Società | case IPES

“Una semplice questione di civiltà”

Case IPES inutilizzate per i rifugiati? Per il Centro Casa “una buona notizia”: “E’ evidente che non ci saranno scavalcamenti nelle graduatorie a danno degli autoctoni”.
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Foto: 4ever.eu

La delibera con la quale la Giunta Provinciale ha modificato i criteri relativi all’assegnazione di abitazioni ha suscitato forti polemiche nei giorni scorsi, anche tra le forze politiche, soprattutto di destra.
“Vogliamo pensare – scrive il Centro Casa, il sindacato inquilini promosso dai tre sindacati confederali CGIL/AGB, SGBCisl e UIL-SGK in una nota – che le polemiche pubbliche siano semplicemente frutto dell’ignoranza sul tema”. Il fatto che l’Ipes possa affittare ai Comuni ed alle Comunità comprensiorali alloggi da assegnare a richiedenti asilo, “ci è sembrata da subito una buona notizia”, continua la nota, firmata dalla Presidenza del Centro Casa, Donatella Califano, Dodo Detassis e Renato Zanieri:

“La Provincia, di concerto con il Presidente Ipes Heiner Schweigkofler, decide di mettere a disposizione dei Comuni interessati, che non hanno a disposizione soluzioni alternative, degli alloggi sociali (in questo momento sono solo tre in tutta la Provincia) per ospitare provvisoriamente alcuni migranti.
Una buona notizia, perché conferma che non solo il capoluogo si fa carico del problema, poi perché la dichiarata, da parte dell’attuale conduzione politica dell’IPES, maggiore attenzione al ‘sociale’ si traduce in un fatto concreto, e infine perché offrire ospitalità in una casa vera anziché in qualche magazzino dismesso è una semplice questione di civiltà.  
La messa a disposizione degli alloggi di fatto è a costo zero. Gli alloggi in questione sono sfitti da tempo e tali rimarranno ancora per un bel po’ perché le graduatorie relative a quei comuni sono esaurite e non ci sono nuove richieste. E’ evidente che non ci saranno scavalcamenti nelle graduatorie a danno degli autoctoni e nei centri principali non potranno mai essere adottate soluzioni analoghe perché le graduatorie sono sempre affollate. E fortunatamente ci sono sempre parecchi alloggi Ipes vuoti. Senza questo serbatoio, consentito dalla normale rotazione dell’inquilinato, non si potrebbero assegnare ogni anno centinaia di alloggi a nuovi richiedenti visto che di case nuove non se ne costruiscono quasi più e che questa sarà la tendenza anche in futuro.
Vogliamo pensare che le polemiche pubbliche riportate in questi giorni siano semplicemente frutto dell’ignoranza sul tema. Se così fosse va però detto che la mancanza di un’informazione adeguata, comprensibile nelle dispute da bar sotto casa, non può essere altrettanto giustificata nelle esternazioni di chi si occupa più o meno professionalmente di politica, magari anche in ruoli istituzionali”.