Società | Riforma

Quasi una tabula rasa

Masterplan per il rifacimento del sistema informatico sanitario: si spenderanno 75 milioni in 3 anni. Bocciato il software clinico di Brunico e Bressanone.

Dopo mesi di incertezze, discussioni, voci e nervosismi dunque ci siamo. Il direttore dell’Azienda Sanitaria unica Thomas Schael oggi ha presentato il progetto generale per quella che oggi possiamo davvero chiamare una ‘ricostruzione’ del sistema informatico della sanità altoatesina
Il nuovo piano è scaturito dall’analisi che Asl ha affidato a due esperti esterni super qualificati (“senza storia a livello locale e quindi indipendenti” ha precisato Schael). La diagnosi dei due tecnici provenienti dal Politecnico di Milano e da Federsanità dell’Anci è stata spietata, certificando da una parte l’arretratezza complessiva del sistema informatico sanitario altoatesino e dall’altra il suo costo esagerato rispetto alla effettiva qualità. Grazie al modello elaborato dagli esperti è stato possibile identificare dunque nei parametri ‘integrazione del cittadino paziente’ e 'integrazione sociosanitaria’ gli aspetti nel quali il sistema informatico altoatesino si trova oggi maggiormente arretrato rispetto a strutture di analoghe caratteristiche e dimensioni nel Nord Italia. Ma, com’era in gran parte già noto, l’informatica sanitaria altoatesina non fa bella figura nemmeno per quanto riguarda la gestione del sistema per le gestione digitale delle cartelle cliniche
Con una novità molto importante comunicata oggi ufficialmente e categoricamente da Schael. Anche il sistema Ikis finora adottato negli ospedali di Brunico e Bressanone dovrà essere sostituito, “nonostante l’opinione di coloro che lo considerano il non plus ultra e lo vorrebbero esportare altrove dove non c’è pressoché niente dal punto di vista clinico (n.d.r. Bolzano e Merano)”, ha scandito in merito ed a chiare lettere il direttore generale dell’Asl.

Nel corso della presentazione del muovo IT-Masteplan Thomas Schael non si è quindi tirato indietro ed ha dato un suo giudizio in merito alle motivazioni che hanno portato il sistema sanitario altoatesino alle condizioni attuali.

“Negli sviluppi del passato ci siamo focalizzati sui sistemi clinici ospedalieri, non investendo su quelli territoriali e non abbiamo integrato una visione della compartecipazione del cittadino e del sociale.”

Dopo di che il direttore generale dell’Asl è passato ad illustrare gli aspetti operativi della ricostruzione del sistema sanitario altoatesino da lui delineata. 

La diagnosi degli esperti che abbiamo incaricato ci offre spunti di riflessione e conferme” ha detto Schael, dicendosi ora ancora più convinto della necessità di ‘fare’ per recuperare il tempo perduto. Dopo di che il manager di origine germanica si è dilungato illustrando il piano predisposto partendo dai dati raccolti, “non solo solo per colmare il gap rispetto alle strutture del nord Italia scelte a campione per la comparazione ma anche per cercare di avvicinarsi ai risultati raggiunti in questi anni in Austria, Germania e Italia da altre aziende che invece, partendo da una consapevolezza più precoce, sono stati già in grado di raggiungere livelli ancora migliori”. 
Schael, confortato dalla presenza al suo fianco dell’assessora provinciale competente Martha Stocker, è passato poi a illustrare i dettagli del masterplan per quanto riguarda due aspetti cruciali, anche per quanto riguarda la difficile gestione anche politica dell’operazione. 

Quella che abbiamo è una necessità immediata" ha dichiarato Schael, aggiungendo che "è per questo che è stato elaborato un piano in tre anni”. Dunque i tempi si accorciano rispetto ai 5 anni prospettati solo qualche mese fa per portare a termine l’operazione. Precisando, Schael ha quindi ricordato che “ci sono cose che non si possono fare in un anno, ma è anche vero che il nostro bisogno è così forte che non possiamo mettercene 10 di anni”. 
E la spesa quale sarà? In merito nei mesi scorsi il direttore generale dell’Asl aveva sparato la cifra tonda di 100 milioni di euro in 5 anni, in grado di provocare un brivido lungo la schiena anche ai manager ed agli imprenditori più scafati.
Ebbene: anche a questo proposito ci sono novità, anche se l’ordine di grandezza della spesa è più o meno lo stesso facendo la proporzione tra 5 e 3 anni. 

“Al momento abbiamo una spesa corrente di 15 milioni all’anno che per 3 anni fa 45. A cui si aggiungono 30 milioni di investimento da parte della Provincia. Il totale è 75 in tre anni.”

