Vasco Rossi
Foto: Vasco Rossi
Società | IL CAPPUCCINO

Vasco Settanta

Ieri, 7 febbraio, il rock ha festeggiato 70 anni. Perchè il compleanno di Vasco Rossi in fondo ce lo meritiamo tutti.

Ieri, 7 febbraio il rock ha compiuto 70 anni. D’accordo, qualche (infelice) commentatore ci ricorderà che, ad essere precisi, la data si riferisce “solo” a Vasco Rossi. Ma tant’è. E oltre a fargli gli auguri ci sentiamo subito di invitare gli amministratori trentini organizzatori del prossimo concerto a non lasciare nulla di improvvisato. 
Da questo portale, siete stati già invitati in più occasioni a fare il vostro dovere di istituzione pubblica. E ho detto “dovere”. Ovvero garantire che un grande avvenimento musicale venga celebrato, abbracciato e ricordato come una grande festa. Durante la quale la sicurezza di ognuno sarà garantita. E la possibilità di bere, mangiare e fare pipì, anche. 
Che dire? Ce lo meritiamo un po’ tutti, questo compleanno di Vasco Rossi. Non solo chi, come chi scrive, è più giovane solo di qualche settimana e su questo abbiamo scherzato spesso.
Se lo merita il rock (che sta salvando perfino il festival di Sanremo e una generazione di critici che grazie a Sanremo possono ancora scrivere o parlare in radio) e se lo merita questo Bel Paese italico. Il quale, in attesa del rinnovo radicale (anche doloroso, pazienza) della propria classe dirigente soprattutto politica, può almeno contare su un asse Vasco Rossi – Maneskin (trattasi di semplificazione e di sintesi) che ha il sapore della tradizione, della Storia e del rinnovamento. Esattamente le tre cose che non riusciamo più a declinare come sentimenti e progetti collettivi.

Vasco Rossi for president? No, per ora.


Vasco Rossi for president? No, per ora. Lasciamo lavorare con quella autorevolezza e lungimiranza solo sue il presidente Mattarella. E vediamo se anche il nostro prime minister Draghi riuscirà a sferzare i partiti e le loro parrocchiette sgualcite.
Vasco aspetterà il suo turno. Anche perché appare (anzi, è) ancora un giovanotto. Soprattutto se pensate, come scrive Walter Veltroni sul Corriere della Sera, che “quando Fanfani ha perso la campagna contro il divorzio aveva 62 anni, quando Cossiga è diventato Presidente della Repubblica ne aveva 57, quando Andreotti presiedeva il Consiglio dei ministri, ai tempi del rapimento Moro, aveva da poco festeggiato il cinquantanovesimo compleanno”. Ognuno di loro, con dignità e afflati diversi, di anni ne dimostrava decisamente di più.
A differenza di un Vasco Rossi che ha saputo interpretare lo Zeitgeist italiano con la musica ma non solo. 
Auguri, Vasco. E non esagerare con i dolci. Il prosecco? Poco, please.
E in bocca al lupo per Trento e le date successive del tour. Con la speranza che i sindaci dei comuni dove canterai ti diano le chiavi della città. Sapessi alcuni di loro, di chi si sono fidati, in passato…