Economia | Lavoro

“Troppa austerità”

Commenta così la segretaria della Cgil Susanna Camusso in visita a Bolzano il Def approvato ieri dal CdM. In 300 partecipano all’assemblea pubblica sui temi del lavoro.
Camusso
Foto: CGIL

La lunga giornata bolzanina della segretaria generale della Cgil Susanna Camusso, inizia di buon mattino incontrando gli studenti del Centro di formazione professionale di via S. Geltrude e affrontando con loro il tema del binomio istruzione-lavoro. La sindacalista sta conducendo un “tour” in giro per l’Italia per promuovere il “sì” ai due referendum, in programma il 28 maggio, sull’abolizione dei voucher (nel frattempo il governo Gentiloni ha deciso di anticipare la scadenza elettorale proprio stoppando lo strumento dei tanto contestati buoni lavoro) e della responsabilità solidale negli appalti e per presentare la proposta di legge per la Carta universale dei diritti sul lavoro. Camusso ha poi preso parte a una riunione pubblica, seguita da oltre 300 persone.

Nel suo intervento il segretario altoatesino Alfred Ebner ha sottolineato che “anche nella nostra realtà territoriale nonostante un mercato del lavoro in salute, l’azione della Cgil ha avviato una vivace discussione sul futuro del lavoro e dei diritti e tutele ad esso collegati”. “Il costo della vita e le forme di lavoro precarie - ha aggiunto Ebner - compromettono, anche a livello locale, il futuro di tanti giovani e non a caso si assiste alla fuga all’estero di giovani con qualifiche alte. La lotta è in nome di un sistema economico nel quale gli uomini contino più del profitto e per affermare che la disoccupazione si combatte con la creazione di lavoro e non di certo con l’abbassamento del costo del lavoro o il taglio del welfare”. La segretaria ha annunciato poi che la Cgil tornerà in periferia a Roma “per una grande manifestazione” sui diritti dei lavoratori il 6 maggio.

In merito al Def, il documento di economia e finanza approvato ieri (11 aprile) dal Consiglio dei Ministri oltre alla cosiddetta manovrina, Camusso ha dichiarato: “Ci sembra un'operazione di mantenimento della logica di austerità e di pochi investimenti”. E ancora, sulla politica della precarizzazione: “È una politica “fallimentare”, e dunque si rende necessario “invertire la rotta, partendo dai giovani, garantendo loro forma di lavoro non precarie anche in riferimento alla tenuta del sistema previdenziale”. È stato un percorso impegnativo quello del sindacato - ha detto infine il numero uno della Cgil - prima con la consultazione degli iscritti, poi con la raccolta firme e infine con l’attuale campagna referendaria: “Non solo perché crediamo nella democrazia, ma anche perché crediamo nel lungo lavoro che abbiamo costruito con milioni di persone. Non stiamo ricattando nessuno, quei milioni di firme non sono un ricatto a qualcuno, sono il sale della democrazia. Perché noi siamo cittadini anche nei luoghi di lavoro”.