Dunque questi sono i termini generali dell’operazione la cui fisionomia prende dunque sempre più forma, nella consapevolezza dichiarata da Schael che il progetto dovrà avere un impatto graduale sul bilancio provinciale. “Contiamo di partire con il lavoro nel marzo del 2016 dopo aver informato tutti gli operatori della sanità, esserci confronti con i vertici ed aver predisposto un piano operativo” ha confermato il direttore generale, assicurando all’assessora Stocker che "nel primo anno oltre ai 15 milioni correnti saranno necessari ‘solo’ 6/7 milioni per fare partire il progetto”.

Per il resto Schael ha anche delineato la strategia tecnico-operativa che verrà adottata per la predisposizione del nuovo ‘sistema’. 
Il fatto che ora spendiamo molto avendo poco ci costringe ad un ripensamento anche in merito alla strategia di sviluppo del sistema informativo che va al di là del fabbisogno di funzionalità” ha detto in merito il direttore generale, annunciando alcuni cambiamenti sostanziali nell’organigramma che sovrintende alla gestione del sistema informatico sanitario provinciale. 
In futuro quindi vero rimodulato il ruolo di Siag, che continuerà a sostenere la ripartizione informatica dell’Asl nel settore amministrativo e dell’infrastruttura di base. 
E’ in programma anche una ridefinizione del percorso che porterà allo sviluppo del nuovo unico sistema informatico clinico. In merito la scelta è quella di continuare con Saim ma con una nuova guida e impostazione, perché - a precisato Schael - “è ovvio che il metodo adottato fino ad oggi non ha funzionato”. 
E’ quindi previsto un nuovo mandato che anche la ripartizione informatica dell’azienda sanitaria. In merito Schael è stato piuttosto preciso. 

“Oggi la ripartizione informatica è una in-house che sviluppa software. Probabilmente il nostro più alto degli altri con meno resa è proprio dovuto al fatto che facciamo un lavoro non nostro, visto che siamo un’azienda sanitaria. Ci sarà dunque un riposizionamento strategico della ripartizione come a livello di management, garantendo che Siag lavori bene come interfaccia con la Provincia, la gestione dei fornitori e poi di tutte quelle tutte le gare che faremo in merito alle cose che non verranno realizzate in-house.” 

Schael ha quindi finito il suo quadro della ‘ricostruzione’ del sistema informatico sanitario spendendo un po’ di parole sul software. 
Non avremo più come oggi 300 applicativi e 300 fornitori come oggi, il sistema è ingovernabile” ha precisato il direttore dell’Asl, confermando che la riorganizzazione del software verrà operata su tre direttrici principali: sistema amministrativo, sistema informatico territoriale e sistema informatico clinico ospedaliero. 

“Ogni area sarà costituita da diversi mattoni che costituiranno l’architettura concreta del sistema. Ognuno dei mattoni avrà una in-house che lo sviluppa e una esternalizzazione attraverso gara o un mantenimento della gestione all’interno della ripartizione informatica.” 

E Ikis? Qual è il suo destino?
Il suo abbandono sarà graduale, infatti il software di gestione delle cartelle cliniche in uso a Brunico e Bressanone verrà comunque mantenuto fino a quando non sarà operativa la nuova piattaforma. Schael in merito ha anche fornito alcuni dettagli utili anche per tranquillizzare gli operatori della ripartizione informatica dell’Asl dove da qualche tempo serpeggia comprensibilmente una certa preoccupazione visti i tempi che corrono e le notizie finora frammentarie in merito ai dettagli della ‘riforma informatica’. 

“Una parte dei tecnici continueranno a sviluppare software in particolare per implementare le nuove normative e un’altra parte si sposterà già in questi 3 anni sulla nuova piattaforma. Altri ancora saranno riqualificati per svolgere i nuovi compiti che la ripartizione informatica dovrà affrontare nel prossimo futuro.” 

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gorgias Ven, 12/04/2015 - 16:01

Wäre das Thema nicht ein gefundenes Fressen für die Piraten gewesen? Die Piraten hatten sogar einen Medizinstudenten im Vorstand und mehrere im Informatiksektor Tätige von denen einer anscheinend sogar beruflich sich mit dem Informatiksystem auseinander gesetzt haben soll.
Aber über Selbstbestimmung und Kiffen zu philosophieren war wohl wichtiger.

Ven, 12/04/2015 - 16:01 Collegamento permanente
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gorgias Ven, 12/04/2015 - 17:18

In risposta a di Robert Tam...

Sie meinen Wohl Mutschlechner, der das Praktikum für die Pressekonferenz sausen lässt? Da gab es aber auch einen Oliver Hopfgartner der hier auch mehrmals zum Thema Gesundheit bloggte und auch über die Piraten.

Was den Rest angeht da haben sie halt eine Menge verpasst, wer auf der Facebook Seite auf ihren Blog und in ihren Programm auf ihrer Homepage schaute der konnte davon genug mitbekommen. Was das Thema Canabis angeht ist dieser Mutschlechner ziemlich daran interessiert gewesen. Es kann sein dass er auch auf Salto darüber gesprochen hat.

Ven, 12/04/2015 - 17:18 Collegamento permanente