Ambiente | Val Pusteria

Tre Cime, parco naturale “più piccolo”

Dobbiaco, la cava di ghiaia “Langweg” esclusa dall’area protetta per salvare la lavorazione. Sì della Provincia al Comune. Ecco la giustificazione.
Dobbiaco, Toblach, parco naturale Tre Cime, Drei Zinnen
Foto: ASP/Konrad Stockner

Ridurre i confini del parco naturale per salvare una cava di ghiaia. Succede in val Pusteria, a Dobbiaco, grazie all’appoggio determinante della Provincia di Bolzano che ha accolto la richiesta del Comune. Cos’è successo? La giunta Kompatscher ha dato via libera allo scorporo dell’area “Langweg” - seppure diminuita nella sua estensione - dal perimetro del parco naturale Tre Cime, che comprende le Dolomiti di Sesto nella parte orientale dell’Alto Adige a ridosso delle Tre Cime di Lavaredo in Veneto. La motivazione è che la cava era stata avviata nel 1970, prima dell’area protetta istituita nel 1981. Ma proprio per questo la concessione scaduta nel 2015 non poteva essere prorogata.

 

Concessione scaduta nel 2015

 

Palazzo Widmann ha avallato il passaggio attuato dal Comune di Dobbiaco, che nell’ambito del sito situato nella valle di Landro ha disposto lo scorporo di un’area di 17.500 metri quadrati dal parco naturale Tre Cime. La zona protetta subisce quindi una modifica nel suo perimetro.

La decisione, precisa in una nota l’amministrazione provinciale, sarebbe “avvalorata dal fatto che su quest’area avviene la lavorazione della ghiaia già dal 1970, pertanto prima che fosse prevista nel 1981 l’area protetta del parco naturale Tre Cime”. “La concessione - continua la spiegazione - era scaduta nel luglio 2015 e non ha più potuto essere prorogata. L’areale per l’estrazione della ghiaia è stato ridotto dagli oltre 5 ettari a 1,75 ettari”.

 

“Niente inerti e meno camion”

 

In base alla delibera potrà continuare ad essere lavorata la ghiaia proveniente dalla valle di Landro. L’esecutivo torna a difendere il via libera: “In quest’area posta vicino all’area protetta non è permessa la produzione di asfalto o altre lavorazioni quali il riciclaggio di inerti edilizi. Tuttavia, potrà essere lavorato materiale proveniente dalla valle di Landro. In tal modo la giunta riduce anche il traffico pesante. In futuro non potranno essere condotti materiali per la lavorazione nella valle, bensì solo trasferiti materiali fuori dal territorio”.