nemmeno di una politica di sinistra, visto che in questa lunghissima campagna elettorale per il post commissariamento la parola d'ordine era «evitiamo di parlare di programmi, che poi dopo magari dobbiamo rimangiarceli quando andremo a cercare le alleanze». Sempre in questa area politica, ci sono schegge pittoresche poco comprensibili, come «I love my town» di Vanja Zappetti, oppure la lista personalissima di Anna Pitarelli la quale pensava di far fruttare elettoralmente un NO alla SVP! Altro, se non togliere voti alla parte politica che avrebbero voluto vedere al governo, non hanno fatto. Proprio perché diventa sempre più difficile nella politica italiana comprendere che non si rappresentano gli interessi della gente se si parte da liste personalistiche. La politica che deve governare una città relativamente piccola e decisamente ricca dovrebbe basarsi sulla condivisione e mediazione, più in coabitazione che in contrapposizione.

Chi osserva in modo distaccato, quindi, non si meraviglia del flop di tutte le sinistre che si richiamano a una esperienza comunista. Hanno speso tanto di quelle energie per spiegare che il fascismo è finito, e non si sono accorti che nel frattempo anche il comunismo non va più di moda, se non nel ridottissimo consenso di alcune bacheche Facebook dove i «compagni» si tolgono la polvere dal colbacco.

Il centrodestra, invece, è una divertente costellazione dello scorpione all'interno della Via Lattea. Sono riusciti a dividere il capello in quattro, e poi litigare sui resti. Per questo, si possono contare ben sei partiti riconducibili a quell'area politica, con la scomparsa definitiva di Forza Italia, abbandonata da tutti. Uniti per Bolzano, Lega Nord, Alleanza per Bolzano, Casapound, Partito Pensionati e Artioli Sindaca assieme totalizzerebbero assieme circa il 31% del voto ideologico di destra. Così divisi, vincesse Tagnin il ballottaggio, non sarebbero in grado di governare, a meno di convincere i bolzanini che le litigate alle una di notte erano state tutto uno scherzo. Anche qui il personalismo non manca. Franco Murano, ex Forza Italia, ha dato vita a un partito dei pensionati. Manca un partito dei disoccupati, dei vigili, dei baristi, ma Bolzano ha un partito che pensa ai pensionati e immaginava di arrivare alla soglia del 3%!

La consigliera provinciale Elena Artioli, vera Caligola della politica altoatesina, ha creato una lista a sua immagine e somiglianza, è salita a cavallo e si è candidata a sindaco di Bolzano. Se il motivo non era quello di portare il primo cavallo in Consiglio, allora il suo intento deve essere stato disturbare la sua area politica di riferimento, ovvero il centrodestra, anzi il centrosinistra, quindi la Lega.

E non sorprende il successo dei fascisti del terzo millennio. CasaPound porta Maurizio Puglisi Ghizzi ad ottenere 600 preferenze in più dell'ex tutte-le-cariche-politiche-possibili Giorgio Holzmann. Bonazza e i due compari siederanno in Consiglio Comunale e si sentiranno più soli, senza l'acerrimo nemico Guido Margheri. Piaccia o no, un successo, quello di CasaPound, iscritto nella loro partecipazione alla vita sociale e asociale dei quartieri.

In questa direzione, ovvero il contatto con la gente, l'ascolto dei problemi spiccioli, più che le grandi questioni etniche o morali, il Movimento5Stelle, che porta a 6 i suoi rappresentanti in Comune. Sarà l'ago della bilancia, se Pifano vorrà, oppure la mano che spingerà Bolzano verso l'ennesimo commissariamento.

Altro ago della bilancia, perché a Bolzano la bilancia è un Giano a diverse facce, Angelo Gennaccaro, il quale con la sua lista porta due rappresentanti in Municipio. Se entrerà in Giunta di centrosinistra o centrodestra, sarà assessore! Assessore per forza maggiore, non per affinità programmatica.

Complessa la situazione dei Verdi i quali con 4 Consiglieri dovranno essere persuasi dal Pd ad entrare in Giunta, magari con la promessa della sostituzione del progetto aeroporto con una stazione Playmobil o Legoland. E la SVP, senza la quale nulla si muove a Bolzano? Sarà, come sempre, l'amico alleato del centrosinistra. Se è vero il detto che più o meno recita «dai nemici mi guardo io, ma dagli amici mi guardi Dio», dopo le botte e bottarelle del periodo commissariato, saranno tarallucci e vino, ovviamente, per il bene di Bolzano, s'intende! Il partito di raccolta, ormai sempre più sornione e forte di un consenso che barcolla ma non molla, dovrà digerire, e lo saprà fare, la presenza dei Verdi in Giunta, con i quali da tempo si consuma una silente guerra sulle teste dei cittadini. Ma sarà pace, ovviamente, per il bene dei cittadini, s'intende!

Ecco, a Bolzano funziona così, più o meno. C'è questa bellissima tradizione del litigio perenne della politica italiana, che non paga della astorica divisione in destra e sinistra, trova motivi di divisione sulla lunghezza dell'asparago.

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Emilio Vettori Do., 12.05.2016 - 14:58

Dire che ILMT nasce per togliere voti alla parte politica che avrebbe voluto vedere al governo non é corretto. ILMT infatti nasce proprio perché chi ne fa parte non si sentiva piú rappresentato, ne tantomenot ispirato, dalla parte politica che aveva votato fino a prima!

Do., 12.05.2016 - 14:58 Permalink