Ambiente | Traffico e mobilità

L’odissea dei bus

L'associazione Ambiente & salute insiste sulla revoca della gara per l’acquisto dei nuovi mezzi: “Finora tutto tace. Vogliamo aria pulita”. Intanto il traffico aumenta.
SASA Bozen
Foto: Hannes Prousch

Sul traffico in Alto Adige fanno fede i numeri e i numeri dicono che, stando alla fotografia dell’ASTAT, nel 2016 è aumentato. In termini percentuali di traffico giornaliero medio la maggiore contrazione è stata rilevata a Termeno sulla strada provinciale 14 (-5,3%), l’aumento più consistente a Merano Maia Alta sulla strada provinciale 8 (+8,6%).

In quanto all’A22, sempre nel 2016, su tutte le tratte autostradali tra S. Michele (TN) e Brennero si sono registrati aumenti di traffico rispetto all’anno precedente, i maggiori in percentuale tra Vipiteno e Brennero (+4,9%) e tra Bolzano Sud e Bolzano Nord (+4,6%). 

La strada più trafficata si conferma la superstrada MeBo, con mediamente 38.420 veicoli al giorno alla postazione di Frangarto, seguita dalla strada statale 42 del Tonale e della Mendola (a Maso Pill) e dalla strada statale 12 del Brennero (a Pineta di Laives). Sull’autostrada invece il maggior traffico in media si registra nel tratto S. Michele - Egna con 41.273 veicoli al giorno.
In media ci sono stati, ogni giorno, quasi 5 incidenti stradali con feriti o morti.

 

Il nodo bus

 

Per quel che riguarda il trasporto pubblico locale altoatesino il 79% delle obliterazioni è stato effettuato sugli autobus. E, a proposito, di mezzi pubblici è tornata oggi all’attacco l’associazione “Ambiente & salute” che, il 13 agosto scorso, aveva chiesto un dietrofront a Sasa sul bando di gara per l’acquisto di 38 bus urbani diesel-ibridi e diesel in quanto, aveva denunciato il team di ambientalisti, più inquinanti rispetto a quelli a metano.

Insieme a Klauspeter Dissinger del Dachverband für Natur- und Umweltschutz, Michele De Luca e Argante Brancalion di “Ambiente & salute” riferiscono che anche ad una richiesta di informazioni riguardo l’acquisto dei mezzi in questione inoltrata per PEC il 20 agosto al Comune di Bozano, al Presidente della Provincia di Bolzano e al presidente di Sasa, nessuna risposta è pervenuta ad oggi. “Come altrettanto è avvenuto con una richiesta inoltrata all’APPA. Le giustificazioni di cui si è letto sui media si concentrano sui presunti vantaggi dei bus diesel-ibridi, ma che non trovano conferma in alcun documento del bando. Nell’appalto inoltre nessuna considerazione di carattere ambientale è presente, salvo che questa non sia indicata nella delibera di acquisto n. 176 del 18 dicembre 2017 del CdA di Sasa, documento che non risulta reperibile pubblicamente alla pari dei costi operativi di tali bus e dei presunti vantaggi, Illustrazione dei rimborsi delle accise sul gasolio, a cui accedono anche i mezzi pubblici e che potrebbe essere alla base della decisione presa”, dicono gli ecologisti. 

 

Il 13 settembre il bando scadrà, perciò il team insiste ancora sull’annullamento della procedura di gara e chiede una riflessione pubblica sulle attività e la flotta di Sasa, “che mai è avvenuta nell’ultimo decennio, neanche a livello politico. Altrimenti pare chiaro che l’obiettivo 2025 per il trasporto pubblico locale del Piano Clima rimarrà facilmente inattuato. È già capitato con l’obiettivo di rinnovo della flotta previsto dal primo piano anti-biossido di azoto 2011 e che l’attuale piano NO2 2018 ha dichiarato come non raggiunto”. 

L’acquisto dei bus diesel-ibridi e diesel, inserito nuovamente nel piano anti-NO2 del 2018 della Provincia - sottolinea infine l’associazione ambientalista -, costituisce una “palese contraddizione nel raggiungimento della drastica riduzione del biossido di azoto e degli ossidi di azoto nella città di Bolzano, ma anche a Merano e Laives dove Sasa offre il proprio servizio”.