Gesellschaft | L'addio

Lo scacchista solitario

Lissi Mair, giornalista dell’Ansa, ricorda Jaroslav Kohl, il clochard ucciso a gennaio a Bolzano. Alcuni volontari hanno organizzato per lui una cerimonia di saluto.

Aveva commosso molti la storia di Jaroslav Kohl, il 50enne senzatetto originario della Repubblica Ceca, trovato senza vita davanti alla Haus der Kultur a Bolzano nella notte del 9 gennaio, sotto la pensilina per le biciclette che utilizzava come riparo. Kohl, che da tempo viveva in Alto Adige, assiduo giocatore di scacchi, era stato pestato a morte in seguito a un alterco. Alcuni passanti, il pomeriggio del giorno dopo, si erano accorti che l’uomo, infagottato nel suo sacco a pelo, non dava più segni di vita. In un primo momento si ipotizzò che Kohl fosse deceduto nel sonno, in seguito l’autopsia rivelò che l’uomo era stato ucciso. Un 21enne polacco, con alcuni precedenti per reati legati al patrimonio, Adrian Zelech, era stato accusato di avere ucciso a calci e pugni il clochard. Individuato insieme ad altri tre “compagni” grazie alle telecamere di sicurezza del parcheggio dell’hotel Laurin, il giovane aveva inizialmente fatto perdere le sue tracce fuggendo verso nord, ventiquattro ore dopo l’omicidio, e si era nascosto in una villetta nei sobborghi di Varsavia dove era stato scoperto dalla polizia e arrestato.

Due giorni fa è stata organizzata una funzione in memoria del senzatetto, in prima linea anche Lissi Mair, giornalista dell’Ansa, “con Tiziana Marcolin, direttore dell’ufficio servizi funerari e cimiteriali del Comune - dice la cronista - in un primo momento abbiamo voluto contattare i parenti di Jaroslav per capire cosa ne sarebbe stato della salma, se nessuno l’avesse reclamata avremmo pensato noi al funerale, qualche giorno fa è arrivato il nulla osta”. A quel punto alcuni volontari (legati a nessuna associazione) si sono radunati di fronte al crematorio del cimitero di Bolzano, “abbiamo salutato Jaroslav con canti e preghiere, e deposto fiori sulla bara, è stata una cerimonia intima e molto toccante”, così Mair. Dopo la funzione i volontari - raggiunti poi da alcuni amici e compagni scacchisti di “Jaro” -, hanno portato dei manifesti in viale Trento dove il clochard soggiornava qualche anno fa.


Lissi Mair, giornalista dell'Ansa a Bolzano

La prossima settimana ci sarà la cremazione e le ceneri verranno inviate nel comune di residenza di Kohl, in Repubblica Ceca. “Mi capitava di incontrarlo - ricorda Mair - durante le mie passeggiate. Spesso si accampava sotto il ponte Talvera, altre volte lo vedevo giocare a scacchi - il suo passatempo preferito - con qualche ragazzo”. “Di tanto in tanto - conclude la giornalista - con qualche amica gli portavamo alcuni beni di prima necessità, piccole cose, d’inverno un thermos con del caffè, l’ho accompagnato in diverse occasioni alla Caritas o a Volontarius. Era una persona molto discreta”.

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alfred frei Fr., 24.06.2016 - 11:43

Ci voleva la foto con Hager e J. Kohl davanti all'uscita del palazzo Widmann.
Uno, cento, mille Jaroslav , quanti Jaroslav ancora perchè questa società cambi ?
In fondo ci vuole poco. Un tipo di Brexit dal modello di sviluppo attuale verso valori alternativi e la convinzione che non c'è tempo da perdere ! O no ??

Fr., 24.06.2016 - 11:43 Permalink