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La rivoluzione digitale

Il 55% degli europei effettua acquisti on line. Il dato è raddoppiato dal 2007. In Italia, però, si è fermi al 29%. Manca la fiducia.
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Foto: upi

Quasi un cittadino europeo su due ha effettuato un acquisto on line negli ultimi tre mesi del 2016. Nel corso dell'intero anno, invece, sarebbe pari al 55% il numero di coloro che hanno usufruito dell'e-commerce, secondo il Consumer Conditions Scoreboard diffuso a fine luglio dalla Commissione europea.
La rivoluzione digitale è compiuta: dal 2007, quando nemmeno il 30 per cento della popolazione usava lo shopping online, il dato è pressochè raddoppiato. Per Bruxelles, la pubblicazione dello Scoreboard è un'occasione per fare il punto sull'attuazione di un mercato unico digitale, che permetta ai cittadini di tutta Europa di acquistare su portali o negozi on line che hanno sede in altri Paesi dell'Unione alle stesse condizioni (e con lo stesso grado di fiducia) che nel proprio. Nel corso di questi dieci anni, spiega il rapporto, "i livelli di fiducia dei consumatori sono aumentati del 12% per gli acquisti da dettaglianti situati nello stesso paese e del 21% per gli acquisti da altri Stati membri dell'UE".

"La mia priorità è stata di migliorare la fiducia della gente e dei piccoli dettaglianti nel mercato unico digitale. Oggi i consumatori fanno acquisti online con più fiducia. Inoltre possono avvalersi di una procedura rapida per recuperare il loro denaro se qualcosa va storto, anche quando acquistano da un altro paese. La sfida ora è quella di incoraggiare un maggior numero di imprese a fare fronte a questa domanda crescente"


La Commissione europea sottolinea che "benché siano stati compiuti molti progressi, il quadro di valutazione indica che i consumatori incontrano ancora ostacoli quando tentano di acquistare online da dettaglianti situati in un altro Paese dell'UE: il 13% degli intervistati, ad esempio, ha dichiarato che il pagamento è stato loro rifiutato e il 10% ha dichiarato che è stata loro negata la consegna dei prodotti nel loro Paese". La Commissaria delegata alla tutela dei consumatori, la ceca Věra Jourová, ha spiegato: "La mia priorità è stata di migliorare la fiducia della gente e dei piccoli dettaglianti nel mercato unico digitale. Oggi i consumatori fanno acquisti online con più fiducia. Inoltre possono avvalersi di una procedura rapida per recuperare il loro denaro se qualcosa va storto, anche quando acquistano da un altro paese. La sfida ora è quella di incoraggiare un maggior numero di imprese a fare fronte a questa domanda crescente".
 


L'Italia, però, è tra i Paesi dove la fiducia nei confronti dell'e-commerce è scesa, nel corso degli ultimi dieci anni. E forse è per questo che, parafrasando un approfondimento del sito specializzato Tom's Hardware, "solo il 29% degli italiani fa shopping online?". Peggio di noi solo Bulgaria e Romania. In Austria l'asticella sale fino al 57,6%, poco oltre la media europea, mentre in Germania è addirittura al 74,1%. Un freno è dato dalla mancata consapevolezza dei propri diritti: appena il 13% dei consumatori (in Europa) sa come reagire di fronte ad eventuali pratiche commerciali scorrette.

A questi dati di carattere generale, fanno però da contraltare i numeri assoluti del fatturato dell'e-commerce, che sono importanti anche nel nostro Paese. Secondo le stime dell'Osservatorio eCommerce B2c Netcomm-School of Management del Politecnico di Milano, a fine 2017 il totale degli acquisti online dei consumatori italiani arriverà a 23,1 miliardi di euro, con un incremento del 16% rispetto al 2016 cui avrà contribuito in modo significativo la spesa per prodotti (+25%), che cresce ad un tasso più che triplo rispetto a quella per servizi (+8%). Tra i settori che registreranno le migliori performance online ci sono quelli del cibo (da 593 milioni di euro a 812 milioni, +37%) e l'arredamento (+27%, a 847 milioni di euro). Quello dell'informatica e dell'elettronica resta comunque il mercato più ricco, con transazioni per un valore pari a quasi 3,7 miliardi di euro, seguito dall'abbigliamento (circa 2,4 miliardi di euro). È in questo ambito che opere un campione italiano del mercato digitale, YOOX NET-A-PORTER GROUP, che ha chiuso il 2016 con ricavi netti pari a 1,87 miliardi di euro (in crescita del 17,7% rispetto al 2016). Nel 2016 l'azienda ha registrato complessivamente 8,4 milioni di ordini, rispetto a 7,1 milioni nel 2015. Federico Marchetti, Chief Executive Officer del gruppo, ha commentato così i risultati dell'anno: "Stiamo forgiando l’ecosistema del luxury retail del futuro". L'e-commerce, inteso così, non sarà mai per tutti.