Società | La protesta

“Eroi no, ma nemmeno stupidi”

Flash mob dei sanitari al parco della Stazione di Bolzano per chiedere il riconoscimento 
della categoria professionale. “Siamo stufi”. La lettera a Kompatscher e Widmann
Flash mob sanitari
Foto: Salto.bz

Un flash mob per chiedere il giusto riconoscimento per la categoria professionale, una valorizzazione contrattuale e stipendi più adeguati. Oggi, 5 giugno, un gruppo di infermieri e altri operatori sanitari, in prima linea da mesi nella lotta al Covid, hanno inscenato una protesta “statica” al parco della Stazione di Bolzano, di fronte ai palazzi del potere. Mascherine sul volto, tute protettive e cartelli appesi al collo su cui campeggiano slogan come “Siamo sempre stati accanto a voi”, “Eroi no, ma nemmeno stupidi”, “Forse a noi non è andato tutto bene”, “Vogliamo rispetto verso le nostre professioni, sempre”, “La serie A e B dovrebbero esistere solo nello sport”, un chiaro riferimento, quest’ultimo, ai premi economici che la Provincia ha annunciato di voler assegnare ai lavoratori della sanità pubblica per l’impegno messo in campo nella gestione della pandemia ma che, come hanno denunciato gli stessi sanitari, sono stati destinati solo a una parte del personale.

Mai come in questo periodo ci si è accorti di quanto sia prezioso il lavoro degli operatori sanitari ed è ora che questo impegno venga finalmente riconosciuto

La chiamata a raccolta è a livello nazionale; in tutta Italia, da nord a sud, monta la rabbia e l’indignazione della categoria che ora si prende le piazze. “Mai come in questo periodo - afferma Massimo Ribetto, referente regionale del sindacato degli infermieri Nursing Up - ci si è accorti di quanto sia prezioso il lavoro degli operatori sanitari ed è ora che questo impegno venga finalmente riconosciuto anche e non solo dal punto di vista economico, perché il personale è stufo. Le condizioni di lavoro del resto sono difficili da tempo, basti pensare alla mancanza di organico che si è manifestata anche prima della pandemia”.

 

Le richieste

 

Raccogliendo le istanze delle professioni sanitarie Nursing up ha quindi inviato al presidente della Provincia Arno Kompatscher e all’assessore alla sanità Thomas Widmann una lettera con una serie di richieste:

    1.    Un‘area contrattuale per le professioni sanitarie che riconosca peculiarità, competenza e indispensabilità ormai evidenti di una categoria che rappresenta oltre il 41% delle forze del Servizio sanitario nazionale e oltre il 61% degli organici delle professioni sanitarie.
    2.    Risorse economiche sufficienti per garantire una indennità professionale che, al pari di quella già riconosciuta per altre professioni sanitarie della dirigenza, sia parte del trattamento economico fondamentale, non una “una tantum” e riconosca e valorizzi sul piano economico le profonde differenze rispetto alle altre professioni, sempre esistite, ma rese evidenti proprio da COVID-19.
    3.    Risorse economiche per il contratto della sanità finalizzate e sufficienti per conferire un’indennità specifica e dignitosa per tutti i professionisti che assistono pazienti con un rischio infettivo.
    4.    Riconoscimento della malattia professionale e correlato meccanismo di indennizzo in caso di infezione con o senza esiti temporanei o permanenti.
    5.    Immediato adeguamento delle dotazioni organiche del personale operante nella generalità dei presidi ospedalieri e sul territorio. Aggiornamento altrettanto immediato della programmazione degli accessi universitari, perché gli infermieri attuali non bastano.
    6.    Aggiornamento della normativa sull’accesso alla direzione delle aziende di servizi alla persona, dove l’emergenza ha dimostrato che non è possibile prescindere da una competenza sanitaria di tipo assistenziale a garanzia degli ospiti.
    7.    Superare, per gli infermieri pubblici e per gli altri professionisti non medici, il vincolo di esclusività, concretizzando un’intramoenia che consenta di prestare attività professionale a favore di strutture sociosanitarie (case di riposo, case di cura e strutture residenziali, riabilitative, …), anche per far fronte alla gravissima carenza di personale infermieristico di tali realtà.
    8.    Tutte le richieste ed innovazioni sopra riportate, dovranno essere considerate tra i requisiti richiesti per procedere con l’accreditamento e l’autorizzazione delle strutture private.
    9.     Direttive e risorse finalizzate a sostenere l’aggiornamento professionale dei professionisti del comparto, riduzione del debito orario settimanale degli stessi (orario di servizio) pari ad almeno 4 ore settimanali, da utilizzare per le attività di aggiornamento,  come già avviene per i medici.
    10.    Direttive e nuove risorse finalizzate all’immediato e stabile riconoscimento degli infermieri specialisti e gli esperti in applicazione  della Legge 43/06 ,e per la valorizzazione economico giuridica della funzione di coordinamento, valorizzazione delle competenze cliniche e gestionali degli interessati.

 

 

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Martin Mayr Ven, 06/05/2020 - 21:05

Care/i infermiere/i e operatrici/operatori sanitari,
se potessi decidere io, darei a Voi lo stipendio di quei „signori“ incapaci che Vi comandano. Vi ringrazio per la professionalità/impegno/dedizione che avete mostrato.

Ven, 06/05/2020 - 21:05 Collegamento permanente
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Karl Trojer Sab, 06/06/2020 - 12:00

Dem Pflegepersonal aller Ebenen steht seitens unserer Gesellschaft viel mehr Anerkennung und ein bedeutend höheres Gehalt zu. Der psychische, soziale und zeitliche Stress denen diese Personen oft ausgesetzt sind, geht derzeit kaum in die Bewertung für ein gerechteres Entgelt ein.

Sab, 06/06/2020 - 12:00 Collegamento permanente