Politica | Trentino

Quel patto segreto con gli Schützen

Voto di scambio, bufera sul Patt: il capogruppo Lorenzo Baratter avrebbe stretto un accordo "sottobanco" con gli Schützen. Il M5S: “Presenteremo un esposto in Procura”.

Soldi in cambio di sostegno elettorale. Questo l'accordo che avrebbero stretto - secondo quanto rivela un documento siglato prima delle elezioni provinciali del 2013 - il capogruppo del Patt, oltre che consigliere provinciale a Trento, Lorenzo Baratter e la compagine degli Schützen (storicamente vicina al Partito Autonomista Trentino Tirolese). La vicenda, denunciata nell’edizione odierna dell’Adige, è poi finita questa mattina (7 aprile) nell’aula del consiglio provinciale; i lavori sono stati sospesi mentre la minoranza insisteva perché si facesse repentinamente luce sulla questione. Nel documento, datato 25 giugno 2013, Baratter, all’epoca aspirante candidato del Patt al consiglio provinciale, firmò una lettera dal titolo: “Accordo Elezioni Regionali 27 ottobre 2013”.

Nel testo si legge: “Considerata la volontà dei due candidati sotto indicati di farsi carico di rappresentare le istanze della Federazione degli Schützen del Tirolo Meridionale - W.T.S.B. e considerata la volontà della Stessa a dare pieno sostegno ai due candidati, i sottoscritti” - e segue il nome di Lorenzo Baratter, nato a Rovereto il 29 gennaio 1973 e residente a Pomarolo, e di un altro aspirante candidato, “si impegnano in caso di elezione a versare a titolo di contributo volontario alla Federazione degli Schützen del Tirolo Meridionale la quota mensile di 500 euro cada uno”.

Alle provinciali del 2013 Baratter si candidò e venne eletto con 3.693 preferenze, fu il quarto più votato delle Stelle alpine nonostante fosse alla sua prima esperienza elettorale. Ottenuta la carica il capogruppo avrebbe versato il denaro per tre mesi all’associazione dei cappelli piumati, per poi interrompere i “contributi volontari” in seguito ad alcuni attriti con la controparte (Baratter non avrebbe sostenuto la causa dell’autodeterminazione e non si sarebbe opposto all’adunata degli alpini nel 2018).

Il voto di scambio è una piaga della nostra democrazia ma i partiti continuano a svendere le istituzioni al miglior offerente. Ora emergono prove concrete di questo scandalo: il Patt, sedicente partito autonomista alleato del Pd, è stato colto con le mani nel sacco”, attacca il deputato M5S Riccardo Fraccaro, il quale annuncia che depositerà un esposto in Procura per verificare le possibili conseguenze giudiziarie. “Intanto Baratter si deve dimettere e il Consiglio provinciale va sciolto immediatamente”, incalza l’esponente dei 5 stelle che aggiunge: “Lo scandalo PATT mette in discussione la stessa legittimità del Consiglio Provinciale ed è solo la punta dell’iceberg di un sistema clientelare che sta trascinando il Trentino nel baratro. Il PD non può continuare a governare se ci sono le prove che le elezioni sono state inquinate dal voto di scambio!”. E ancora: “La parola dev’essere restituita ai cittadini, che hanno il diritto di essere rappresentati da portavoce onesti, con le mani libere e pulite. Il M5S non arretrerà di un millimetro: c’è solo una strada da percorrere per ridare credibilità alle istituzioni, tornare subito al voto”.

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Benno Kusstatscher Ven, 04/08/2016 - 08:41

Das würde ich als amerikanische Verhältnisse bezeichnen. Nicht nach meinem Gusto. Aber ist es denn verboten, einen Teil seines Politikerstipendiums einer Organisation abzutreten? Oder darf immer noch jeder mit seinem privaten Einkommen machen, was er will?

Ven, 04/08/2016 - 08:41 Collegamento permanente