Wirtschaft | Sindacato Sgb-Cisl

La crisi morde nell'edilizia

Disoccupazione alle stelle nel settore. Un po' di respiro potrebbe giungere solo dall'anticipo del contributo per i risanamenti.
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Foto: © Oswald Stimpfl

Il sindacato Sgb-Cisl ha avanzato una serie di proposte volte a salvaguardare l’equità sociale e garantire la giusta distribuzione dei redditi in questo periodo di crisi, concentrando la sua attenzione in particolare sulla grave crisi che sta vivendo il comparto edilizio. Il sindacato altoatesino auspica che quanto prima si possa sbloccare la situazione soprattutto in merito all’anticipo del contributo dello stato per il risanamento energetico ed il risanamento edilizio.

Michele Buonerba della segreteria della Sgb-Cisl non usa mezzi termini. “Nell’edilizia ormai la disoccupazione è arrivata a livelli veramente insopportabili: le persone in questo settore senza lavoro oggi sono centinaia a Bolzano e, quello che è più grave, per loro è divenuta ormai quasi impossibile la ricollocazione, specie per le qualifiche più basse”. 
Dunque l’anticipo del contributo per i risanamenti potrebbe rimettere in circolo dei soldi, ma la provincia deve trovare le risorse per finanziarlo e fare velocemente una legge in merito. Ma dire questo a 5 mesi dalle elezioni naturalmente è cosa da far tremare i polsi: i tempi sono dunque strettissimi e Buonerba a questo proposito è pessimista. “Secondo le mie informazioni se ne parlerà ormai nella prossima legislatura e la cosa è davvero grave visto che in edilizia stiamo chiudendo un’azienda alla settimana ed abbiamo perso 4.000 posti di lavoro in 4 anni, se teniamo conto anche dell’indotto”. 

La Sgb-Cisl è anche fortemente critica rispetto alla legge urbanistica per quanto riguarda la norma semplificata che consente di costruire ulteriori insediamenti industriali. “A Bolzano esiste un’enormità di metri quadri coperti o scoperti inutilizzati e la Bls a 6 anni dalla fondazione non ha ancora fatto una mappatura del territorio” denuncia Buonerba ricordando che “la provincia si è riempita di capannoni grazie alla legge Tremonti del 2001, provocando vera una propria bolla immobiliare per gli edifici commerciali. 

Un grave problema è rappresentato, secondo la Sgb-Cisl anche dal fatto che le abitazioni convenzionate, cioè costruite con il contributo della provincia, possono essere rivendute solo ad altri “convenzionati”. Il vincolo era stato messo per ostacolare il mercato delle seconde case, però ora accade che se le coppie acquistano un’abitazione convenzionata quando non hanno figli e poi in un secondo momento vogliono rivenderla perché la famiglia si è allargata, si trovano in grande difficoltà perché non possono accedere direttamente al mercato. Di conseguenza le case si svalutano, e le famiglie perdono tempo e soldi. Per non parlare dell’edilizia che si blocca. “E’ anche per questo motivo che in provincia di Bolzano ci sono 20 mila alloggi vuoti e di conseguenza l’edilizia è bloccata” ribadisce Buonerba, aggiungendo che ”il vincolo va bene, ma che in futuro non potrà più essere perpetuo".

 

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Sergio Sette Mi., 05.06.2013 - 15:12

Buonerba e il Sindacato curiosamente non se la prendono con gli imprenditori che sono i primi responsabili di questa situazione penosa. In un contesto come quello bolzanino dove le case valgono oro e dove i costruttori si sono arricchiti anche dei contributi provinciali finiti direttamente in tasca loro invece che ai cittadini, approfittare della crisi per mandare a spasso gli operai é una cosa davvero disgustosa. Oppure vuol dire che come imprenditori non valgono poi molto perché non c'é mai stato un settore tanto aiutato (nemmeno per l'auto...) come quello del mattone e nonostante tutto falliscono. Ma la mia impressione é che in molti casi dopo essersi arricchiti in modo ingiustificato, al primo sentore di perdite, chidano i battenti.
Mi spiace per i lavoratori, ma davvero si vuole continuare ad investire a queste condizioni in un settore che offre queste performance ?

Mi., 05.06.2013 - 15:12 Permalink
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Rupert Gietl -r Mi., 05.06.2013 - 20:18

Ich kann vor allem dem letzten Absatz nicht zustimmen.
Konventionierungen haben keinen kausalen Zusammenhang mit der Baukrise.
Viele Firmen haben in Boomzeiten zu große Maschinenparks und Mannschaften aufgebaut, besonders um die Zweitwohnungsblase nur noch weiter aufzublähen. Da ging es nur um Quantität, Qualität blieb auf der Strecke.
Momentan findet ein Gesundschrumpfen statt, dem nur mit hochspezialisierten Facharbeitern und einer Besinnung auf Nachhaltigkeit entgegengewirkt werden kann.

Mi., 05.06.2013 - 20:18 Permalink