Politica | Viabilità

Il Ring dei sogni

Tempi biblici per il completamento dell'anello di circonvallazioni attorno a Bolzano: minimo 12 anni. Buone notizie per il raddoppio dell'arginale: pronto nel 2023.
Walcher, Alfreider, Caramaschi, Fattor
Foto: Salto.bz Fabio Gobbato

Rispetto alla golden age durnwalderiana in cui il Landeshauptmann scaricava sul Comune di Bolzano, irridendolo, tutte le responsabilità della mancata realizzazione di infrastrutture, ora l’atteggiamento di Palazzo Widmann sembra leggermente mutato. Non nella sostanza, perché negli ultimi anni centinaia di milioni sono continuati a piovere su Merano, sulla Pusteria, e sulla Venosta. Ma quanto meno nella volontà a lunghissimo termine. Dopo un’estate di passione, con un’infinità di giornate critiche per il traffico, le cifre sulle tempistiche per la risoluzione dei problemi viabilistici, oggi, nel corso di una conferenza stampa, sono state pronunciate un po' sottovoce, con pudore, ed espressioni del viso costernate per tutto il tempo perduto. Per completare il cosiddetto Ring attorno a Bolzano - che in qualunque altro capoluogo italiano o austriaco (anche con disponibilità finanziarie ridotte rispetto a quelle autonomistiche) - sarebbe stato completato trenta o quaranta anni fa, si parla di un’attesa di almeno altri 12-14 anni. Se va bene. Per la gioia soprattutto della SVP cittadina e degli abitanti di Gries è confermata la priorità assoluta al tunnel sotto Monte Tondo (pronto nel 2029), che ,è vero, toglierà i pericolosi camion da e per Sarentino da via Cadorna, ma, combinato con un sistema di controllo digitale del traffico e delle targhe, diminuirà addirittura del 71% il traffico in via Beato Arrigo (lo ha sottolineato con soddisfazione il super esperto Stefano Ciurnelli) e in altre strade del quartiere. Nel medio termine (6-8 anni) saranno realizzati il sottopasso di via Einstein (ma ancora non si sa quando e come saranno progettati il nuovo ponte sull’Isarco e la strada che dovrebbe liberare via Resia, ma sicuramente non basterà un decennio) e il tunnel da via Grandi a Ponte Roma che dovrebbe ridurre le chilometriche code in via Galilei. Per quanto riguarda via Einstein, ha fatto sapere il direttore della ripartizione infrastrutture della Provincia, Valentino Pagani, entro qualche settimana si saprà se si potrà realizzare il sottopasso impermeabilizzato, preservando la falda, e in quali tempi potrà partire la progettazione. Rapidissimo (senza ironie) sembrerebbe il possibile raddoppio dell’arginale (verso il casello autostradale): “Già entro il 2023”, si sbilancia l’assessore comunale, Stefano Fattor. E questa è la notizia più importante di giornata. Sulla variante alla SS12 per ora è meglio stendere un velo. “Non è che il tunnel di Monte Tondo abbia superato la variante alla Ss12, che, lo sappiamo, è assolutamente prioritaria – ha chiarito l’assessore alle infrastrutture Daniel Alfreider – ma è che quell’opera è legata a quanto accadrà con il rinnovo della concessione dell’A22 (la trattativa, dopo 5 anni, si potrebbe sbloccare a breve, ndr) e alle scelte di tracciato che farà anche Rete ferroviaria italiana”. Per quanto riguarda la trasformazione di una parte di Bolzano in una grande Ztl sul modello del centro di Milano per ridurre gli accessi, dopo le fughe in avanti delle settimane scorse, la parola d’ordine, ora, è: realismo. “Si tratta di un sistema molto complesso, anche per Milano il processo è durato molti anni” è stato detto. Il tutto prenderà avvio con un sistema di monitoraggio digitale dei flussi di traffico che si avvarrà di centinaia di telecamere. Per l'introduzione di ticket di ingresso o altre misure restrittive, si vedrà.

L’altra notizia importante di giornata è che dovrebbe essere usato stabilmente il “modello Mercatino” per tutti quei giorni di pioggia in cui migliaia di turisti si riversano nel capoluogo portando al blocco totale del traffico. “Potremo usare il parcheggio in zona Siberia ai Piani che può ospitare fino a 700 macchine e gli altri parcheggi nella periferia della città per fermare le auto in ingresso”, ha spiegato Fattor. Fortunatamente, oltre alle infrastrutture, il piano complessivo prevede nei prossimi anni anche lo sviluppo del progetto Metrobus al posto del tram e l'implementazione dell'uso della biciletta con delle aree di interscambio. "Accanto alle infrastrutture che si realizzeranno nei prossimi anni, dovremo promuovere un vero e proprio cambio di mentalità, favorendo il trasporto pubblico prendendo come esempio realtà analoghe alla nostra in particolare del nord Europa. Limitare il più possibile, vorrei dire all'essenziale, l'utilizzo del mezzo privato, garantendo come valida alternativa, l'efficacia e la convenienza del mezzo pubblico", ha detto il sindaco, Renzo Caramaschi.