Cronaca | Zone rurali

Case senza fognature

Sono 350 le abitazioni di Bolzano non collegate alla rete fognaria. Il nuovo collettore in via Agruzzo, i progetti di Seab per via Merano, Colle e Costa di Sotto.
fognatura via Agruzzo
Foto: Seab/Comune Bz

Abitazioni senza allacciamento alla rete fognaria. Nel 2020, a Bolzano. Sono in tutto 350 le case, situate per lo più nelle zone rurali, che si appoggiano alle fosse settiche (216 in totale) per le acque nere e alle falde o agli acquedotti dei consorzi contadini per l’acqua potabile. Un problema dettato dal costo e dalla difficoltà dei lavori di estensione della rete - ad esempio a causa del livello elevato della falda, nella zona sud del capoluogo a ridosso dell’Adige - che rendono i collegamenti fuori mercato rispetto ai vincoli di sostenibilità della gestione dei servizi. Il tema segnalato da Rai Südtirol è da tempo all’attenzione sia del Comune che del gestore Seab. 

Ci sono comunque novità per due delle quattro zone interessate dal problema, come ha precisato alla Rai lo stesso assessore Luis Walcher. Nell’area Agruzzo, a fianco dell’aeroporto, a fine anno termina il cantiere del nuovo collettore destinato a 89 edifici. Riguardo all’area tra via Merano e via Castel Firmiano, il toponimo Moritzing in tedesco, lo studio di fattibilità sarà concluso sempre entro il 2020, secondo quanto conferma a salto.bz il direttore tecnico di Seab Stefano Sacchi. Si tratta di un investimento significativo: per dare l’idea, una stima datata parla di diversi milioni di euro. Nel complesso, i progetti in corso e futuri daranno risposte a due terzi delle 350 abitazioni isolate. Altre fosse settiche nei masi più lontani sono invece “difficilmente raggiungibili”.

 

Collegamenti non economici

 

Seab, multiutility per acqua e energia che ha un contratto di servizio con il Comune di Bolzano, ha da tempo i progetti sottomano per intervenire: oltre ad Agruzzo e Moritzing sono interessate dal problema la zona del Colle e quella di Costa di Sotto, il versante della montagna occupato dalle condotte della centrale di Cardano. L’avanzamento degli interventi ha dovuto fare i conti con le disponibilità di bilancio dell’ente pubblico, tenuto a coprire il divario con le risorse che può mettere l’azienda tenuta all’equilibrio di gestione. 

 

 

“Finora abbiamo sviluppato progetti su queste zone che sono studi di fattibilità oppure cantieri in partenza” spiega Sacchi, responsabile tecnico della società di servizi. “Il nostro compito è realizzare tubazioni e infrastrutture per conto del Comune, che ne è proprietario. Siccome Seab si finanzia tramite la tariffa degli utenti, o tramite i contributi provinciali nel caso delle fognature con più di 50 residenti equivalenti, per questi interventi dobbiamo ricorrere ad un finanziamento. Dunque se ci sono progetti di rilevanza sociale e territoriale, ma con scarsa economicità, possiamo chiedere al Comune che li può sostenere direttamente oppure attraverso gli introiti delle centrali idroelettriche destinate agli enti locali”.

 

 

Le zone interessate 

 

Questo spiega la complessità dei cantieri. Ma ecco lo stato dell’arte zona per zona e il numero di edifici interessati. Attualmente, le utenze non collegate alle fognature pagano solo la tariffa di depurazione (una delle tre componenti della tariffa acquedotto composta da fornitura acqua-depurazione-allontanamento). Seab infatti provvede alla pulizia annuale della fossa.

A) VIA MERANO-VIA CASTEL FIRMIANO (MORITZING): in fase di realizzazione, con conclusione prevista entro il 2020 per lo studio di fattibilità relativo all’area che comprende fossa Perele, fossa Stampfl, Maurizio, V. S. Leopoldo, fossa del Paese, fossa Chiaro di Luna

B) COLLE (VIA CAMPEGNO-VIA AL COLLE): il progetto esecutivo è concluso, si attende la concessione edilizia

C) AGRUZZO (VIE AGRUZZO-AL BOSCHETTO-CAMPOFRANCO-PALU’ DELL’ANGELO): primo lotto eseguito, il secondo in fase di progettazione

D) COSTA DI SOTTO: progetto esecutivo eseguito, lavori in attesa di finanziamento

 

 

La complessità dei lavori

 

Sacchi spiega cosa vuol dire nel concreto estendere le fognature nei terreni permeabili. “Lavorare dove la falda affiora significa andare a realizzare una tubatura in un terreno intriso d’acqua. Questo richiede accorgimenti complicati. Nella zona Agruzzo per fare un chilometro e duecento metri di collettore abbiamo realizzato 48 pozzi di emungimento, utili ad abbassare la falda e permettere la realizzazione dell’intervento. Sono lavori complessi. Anche il mantenimento - conclude - è complicato, per via ad esempio dei punti di sollevamento necessari”.