Società | Dal blog di Gustavo Corni

Ritratto di Arturo Nicolodi

Bolzano saluta Arturo Nicolodi, il clochard europeista che aveva cenato con Churchill e Degasperi. Un piccolo ritratto.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Privat

Presentiamo un breve brano, tratto da "Il passaggio della linea", film-documento di Pietro Marcello, proposto con grande successo al Festival del Cinema di Venezia del 2007. E' un estratto dei lunghi dialoghi fra il regista ed Arturo Nicolodi, il 97enne clochard morto nei giorni scorsi e ben noto a Bolzano. Un brano che attesta la semplicità, ma anche la determinatezza, di un uomo che non ha mai rinnegato le sue idee, venendo per questo ostacolato e perseguitato.

Nell'immediato dopoguerra, Nicolodi, proveniente da una famiglia della buona borghesia trentina, si mise alla testa di un minuscolo movimento europeista, la "Nuova Europa/Neues Europa", che riuscì per un breve periodo a unire italofoni e tedescofoni facendo eleggere i suoi rappresentanti nel consiglio comunale di Bronzolo. Il punto fermo di Nicolodi, che aveva vissuto sulla sua pelle la durezza della guerra  - era infatti stato internato assieme a Guareschi - e le conseguenze degli esasperati nazionalismi, era quello di superare il contrasto etnico in Sudtirolo in nome di una visione europeistica e laica. Andava così contro la politica dello stato italiano (guidato dall'europeista Degasperi) e contro la dominante tendenza della SVP a ricostruire l'unità della minoranza tedescofona superando le lacerazioni delle opzioni e delle ri-opzioni (un tema oggi dimenticato). E il partito autonomista lo faceva proprio ribadendo l'identità etnico-linguistica, e religiosa, contro lo stato italiano e contro la popolazione italofona della provincia.

Quello di Nicolodi è stato un sogno sconfitto dalla storia, è vero; ma oggi possiamo dire che tale sogno resta più che mai vivo guardando al futuro.