Società | L'evento

Quelle voci inascoltate

"Bozen accoglie" organizza un pranzo per i richiedenti asilo in Piazza Municipio. Le associazioni scrivono alle istituzioni locali e nazionali per chiedere soluzioni.

Se la politica latita la società civile occupa, caparbiamente, la prima linea della solidarietà. Oggi (12 marzo) in Piazza Municipio nel capoluogo altoatesino “Bozen accoglie” - un gruppo di cittadini volontari - ha organizzato un evento di sensibilizzazione sul tema dei richiedenti asilo da tempo in “lista d’attesa”, ci sono infatti 240 persone che, pur avendo fatto domanda di protezione presso la Questura, non hanno accesso alle adeguate misure di accoglienza che dovrebbero essere garantite per legge. Decine di richiedenti asilo, fra cui molti afghani, hanno affollato la piazza dove i volontari, armati di mestoli e piatti di carta, con generoso zelo hanno rifocillato i ragazzi offrendo loro riso, uova, pane e altre cibarie.

“Abbiamo voluto organizzare questo pranzo simbolico per richiamare l’attenzione sul fatto che molte persone sono escluse da mesi dall’accoglienza pur avendone diritto, dovrebbero inoltre essere assicurati, secondo il "Protocollo accoglienza profughi in Alto Adige", due pasti al giorno ma continuano di fatto a riceverne solo uno”, denuncia Monika Weissensteiner della Fondazione Langer. Qualcuno, fra i richiedenti asilo si fa coraggio e si rivolge agli astanti: “Non siamo criminali, aiutateci, abbiamo bisogno di un posto dove vivere”, e ancora: “Abbiamo fame, un pasto solo al giorno non ci basta”.

Accanto alla manifestazione “Bozen accoglie” ha promosso la stesura di una lettera rivolta alle istituzioni locali e nazionali per sollecitare la soluzione della situazione dei richiedenti asilo presenti nel territorio della provincia di Bolzano. Attualmente in Alto Adige dovrebbero “essere disponibili 132 posti messi a disposizione dalla Provincia e 976 posti per l’accoglienza prefettizia. In realtà, a fine febbraio, le persone effettivamente accolte in Alto Adige risultavano essere: circa 100 profughi ‘ordinari’, che hanno presentato richiesta di protezione in Alto Adige accedendo direttamente alla Questura di Bolzano; circa 800 profughi accolti nei centri di accoglienza straordinari, destinati all'Alto Adige tramite la distribuzione nazionale. La Provincia di Bolzano non ha quindi nemmeno raggiunto tramite l'accoglienza la quota che le spetterebbe nel quadro della distribuzione nazionale e anche nel sistema di accoglienza provinciale non si raggiungono i posti d'accoglienza previsti”, si legge nel documento sottoscritto dalle seguenti associazioni provinciali e nazionali:

Associazione Porte Aperte – Offene Türen
Associazione Scioglilingua
Associazione per i popoli minacciati – Gesellschaft für bedrohte Völker
Biblioteca Culture del Mondo – Bibliothek Kulturen der Welt
Binario 1 – Gleis 1
Consulta immigrati del Comune di Bolzano – Gemeindebeirat der Ausländer/-innen von Bozen
Emergency Bolzano Bozen
Fondazione Alexander Langer Stiftung
Forum Prevenzione – Forum Prävention
“INCAS” - Associazione Latinoamerica
Operation Daywork
Organizzazione per un Mondo Solidale – Organisation für eine Solidarische Welt
Rete dei Diritti dei Senza Voce – Netzwerk der Rechte der Stimmlosen
Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione, ASGI Meltingpot


Non hanno invece firmato né la Caritas né Volontarius, come sottolinea Weissensteiner. Viene messo in risalto con estrema preoccupazione “il fatto che il 31 marzo è prevista la chiusura dei centri 'emergenza freddo'; poiché il numero dei richiedenti protezione internazionale presenti sul territorio non andrà certo a diminuire, alle condizioni attuali il numero di persone prive di accoglienza appare destinato ad aumentare”. Nello specifico, fra le richieste dei firmatari c’è quella di mettere a disposizione, entro il 31 marzo, un alloggio diurno e notturno in locali riparati e riscaldati dove venga garantito l'accesso e la fruibilità di servizi igienici e acqua corrente potabile nonché energia elettrica e pasti; e, sempre entro il 31 marzo, di “garantire il raggiungimento almeno della quota di posti in accoglienza prefettizia spettanti alla Provincia di Bolzano e la messa a disposizione effettiva di tutti i 132 posti previsti per l'accoglienza provinciale degli 'ordinari', nonché il rispetto del diritto all’accoglienza per tutti i richiedenti protezione internazionale presenti sul territorio provinciale”.