Politica | Sanità

“Non vogliamo battere cassa”

Ticket rincarato per le prime visite. Trattative sulle esenzioni. Widmann: “Così abbattiamo tempi d’attesa oggi inaccettabili”. Kompatscher: “Aumentiamo le prestazioni”.
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Foto: Othmar Seehauser

“Siamo consapevoli del fatto che i tempi d’attesa per diverse prestazioni specialistiche in Alto Adige sono tuttora inaccettabili. Per una mammografia, per esempio, ci vogliono 256 giorni”. Così Thomas Widmann, assessore alla sanità, dopo che ieri (30 giugno) la giunta provinciale ha approvato la delibera che, proprio con il fine dichiarato di abbattere i tempi d’attesa per l’accesso alle prestazioni specialistiche ambulatoriali nella sanità altoatesina (che per via della pandemia si sono allungati ancor di più), prevede l’aumento del ticket di 11 euro, passando da 25 a 36 euro e 15 centesimi. Il provvedimento entrerà in vigore nel giro di due settimane, dopo che un’ulteriore delibera avrà definito chi avrà diritto alle esenzioni, punto sul quale sono in corso trattative con il governo e i sindacati.

“Con questa misura - spiega l’assessore - potremo pagare di più i medici e gli infermieri per ottenere prestazioni aggiuntive fuori dal normale orario di lavoro”. Ad oggi la retribuzione oraria è di circa 75 euro lordi e con il rincaro del ticket diventerebbero 108. L’esecutivo provinciale ha annunciato l’intenzione, venendo così incontro alle richieste dei sindacati (che nei giorni scorsi avevano criticato la soluzione dell'aumento del ticket proposta da Widmann) di aggiungere alle categorie finora esenti ulteriori gruppi come i minori, le persone anziane o coloro che si trovano in cassa integrazione e di esentarli, completamente o in parte, dal pagamento del ticket. Si cercano soluzioni anche per le famiglie numerose e si sta valutando l’aumento della fascia di reddito da 36mila a 40mila.

L’aumento del ticket è collegato all’aumento delle prestazioni. Il rincaro avrà un effetto minimo sugli altoatesini, perciò non facciamone un dibattito ideologico

Una precisazione d’obbligo arriva poi dal presidente Arno Kompatscher: “Più del 70% della popolazione altoatesina già non paga il ticket, in quanto viene rimborsato dalle assicurazioni, oppure gode delle esenzioni. L’aumento del ticket è collegato all’aumento delle prestazioni. Il rincaro avrà un effetto minimo sugli altoatesini, perciò non facciamone un dibattito ideologico. La misura che abbiamo deciso di mettere in campo non è fatta per battere cassa, parliamo di entrate pari a 3 milioni su un bilancio dell’Asl di oltre 1 miliardo”.

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Massimo Mollica Mer, 07/01/2020 - 09:43

Premesso che io appartengo al 30% che paga, e mi sta bene visto che me lo posso permettere, però voglio vedere davvero cosa cambia. Perché se il costo aumenta e non cambia nulla allora vorrei che a pagare fossero i politici! (dimettendosi)

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