Società | Rapporto Astat

Le vittime taciute della pandemia

Nel 2020 sono raddoppiati i colloqui per violenza sessuale su donne e minori effettuati dai consultori della provincia di Bolzano. I dati dell’ultimo rapporto Astat.
Violenza di genere
Foto: tribuna feminista

L’attività dei consultori familiari attivi sul territorio provinciale non si è fermata nemmeno durante la pandemia. Strutture indispensabili per la cittadinanza in grado di offrire numerosi servizi sociosanitari in sostegno e a tutela della salute fisica e psichica di individui, coppie e famiglie. Sul territorio provinciale, secondo il rapporto ASTAT "Consultori familiari 2020", sono attivi 15 presidi che assistono circa 10.000 persone l’anno. Nel 2020 si è registrata una lieve flessione (9.761 utenti) dovuta all’impossibilità, nelle fasi più acute della pandemia, di recarsi fisicamente presso le strutture che hanno a loro volta trasferito alcune attività di consulenza e sostegno su piattaforme online e telefoniche, per un totale di 23.733 contatti.

La propensione a rivolgersi ai consultori varia in base al territorio: il primato spetta comunque al capoluogo, che registra il 55,4% dell’utenza totale e che a sua volta ospita il maggior numero di strutture, pari a cinque. A Merano invece se ne trovano tre mentre le cittadine di Bressanone, Brunico, Laives, Egna, Ortisei, Silandro e Vipiteno dispongono di un consultorio ciascuna.
A variare è anche la distribuzione per classi di età degli assistiti: nel 2020 la maggioranza dell’utenza (89,1%) risultava maggiorenne, in linea con i risultati degli anni precedenti (89,3% nel 2019 e 89,6% nel 2018).  Il rimanente 6,1% riguarda la fascia di età compresa tra i 13 e i 17 anni, con un aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al 2019 e di 1,1 punti rispetto al 2018. Diminuiscono invece i bambini più piccoli (0-12 anni) che vengono seguiti dal servizio e che passano dal 5,2% del 2019 al 4,8% del 2020.
Nonostante il lockdown, nel 2020 sono state erogate più di 6.900 prestazioni di tipo sanitario, incentrate soprattutto sulla tutela della salute della donna (che rappresenta il 77,4% dell’utenza totale), tra visite ginecologiche (39%), pap-test (20,5%) e controlli della gravidanza (16,3%). Fra i servizi offerti dai consultori si ricordano inoltre l’assistenza al percorso nascita, l’informazione sulle malattie sessualmente trasmissibili, i programmi di screening oncologici e le azioni rivolte agli adolescenti. 

Rispetto ai colloqui effettuati nel 2020 per problemi individuali, più della metà (58,3%) riguardavano separazioni, ansie e fobie, un dato che negli anni ha subito una drammatica impennata, aumentando rispetto al 2019 di 517 unità. A calare sono invece i colloqui effettuati dai consultori per stati di depressione (-6,2%) e disturbi psicosomatici (-21,4%). Nel corso della pandemia da Covid-19 sono inoltre stati registrati 551 interventi per disturbi dell’alimentazione, in particolare anoressia e bulimia, 30 unità in più rispetto all’anno precedente.

Una tragica escalation riguarda infine le richieste di aiuto per abusi sessuali su donne e minori. Nel 2020 i colloqui nei consultori con donne adulte sono stati 76 (+117% rispetto al 2019), 151 quelli che hanno riguardato ragazze minorenni vittime di stupro (+64,1%) e 22 quelli con vittime ragazzi minorenni (ben 21 in più rispetto alla sola e unica richiesta avanzata nel 2019), per un totale di 242 richieste, quasi il doppio rispetto le 128 dell'anno precedente.