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Politica | Europa

9 giugno 2024, il tuo voto conta

L'incognita dell'astensionismo, il rebus delle politiche fiscali e dell'immigrazioni. Sette mesi di campagna per le elezioni europee 2024.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Oltre 200 studenti hanno partecipato il 3 novembre 2023 all'incontro "Verso le elezioni europee" all'auditorium Melotti di Rovereto
Foto: Europe Direct Trentino, https://www.facebook.com/EDTrentinoCDETrento
  • Nach der Wahl ist vor der Wahl. Appena passate le Provinciali è tempo di pensare alla prossima scadenza elettorale, domenica 9 giugno 2024, le decime elezioni del Parlamento Europeo. Il 3 novembre 2023 Europe Direct Trentino ha lanciato il percorso di accompagnamento al voto a Rovereto: al mattino con oltre 200 ragazzi all'Auditorium Melotti, in serata alla sala Filarmonica con la cittadinanza. 

    Incognita astensionismo 

    Il 22 ottobre 2022 in provincia di Bolzano è andato a votare il 71,5% degli aventi diritto, in Trentino il 58,41%. Preoccupa quindi l'astensionismo, considerando che alle provinciali addirittura in una città come Arco non si è raggiunto il 50% dei votanti (affluenza 49,49%). Trovare una data utile per il voto per tutto il continente è stata impresa ardua per gli stati membri. Per l'Italia la scelta è stata abbastanza infelice: il 9 giugno infatti sarà la prima domenica dopo la fine dell'anno scolastico. C'è da sperare quindi nella buona volontà dei cittadini-lettori-elettori (impegnati come i lettori di Salto.bz) o sperare che i caselli della Autobrennero si trasformino in seggi. Inoltre i cittadini comunitari residenti in Italia devono ricordarsi almeno 90 giorni prima delle elezioni di chiedere al Comune di residenza di poter esercitare il proprio diritto di voto

    Perchè molti si astengono?

    L'iniziativa itinerante della Commissione europea che punta con la persuasione morale comunicativa a far sì che si capisca dell'importanza del voto cerca di dare risposte ad alcuni degli aspetti emersi per esempio in questo studio della Camera dei deputati. Anche per chi capisce che il voto conta comunque l'Italia non ha a disposizione strumenti flessibili per poter esprimere le proprie preferenze. Non c'è il voto per corrispondenza e per gli studenti fuori sede o in altro Paese europeo c'è da fare i salti mortali. O soluzioni creative come quelle de "La rappresentante di lista"

    La quarta di Herbert

    Il 9 giugno 2024 potrebbe essere anche la quarta elezione di Herbert Dorfmann negli emicicli di Bruxelles e Strasburgo. Ma del tema si parlerà abbondantemente nelle prossime settimane, con l'ex sindaco di Velturno che ha già messo le mani avanti, dicendo di non voler immischiarsi. Se potesse scegliere, Dorfmann farebbe gruppo con i popolari dell'Austria o con la Csu bavarese. Ma la legge elettorale italiana per il Parlamento europeo prevede che ci debba essere un partito italiano che "dà un passaggio" a Dorfmann fino a Strasburgo. Per molti anni è stato il Partito Democratico, nell'ultima legislatura Forza Italia. Avere il proprio ufficio europeo vicino a quello di Alessandra Mussolini non deve essere stato uno spasso. Quindi nelle trattative per la formazione della prossima giunta di Palazzo Widmann ci sarà spazio anche per definire il traghettatore di Herbert, con la complicazione che il 22 ottobre Forza Italia così come il Movimento 5 Stelle sono spariti dalla geografia politica regionale. 

    Sei motivi perchè il voto conta

    Alla filarmonica di Rovereto Alessandro Giordani, capo Unità Reti negli Stati membri Direzione generale “Comunicazione” della Commissione europea, si è soffermato su 6 principali motivi per i quali il voto europeo del 9 giugno 2024 conta. Fra questi i due più sensibili sono l'immigrazione ed il meccanismo di stabilità. Il patto di stabilità (i famosi "parametri di Maastricht") rientrerà in vigore dopo la fase post Covid-19 il primo gennaio 2024 ed il pensiero generale è quello di non tornare all'idea di austerità preCovid. Riuscirà l'Italia a far passare la propria idea di separare il "debito buono" dal "debito cattivo", scindendo gli investimenti dalla spesa corrente? Sull'immigrazione il tema cardine rimarrà la riforma del regolamento di Dublino ed in generale del meccanismo della richiesta di asilo politico. Si parla quindi di Pnrr, 69 miliardi di euro per l'Italia a fondo perduto e 196 nel complesso, con le opportunità di investimento e di "semestre europeo", elemento di armonizzazione delle politiche fiscali e delle riforme strutturali dei Paesi. Il semestre europeo, che si sviluppa ogni anno fra marzo e maggio, vede delle raccomandazioni agli Stati membri da parte della Commissione. Fra le ultime indicazioni da Bruxelles per l'Italia c'erano la piena attuazione della riforma pensionistica Fornero, lo snellimento dei processi civili, l'adeguamento dei valori catastali. Argomenti quindi politicamente ipersensibili. Quindi il motivo che dovrebbe spingere gli elettori ad andare a votare il 9 giugno 2024 è il fatto che il Parlamento europeo può condizionare e orientare le scelte della Commissione, prima di tutto per il fatto che i commissari ricevono il lasciapassare dagli europarlamentari. 

    Stato di diritto e fondi di coesione

    Gli ultimi due argomenti toccati da Giordani sono stati il sistema della Bce ed i famosi "valori europei". Il sistema della Banca centrale europea secondo i trattati deve essere autonomo e indipendente. Il fatto però che negli ultimi anni vi siano stati acquisti del debito pubblico interno da parte della Bce, la creazione di Eurobond per finanziare il Next Generation Eu, un rialzo a livelli record (4,5%) del tasso Euribor fa capire come il dogma dell'indipendenza non sia così sgretolabile. Infine parlare di stato di diritto porta all'associazione mentale Viktor Orban. L'Ungheria deve infatti ancora vedere approvato il proprio Pnrr nazionale ed ha avuto dei tagli sui fondi di coesione per le questioni riguardanti il rispetto dei principi dello stato di diritto all'interno dei propri confini nazionali.

    Dal Quadrante Europa al Brennero

    L'incontro è continuato con l'intervento di Jens Woelk, costituzionalista della Scuola di Studi internazionali dell'Università di Trento, che ha parlato di tre sentenze della Corte di giustizia europea fondamentali per sancire il principio della libertà di circolazione di persone e merci all'interno dell'Unione. Quindi due elementi di collaborazione, che verranno rafforzati di qui al 9 giugno 2024. Quella fra i centri di informazione Europe Direct di Verona, Trento e Bolzano. E quella fra i consiglieri comunali, Building Europe with Local Councilors. In regione questi enti annoverano degli euroconsiglieri: i comprensori della Pusteria e della Val d'Isarco ed i comuni di Terento, Gais e San Candido in Alto Adige; i Comuni di Riva del Garda, Folgaria, Drena e Ala in Trentino.

    Prossimi 2 appuntamenti a Rovereto Sala Filarmonica venerdì 16 febbraio 2024, "Cos'è e cosa può fare il Parlamento europeo che andiamo a eleggere?" e giovedì 9 maggio 2024, Festa dell'Europa "Le famiglie politiche europee e i loro programmi". 

  • Foto: www.fondazioneantoniomegalizzi.eu